CATEGORIE

Ambra su palco con "La guerra dei Roses": quando restano macerie

sabato 23 dicembre 2017
2' di lettura

Roma (askanews) - Un grande amore che finisce e si trasforma in una battaglia crudele ma anche divertente. E' la storia di Barbara e Oliver Rose ne "La guerra dei Roses", scritta da Warren Adler, che Filippo Dini porta in scena al teatro Eliseo di Roma fino al 7 gennaio con interpreti un'entusiasta Ambra Angiolini insieme a Matteo Cremon. "Volevo tanto lavorare con Filippo Dini, era l'unica cosa della quale ero davvero certa. Il fatto della proposta in sé, cioè de La Guerra dei Roses, mi aveva fatto un po' titubare all'inizio, poi ho pensato: lui è lui e lo saprà, metterà in piedi una cosa grandiosa. Mi sono fidata e ho fatto veramente una delle scelte migliori della mia carriera, sono veramente felice di questo spettacolo", ha spiegato Ambra. L'ultima volta che era salita in palcoscenico Ambra era stata diretta da Michele Placido in "Tradimenti", qui l'attrice si confronta con un personaggio reso indimenticabile da Kathleen Turner nel film "La guerra dei Roses": "Riguardo al film, ti dico, non ho avuto grossi problemi, non vivo mai quel confronto... Io penso che ognuna di noi ha dentro un personaggio, poi c'è chi si può riconoscere di più in una cosa raccontata in un film, chi viene qua a teatro e dice cose meravigliose, ma anche Antigone l'hanno fatta in mille, eppure ce ne saranno state 10 tutte belle. Ecco, io voglio entrare in quella cerchia, spero". In questa commedia raffinata e caotica, comica e crudele, si segue la lenta e terribile separazione dei coniugi Rose dopo un grande amore. Lui è un ricco e ambizioso uomo d'affari, lei una moglie obbediente, ma mai dimessa, che quando guarda in faccia la propria mancata realizzazione professionale inizia a rileggere tutta la sua vita passata, e con ferocia si scaglia contro il compagno. "Io Barbara la amo follemente. Penso che la cosa principale sia affidarsi, non aver timore all'inizio di non essere compresa dalla sala, cioè dal pubblico, di non cercare subito approvazione. L'approvazione arriva, e come se arriva. Le rivincite lei se le prende sia sul palco che umanamente. E' una donna alla ricerca di un' affermazione personale, che all'improvviso decide che non vuole più essere l'ombra di suo marito ma vuole esserci in quanto Barbara", ha proseguito l'attrice. "Quello che ne nasce è una straordinaria corsa alla distruzione. La cosa geniale è che in questa lotta così ambiziosa, così piena di rancore, in realtà il premio sono le macerie. Curioso. Eppure sono tutti e due assatanati dalla voglia di volerla vincere", ha concluso.

tag

Ti potrebbero interessare

Pablo Trincia racconta le storie dell'Heritage Lab Italgas

Torino, 7 giu. (askanews) - In occasione di Archivissima, il festival dedicato alla promozione dei patrimoni conservati negli archivi, all'Heritage Lab Italgas di Torino il protagonista è Pablo Trincia. Il giornalista e autore televisivo, dopo un'accurata e approfondita ricerca, ha accompagnato il pubblico tra le storie racchiuse nell'Archivio Storico Italgas.

"Il meraviglioso archivio di Italgas nasconde delle vere e proprie piccole perle. Il progetto è molto stimolante: si tratta di andare a cercare delle storie dove non penseresti di trovarle: per esempio, in un verbale di un consiglio di amministrazione di centocinquanta anni fa. È stato interessante, una bella operazione da cui ho imparato molto".

Durante il suo intervento, Trincia ha proposto una riflessione sul ruolo degli archivi come strumenti per leggere il presente e come incubatori di futuri possibili.

"Gli archivi sono il mio lavoro: ogni volta che ricostruisco una storia, mi sento un animale da archivio. Sono ciò che rendono viva una storia e ti permettono di capire le dinamiche sociali o anche il linguaggio di una determinata epoca. Ma bisogna avere gli occhi per vederli, per guardarli. Non si può essere superficiali, occorre avere tanta curiosità. Anche perché in un archivio come questo, così denso di numeri e di dati amministrativi, trovare storie è complesso. Ma è una bella operazione, molto sfidante".

Ancora Trincia: "Mi hanno colpito in particolare le storie di due impiegate, una degli anni Trenta e una di fine anni Quaranta, perché ci ho visto umanità, sofferenza, speranza. Sono due storie che ho intercettato in pochissime righe, ma quelle persone mi è davvero sembrato di vederle".

Italgas, società leader in Europa nella distribuzione del gas, celebra così il valore di Heritage Lab, luogo di incontro fisico e virtuale e laboratorio di digitalizzazione che permette all'azienda di perpetuare il grande patrimonio storico del suo archivio e di condividerlo con la comunità e il territorio.

TMNews

Migliaia al corteo per Gaza: qui l'Italia che non tace. Stop massacro

Roma, 7 giu. (askanews) - Migliaia di persone, oltre 300mila secondo gli organizzatori, alla manifestazione per Gaza a Roma promossa da Pd, Avs e M5S. Imponente il piano di sicurezza messo in campo. Un corteo pacifico partito da piazza Vittorio e arrivato in piazza San Giovanni, con gli interventi dei leader delle forze politiche che hanno promosso la mobilitazione, che hanno parlato di una piazza "molto unitaria e inclusiva", accusando il governo di restare in silenzio davanti all'orrore a Gaza.

Elly Schlein e Giuseppe Conte: "Questa è un'altra Italia - ha detto la segretaria del Pd - un'Italia che non tace come fa il governo Meloni, è un'Italia che invece vuole la pace". "Questa è la piazza dell'umanità contro uno sterminio sistematico che va avanti da 20 mesi con tanti governi, a partire da quello italiano, che stanno facendo finta di non vedere e ancora oggi balbettano" ha aggiunto Conte.

Fratoianni e Bonelli: "A Roma oggi una enorme manifestazione, un'oceanica risposta di popolo". "Siamo qui in piazza perché vogliamo trasformare l'Italia in un presidio di umanità contro l'orrore di Gaza".

In piazza, tra grandi bandiere palestinesi, delle forze politiche organizzatrici del corteo e della pace, slogan come "Palestina libera", striscioni con scritto "Stop al genocidio di Gaza" e "Basta massacro" e dei finti bambini morti avvolti in lenzuola bianche, anche Klaus Davi con una bandiera arcobaleno con la stella di David e una bandiera israeliana.

TMNews

"Milarepa", Murray Abraham: oggi soldi per armi ma no per cibo e arte

Roma, 7 giu. (askanews) - Murray Abraham, l'attore premio Oscar per il ruolo di Salieri in "Amadeus", recentemente nominato ai Golden Globe per "The White Lotus", è uno degli interpreti del film italiano "Milarepa", diretto da Louis Nero, nei cinema dal 19 giugno. Il regista torinese ha lavorato con un cast internazionale, composto fra gli altri da Isabell Allen, Harvey Keitel, Angela Molina, per raccontare una storia ambientata in un mondo post-apocalittico. Protagonista è Mila, una dodicenne, devastata dall'uccisione di suo padre e spinta dalla madre a imparare le arti magiche per mettere in atto una vendetta. Dopo averla portata a termine, però, inizierà un lungo, complesso e faticoso viaggio per redimersi dalle malvagità che ha commesso.

"La protagonista di questo film è una giovane donna, con uno spirito indipendente, giovane. Io sono anziano, ho 85 anni, e solo ora penso di aver iniziato la mia redenzione, mi ci è voluto moltissimo tempo. Lei riesce a farlo da giovane, spero sia un esempio per i giovani, far capire che c'è sempre possibilità di redenzione, speranza, umanità".

Il film è ambientato in un mondo distrutto da ignoranza, guerre, in cui regna l'avidità e lo spirito di vendetta. Qualcosa che, secondo Mr. Abraham, ci ricorda molto il mondo di oggi. "Un'altra cosa che mi è piaciuta di questo film è che mostra un perfetto parallelismo con il nostro mondo, che oggi può essere distrutto dalle armi nucleari. Ma la differenza è un'altra: può essere veramente la fine dell'umanità? Ne continuiamo a parlare ma sembra che nessuno voglia fare niente per evitarla. Purtroppo si continuano a spendere soldi per gli armamenti, invece che in cibo e in arte".

TMNews

COP30, Favero (Globe Italia): Italia ruolo decisivo a Belém

Roma, 7 giu. (askanews) - "Brasile e Italia possono camminare insieme per affrontare le sfide di un presente complicato, soprattutto facendo squadra con i paesi con cui abbiamo legami da decenni, come quasi tutti quelli dell'America Latina", spiega Matteo Favero, Presidente di Globe Italia - Associazione Nazionale per il clima, nel corso del partecipato evento "Per un futuro migliore, impariamo dall'Amazzonia - La UN COP 30 di Belém per un'agenda climatica giusta", organizzato da Globe Italia con il patrocinio di IILA - Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana e dell'Ambasciata del Brasile a Roma e che si è tenuto proprio presso l'Ambasciata a Piazza Navona per costruire un dibattito fra Italia e Brasile in vista dell'appuntamento di novembre in Amazzonia. "Per la prima volta la Conferenza ONU delle Parti sul clima si terrà nel cuore verde del mondo, una delle regioni più vitali per la biodiversità e la regolazione del clima del mondo. Il nostro Paese è anche tra i più biodiversi d'Europa, e con i suoi campioni nazionali e globali nella sostenibilità - specie in America Latina - gioca un ruolo decisivo nei negoziati per combattere il riscaldamento globale e guidare una transizione giusta e solidale per cittadini e imprese. Sostenibilità, tecnologia, media, comunicazione, tutte filiere strategiche del Made in Italy - sono un'occasione di scambio di valore e di rete importanti a favore di una transizione che, in tempi così complicati, deve necessariamente essere in equilibrio per ambiente e umanità, per società e impresa. Da qui la presenza nel nostro incontro, oltreché dell'inviato speciale per il cambiamento climatico del Governo Prof. Francesco Corvaro e dell'On. Fabio Porta, di importanti player globali che danno forza alle relazioni italo-brasiliane legate dal fil rouge della sostenibilità sociale e ambientale, quali A2A, Enel, Tim, Iveco, Coldiretti e Conai". conclude Matteo Favero.

TMNews