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Finanza etica: migliori rendimenti e più fondi all'economia reale

sabato 29 febbraio 2020
3' di lettura

Roma, 28 feb. (askanews) - Più redditività sui capitali investiti. Migliore capacità di tradurre il risparmio in finanziamenti per l'economia reale. E parallelamente meno disuguaglianze sui redditi, senza le esagerazioni tipiche della finanza tradizionale, a vantaggio della motivazione e della produttività dei lavoratori. E' la fotografia del mondo della finanza etica e sostenibile scattata dal rapporto presentato a Roma da Banca Etica. Uno studio che confronta oltre 20 realtà europee di questo settore con le performance di banche tradizionali. E che mostra risultati sorprendenti, come spiega Alessandro Messina, direttore generale di Banca Etica. "Mostriamo che la finanza etica, le banche etiche in Europa in media hanno una maggiore stabilità rispetto al ciclo economico, hanno una di produrre risultati sociali e ambientali più significativi, e di sostenere l'occupazione. Abbiamo misurato che il Roe, il ritorno sul capitale investito delle banche etiche è quasi il doppio di quello delle banche sistemiche. E abbiamo visto che la capacità di fare credito rispetto al denaro raccolto dai risparmiatori è di circa l'80%, rispetto al 40% delle banche sistemiche. Questo vuol dire che la finanza etica è più vicina all'economia reale, è più vicina all'economia sostenibile, è più vicina all'occupazione". Efficacia e redditività che la finanza etica punta a mettere al servizio della crescente domanda che arriva dai fondi pensione. Tenuto conto che le ingenti risorse che questi gestiscono, potrebbero essere uno strumento formidabile per lo sviluppo del Paese. Un circolo virtuoso che oggi non si realizza, visto che, sempre lo studio, di 100 euro gestiti dalla previdenza complementare solo 24 restano sul territorio nazionale. E solo 3 vanno a finanziare attività produttive. L'opportunità di cambiare rotta offerta dalla finanza etica incontra l'interesse del mondo del lavoro, come afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. "Sicuramente stiamo parlando di risorse molto importanti, in Italia sono quasi 167 miliardi che ogni giorno vengono investiti per garantire una previdenza integrativa alle persone che hanno messo lì dei soldi. E molto spesso si garantisce una previdenza integrativa ma gli investimenti, per garantire questo rendimento, vengono fatti fuori dal nostro Paese. Quindi aprire una discussione su come si sia in grado di utilizzare quella parte di soldi, garantendo il redimento per chi vuole la pensione integrativa ma utilizzarki nel nostro Paese per rilanciare gli invstimenti, in infratsruttuire,m sia materiali ch sociali, per i processi di cambiamento che ci sono, digitale, di sostenibilità ambientle delle produzioni, io credo che sia uno dei punti decisivi da mettere in campo per creare lavoro e soprattutto per qualificare il nostro sistema produttivo". E la sobrietà sulle buste paga è un altro aspetto chiave che differenzia la finanza etica. Ci sono limiti precisi ai salari più elevati, quelli dei manager, che non possono superare di un multiplo ragionevole il salario più basso. Banca Etica ad esempio segue la regola dell'1 a 6, mentre nelle banche tradizionali a volte si raggiungono multipli di decine se non di centinaia di volte. L'assenza di disuguaglianze stridenti delle banche etiche, presenta ulteriori vantaggi. "Sicuramente questo produce una motivazione, un ingaggio, un senso di appartenenza dei lavoratori che fa coesione". Il vicepresidente di Banca Etica, Andrea Baranes conclude con un auspicio sull'Europa. "Ci aspettiamo e ci auguriamo che dall'Unione europea ci sia il coraggio e ci sia la visione per rendersi conto che la finanza è fondamentale oggi, purtroppo molto spesso in negativo con degli impatti sul clima che sono devastanti, però potrebbe esserlo in posotivo. Ci auguriamo che grazie al Green Deal la finanza possa trasformarsi da problema quale è oggi a parte della soluzione".

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Zelensky: pronti a qualsiasi negoziato per porre fine alla guerra

Kiev, 14 mag. (askanews) - Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l'Ucraina è pronta a "qualsiasi formato" di negoziati per porre fine alla guerra con la Russia, in vista dei colloqui a Istanbul del 15 maggio, ma ha affermato che le sue prossime mosse dipenderanno da chi rappresenterà la Russia all'incontro.

"L'Ucraina è pronta a qualsiasi forma di negoziato e non abbiamo paura degli incontri. Domani, in Turchia", ha detto Zelensky durante il suo discorso quotidiano. "Sto aspettando di vedere chi arriverà dalla Russia, poi deciderò quali passi l'Ucraina dovrà compiere", ha aggiunto. Il Cremlino non ha ancora annunciato la propria delegazione per i colloqui.

TMNews

Nato, Cavo Dragone: l'Alleanza sta diventando sempre più forte

Bruxelles, 14 mag. (askanews) - "L'Alleanza è forte e sta diventando sempre più forte" e la minaccia scaturita dalla guerra in Ucraina "ci ha reso ancora più uniti, se ne avessimo avuto bisogno". Così l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, rispondendo a una domanda di askanews.

"La risposta alla minaccia è stata unica. Non c'è stata alcuna differenza nel modo in cui (ciascuno) ha reagito all'aggressione della Russia all'Ucraina. E probabilmente questo è stato un fattore collante, per ottenere la coesione a questo livello, che è davvero ottima", ha spiegato Cavo Dragone. "E la coesione è il fulcro centrale dell'Alleanza. Quindi, intendo dire, le 32 nazioni si sono mosse davvero, davvero in perfetta sintonia. E penso che in futuro, perché non dobbiamo abbassare la guardia, anche se, grazie a Dio, un giorno ci sarà la pace in quella parte del mondo, non dovremo abbassare la nostra attenzione perché, ci sarà molto altro da fare. E la nostra responsabilità non è solo per oggi, ma per domani, per le generazioni future. Quindi dobbiamo essere in forma, pronti, e stiamo lavorando per mantenerci a quel livello, il che significa continuare a lavorare per il futuro".

"Ma vi dico una cosa, la maturità e la volontà dell'Alleanza sono davvero forti. E penso che in qualche modo la guerra in Ucraina ci abbia aiutato a raggiungere tutto questo", ha aggiunto.

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio askanews

Immagini Nato

TMNews

24esima Triennale, in mostra anche Paradossi e opportunità di Milano

Milano, 14 mag. (askanews) - Nello spazio di Cuore in Triennale la mostra Milano. Paradossi e opportunità. A partire dall'analisi dei dati urbani condotta dal SI Lab dell'Universita Bocconi, sono stati individuati sei grandi paradossi che oggi segnano Milano. A ciascuno di essi è stato associato un artista selezionato in collaborazione con Black History Months Milano, al quale è stato chiesto di proporne un'interpretazione personale attraverso una propria opera: Leyla Degan, Theophilus Imani, De lio Jasse, Muna Mussie, Jim C. Nedd, Justin Randolph Thompson.

Con la curatela di Damiano Gulli e Jermay Michael Gabriel, direttore di Black History Months Milano e la collaborazione scientifica di Alessandra Casarico, Felix Eychmu ller e Chiara Serra di SI Lab Bocconi, il progetto si configura come un grande archivio vivente e relazionale pensato per stimolare una riflessione sul futuro di Milano e sulla necessità di innovarla in modo inclusivo, responsabile e coraggioso. A raccontare il progetto ad askanews la coordinatrice Seble Woldeghiorghis.

L'ha raccontata ad Askanews la coordinatrice del progetto Seble Woldeghiorghis: "L'attenzione su Milano nasce dall'esigenza di avere un'esposizione che ha uno sguardo internazionale, ma che non si dimentica della città in cui siamo. Abbiamo provato a guardare Milano attraverso il prezioso aiuto della ricerca del SI Lab della Bocconi: queste energie e direzioni opposte che poi si traducono in destini differenti per i cittadini che la abitano. L'abbiamo chiamata Paradossi e opportunità perché questi paradossi incidono su una parte sempre più ampia di popolazione, ma l'opportunità sta nel guardarli, nel riconoscere che ci sono per provare a immaginare politiche differenti che facciano un po' tornare Milano la città delle opportunità per tutti, non solo per una piccola parte. Credo che il cambiamento sia possibile soprattutto se noi innanzitutto lavoriamo con la cooperazione tra i vari saperi della città. Noi qui abbiamo messo insieme Università Bocconi, artistiche comunità della città. Se si lavora insieme, si può fare. Io credo che uno dei paradossi racconti molto bene l'energia di Milano, quello sulla Partecipazione. Se da un lato abbiamo un calo alla partecipazione alle elezioni politiche e al voto, Milano è in realtà una città delle associazioni, del Terzo Settore: tanta volontà di partecipare. Se lavoriamo insieme e partiamo dal presupposto che si può cambiare, forse riusciamo a far tornare Milano grande città delle opportunità per tutti".

TMNews

Cannes, Tom Cruise accende il red carpet con "Mission: Impossible 8"

Cannes, 14 mag. (askanews) - Era uno dei red carpet più attesi del 78esimo Festival di Cannes e in molti, forse, sono rimasti un po' delusi, perché si aspettavano colpi di scena: Tom Cruise è arrivato sul tappeto rosso con occhiali da sole per "Mission: Impossible - The Final Reckoning", l'ottavo capitolo della saga diretto da Christopher McQuarrie.

Il cast del film, presentato Fuori concorso a Cannes, è stato accompagnato sulla scalinata da musicisti che suonavano le celebri musiche del franchise.

Nessun incontro per la stampa, con tanto di polemiche, ma Cruise, 62 anni, ha partecipato a sorpresa a una masterclass di McQuarrie dove non ha detto se intende continuare a fare film nei panni dell'agente Ethan Hunt, lasciando il dubbio, oltre ad aver parlato delle acrobazie e delle scene spericolate che porta avanti in questo ruolo da anni.

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