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Luca Gemma rivisita in italiano "Cajuina" (Esistere) di Veloso

sabato 23 dicembre 2017
1' di lettura

Milano (askanews) - Si intitola "Cajuina" cioè "Esistere" il secondo brano estratto dall'album "La felicità di tutti" di Luca Gemma. È una versione del brano del 1979 dell'artista Caetano Veloso, rivisitata dal cantautore e musicista con un testo in lingua italiana più il ritornello in lingua originale interpretato da Ricardo Fischmann, cantante brasiliano dei Selton. Il video del brano è diretto da Paolo Boriani, autore di due film documentari su Giovanni Lindo Ferretti e Roberto Saviano e del video di "La bestia nel grano" di Vinicio Capossela, e ambientato in parte in Italia e in parte in Brasile, a Rio De Janeiro nella Favela di Vila Cruzeiro. Protagonista il giovane Stefano Giamberini che trascorre le sua giornata giocando a calcio in oratorio, guardando un film al cinema, "Dead Man" di Jim Jarmush, e suonando la chitarra nella propria stanza. "In origine "Cajuina" è un forro brasiliano che narra del dolore e della commozione per il lutto di un amico poeta. Qui diventa un rocksteady urbano che celebra lo sguardo aperto sul futuro" ha spiegato Gemma. Il 6 gennaio il cantautore sarà in concerto a 'Na Cosetta di Roma accompagnato da Roberto Romano (fiati e percussioni), Nik Taccori (batteria) e Andrea Viti (basso e percussioni). Oltre ai brani dei precedenti album, durante la serata l'artista presenterà live per la prima volta a Roma il suo nuovo disco "La felicità di tutti".

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Il Lione retrocesso per debiti, i tifosi sotto choc

Lionw, 25 giu. (askanews) - "Ecco, abbiamo toccato il fondo": i tifosi dell'Olympique Lione sono sgomenti all'indomani dell'annuncio della retrocessione del club in Ligue 2, equivalente della serie B, a causa dei debiti della società di circa 550 milioni di euro. Imputato numero uno di questo fallimento per i tifosi è il presidente americano John Textor, che ha una settimana di tempo per presentare ricorso e tornare nella massima divisione. Ma intanto le prospettive per i tifosi, dopo una buona annata, con sesto posto in campionato e accesso alla Conference League, sono molto sconfortanti.

"E' scioccante. Un club come l'Olympique Lione retrocesso in Ligue 2 non è al suo livello - dice un tifoso - Abbiamo visto l'Olympique Lione negli anni precedenti in Champions League, ha vinto contro il Manchester City, ha vinto contro il Real Madrid e tutto il resto. È disgustoso da vedere."

"Vista la situazione, non credo che ci sia molto da dire, che sia ingiusto, in realtà, purtroppo. Ora, è ancora un duro colpo da incassare, ma ci riprenderemo."

"Molto, molto male, molto, molto male, siamo al fondo", aggiunge un tifoso del Lione.

"Quindi, per me è fatta. Non c'è bisogno di fare ricorso. Per me è fatta. Ma è difficile da accettare, perché non pensavamo... Siamo una delle tre principali città francesi. Non pensavamo che avrebbero preso una decisione del genere"

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Roma, 25 giu. (askanews) - Hoyningen-Huene negli anni Venti e Trenta a Parigi ha realizzato le immagini di moda di Chanel, Balenciaga, Schiaparelli, è stato capo fotografo di Vogue Francia negli anni del Surrealismo e orma Roma lo celebra con la mostra "George Hoyningen-Huene. Art.Fashion.Cinema", a Palazzo Braschi fino al 19 ottobre.

Nel Museo di Roma sono esposte oltre 100 immagini distribuite in dieci sezioni differenti, con stampe al platino che esaltano lo stile elegante e sobrio del fotografo definito da Richard Avedon "un genio, il maestro di tutti noi".

L'esposizione curata da Susanna Brown ripercorre la carriera del fotografo figlio di un'altolocata americana e di un barone estone, che dopo la rivoluzione d'ottobre lasciò la Russia per trasferirsi prima a Londra e poi nel 1920 nella Parigi di Man Ray, Salvador Dalì, Pablo Picasso, Jean Cocteau, Josephine Baker, Lee Miller, modella, fotografa e sua grande amica, una delle protagoniste di questa mostra. Intensa fu anche la collaborazione con Coco Chanel, di cui vediamo alcuni intensi ritratti.

Hoyningen-Huene nel '36 si trasferì a New York come capo della redazione di "Harper's Bazaar" e dieci anni dopo a Hollywood con il premio Oscar George Cukor, dove dove divenne il ritrattista dei divi. E a Roma si possono ammirare, nell'ultima sala della mostra, delle splendide fotografie di Charlie Chaplin, Rita Hayworth, Katharine Hepburn.

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