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Peter Jackson racconta i Fab Four con 'The Beatles: Get Back'

di TMNews martedì 22 dicembre 2020
2' di lettura

Milano, 22 dic. (askanews) - L'energia, la magia e la genialità dei Beatles raccontati dall'acclamato regista Peter Jackson che ha rilasciato le prime esclusive immagini del suo documentario "The Beatles: Get Back" per i fan di tutto il mondo. Lo speciale contenuto di 5 minuti è disponibile su TheBeatles.com e in streaming su Disney+.

"Volevamo fare una sorpresa per le feste ai fan dei Beatles di tutto il mondo, così abbiamo preparato questo speciale contenuto di cinque minuti del film The Beatles: Get Back", ha affermato Jackson. "Speriamo che porti un sorriso e un po di gioia in questo momento difficile in cui ce n'è molto bisogno".

The Beatles: Get Back arriverà nelle sale cinematografiche americane il 27 agosto 2021.

The Beatles: Get Back è un'esperienza cinematografica unica che porta il pubblico indietro nel tempo alle sessioni di registrazione private dei Beatles, in un momento cruciale della storia della musica, mostrando il calore, lo spirito di squadra e il genio creativo che hanno definito l'eredità dell'iconico quartetto. Girato nel gennaio del 1969 e realizzato grazie a oltre 60 ore di filmati inediti (registrati da Michael Lindsay-Hogg) e più di 150 ore di registrazioni audio mai ascoltate, straordinariamente restaurate, The Beatles: Get Back è la storia di quando John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr hanno pianificato la loro prima esibizione dal vivo dopo oltre due anni e registra la scrittura e le prove di 14 nuove canzoni, originariamente destinate a essere pubblicate in un album live di accompagnamento. Il film include, per la prima volta in versione integrale, l'ultima esibizione dal vivo dei Beatles come gruppo, l'indimenticabile concerto sul tetto di Savile Row, a Londra, così come altre canzoni e composizioni classiche incluse negli ultimi due album della band, Abbey Road e Let It Be.

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Con "Signor Presidente", Kukla affronta l'isolamento e l'alienazione di una generazione schiacciata da un sistema che non ascolta. La fusione di elettronica e rock, con una chitarra distorta e un impianto sonoro che non fa sconti, crea un'atmosfera tesa, potente e senza compromessi.

"Vomito abbracci per chi non si arrende" - canta Kukla - per raccontare l'incapacità di comunicare in un mondo che respinge ogni emotività. Il brano esplode nello special: "Uscire di casa è sempre una sfida / È un mostro la strada / Signor Presidente, si può fare qualcosa per tutta sta gente?". Più che una canzone, "Signor Presidente" è un manifesto, un grido di resistenza, di chi si rifiuta di restare in silenzio di fronte a un mondo che, anziché unire, divide.

"Questo brano nasce da una sensazione che tutti, prima o poi, provano: quella di essere soli in mezzo alla massa, di non riuscire a comunicare, di sentire che il sistema ci spinge a rinunciare a noi stessi - dichiara Kukla - 'Signor Presidente' è una riflessione sul fallimento di un mondo che ci vuole tutti uguali, fragili e pronti a cadere, senza mai ascoltarci davvero. Ho voluto esprimere una lotta interiore che si riflette in tutti noi, in un flusso che va dall'isolamento alla ribellione. La musica, un mix di elettronica e rock, deve colpire come un pugno, perché parlare di questi temi, per me, richiede energia e forza. Voglio che questo brano arrivi dritto al cuore, senza filtri, per chi si sente un po' invisibile e vuole sentire che non è solo."

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