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Ecco gli archivi segreti vaticani su Pio XII, aperti dal 2 marzo

sabato 29 febbraio 2020
2' di lettura

Roma, 27 feb. (askanews) - La scritta "Archivum Secretum Vaticanum" accoglie gli studiosi e i ricercatori in un'ampia sala rettangolare, prima di addentrarsi nei lunghi corridoi degli archivi segreti. Ci troviamo in corrispondenza delle gallerie affrescate dei Musei Vaticani, nel piano inferiore. Il due marzo si aprono agli storici le porte degli archivi segreti della Santa Sede relativi al pontificato di Pio XII, (1939-1958), una figura controversa per il ruolo avuto nel periodo della persecuzione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. E la sala stampa vaticana ha aperto, in anteprima ai fotografi e giornalisti, la sezione - ancora dotata di grata - relativa al pontificato di Papa Pacelli. Qui dieci estratti: la vignetta satirica nazista che mostra l'allora cardinale Pacelli mentre abbraccia una donna, con tratti semitici, che rappresenta la Francia e il comunismo, il cartello del 1939 affisso durante il percorso verso Muhldolf e la scritta "Fatela finita con Faulhaber, l'amico degli Ebrei, la lunga mano di Mosca" Ed ancora: le lettere di ringraziamento di alcuni bambini tedeschi per i doni ricevuti da Pio XII, la richiesta di udienza del rabbino capo della Terra Santa a Pio XII, l'elenco dei fucilati alle Fosse ardeatine, le minute della Enciclica "Mystici Corporis, la minuta del radiomessaggio natalizio di Pio XII nel 1943 con correzioni autografe e il discorso tenuto da Pio XII a Luigi Einaudi, presidente della Repubblica italiana, ricevuto in solenne udienza per la prima volta nel 1948. Per arrivare alla nuova sezione si percorre il corridoio del piano seminterrato degli archivi. I fondi di Pio XII appartengono a tre grandi gruppi: gli archivi delle rappresentanze pontificie; gli archivi della Segreteria di Stato; gli archivi delle Congregazioni romane ed altri Uffici. In totale si tratta di circa 16 milioni di carte, se non più. Le buste da preparare sono 15.430, e i fascicoli 2.500. Gli archivi vaticani vengono aperti agli studiosi pontificato per pontificato. Benedetto XVI nel 2006 preannunciò l'intenzione di aprire gli archivi relativi a Pio XII. Ora il lavoro di archiviazione e sistemazione delle carte è concluso, grazie al lavoro di circa un centinaio di persone. Eugenio Pacelli fu eletto Papa poche settimane prima che deflagrasse la seconda guerra mondiale. Nel corso dei decenni si sono moltiplicate le accuse nei suoi confronti di non aver fatto abbastanza per contrastare lo sterminio degli ebrei organizzato dalla Germania nazista. L'Archivio apostolico vaticano è aperto agli studiosi "senza discriminazione religiosa, confessionale o ideologica", ha spiegato l'Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa. L'istituzione ha una sala con 60 posti. Dall'anno scorso, quando il Papa annunciò l'apertura degli archivi di Papa Pacelli, si sono prenotati già più di 150 studiosi da tutto il mondo: "Abbiamo avuto diverse richieste del mondo ebraico e israeliano", confermano dal Vaticano. I primi saranno gli studiosi del museo dell'olocausto di Washington, e poi verranno ebrei della comunità romana e studiosi ebrei di singole università. A marzo, di certo, è già tutto esaurito.

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