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In Francia riparte la cultura e la Reggia di Versailles risplende

di TMNews martedì 18 maggio 2021
2' di lettura

Roma, 18 mag. (askanews) - C'è molto da fare, giardini e aiuole da sistemare, opere da restaurare o semplicemente spolverare: fervono i preparativi alla Reggia di Versailles, nella regione dell'Ile de France, per la grande riapertura al pubblico. Dopo 203 giorni consecutivi di chiusura, con un miglioramento della situazione epidemiologica nel Paese e il calo dei contagi, riaprono al pubblico cinema, teatri, musei e molte altre attività.

A Versailles, tra i siti turistici più visitati in Francia, tutto il personale è al lavoro; i saloni, le camere, gli spazi esterni devono risplendere dopo la lunga chiusura durata quasi sei mesi a causa delle restrizioni per il Covid.

È una grande emozione dice Catherine Pegard, presidentessa della Reggia.

"È ovviamente una grande emozione e una grande gioia per tutti immaginare che questo luogo rinasca e ritrovi lo scopo per cui è stato costruito. Perché ci dimentichiamo sempre che Luigi XIV voleva questo luogo per il mondo e per l'Europa, per il mondo intero, perché tutti potessero venire a visitare il castello di Versailles. E quello che ci aspettiamo ora è che ancora una volta tutti, a cominciare dai francesi, tornino a Versailles".

Visite programmate e nel pieno rispetto delle misure di sicurezza ma l'importante è ripartire.

"Raramente siamo stati tutti così felici, credo, perché non abbiamo mai chiuso per sei mesi come quest'anno" ha detto Frédéric Lacaille, curatore responsabile dei dipinti del XIX secolo.

I francesi possono iniziare a riappropriarsi del loro tempo libero; un ritorno alla semi-normalità con la prospettiva, come in Italia, di vedere il coprifuoco allentato gradualmente fino a una completa eliminazione.

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Istanbul, colloqui russi-ucraini di quasi 2 ore, ci sarà nuovo round

Roma, 16 mag. (askanews) - Alla fine i colloqui di Istanbul fra le delegazioni russa e ucraina, i primi dal 2022, si sono tenuti. Sono durati quasi due ore - secondo il ministero degli Esteri turco - e Mosca si è detta poco dopo "soddisfatta dei risultati ottenuti". Il primo commento è del capodelegazione Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura, il quale ha aggiunto che la Russia è "pronta a continuare i contatti". Possibilità di un nuovo round di negoziati - in linea di principio - confermata anche dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, in un post su X.

Le due parti - ha detto ancora Medinsky - metteranno per iscritto nei dettagli le rispettive proposte per un cessate il fuoco, annuncio ribadito anche da Fidan, che su X ha promesso che la Turchia continuerà ogni sforzo per raggiungere "una pace duratura tra Russia e Ucraina".

Il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov, ha sottolineato che il gruppo negoziale russo in Turchia è rimasto in costante contatto con il presidente russo Vladimir Putin - il grande assente di Istanbul - che ha ricevuto aggiornamenti online.

Un alto funzionario ucraino - sotto condizione di anonimato - ha affermato che la Russia avrebbe bloccato la partecipazione degli Stati Uniti ai colloqui.

Tra gli accordi raggiunti a Istanbul, per ora, uno scambio di mille prigionieri da ciascuna parte, ha sottolineato il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, presente nella città sul Bosforo, mentre Volodymyr Zelensky ha partecipato a Tirana all'incontro dei leader europei e con i leader di Francia, Germania, Gran Bretagna e Polonia, hanno riferito di una telefonata con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump al termine dei colloqui di Istanbul.

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Pinacoteca di Brera, i busti del Canova per la bellezza ideale

Milano, 16 mag. (askanews) - Pinacoteca di Brera e Banca Ifis riportano a Milano la bellezza ideale di Antonio Canova. Dal 16 maggio 2025, apre al pubblico "La bellezza e l'ideale. La collezione Canova di Banca Ifis e la Pinacoteca Viaggiante", la nuova rassegna interamente dedicata ad Antonio Canova che ha come proprio fulcro i 12 busti dello scultore neoclassico che Banca Ifis ha recuperato e restaurato per portarli, insieme alla Pinacoteca di Brera, per la prima volta a Milano.

Oltre ai 12 busti provenienti dalla collezione di Banca Ifis, il percorso espositivo è arricchito anche dal ritorno a Brera dopo oltre cento anni della Vestale, busto in marmo realizzato da Antonio Canova tra il 1818 e il 1819. A questa, si aggiunge inoltre una serie di piccole riproduzioni in smalto dei dipinti della collezione di Giovanni Battista Sommariva, politico e collezionista d'arte, vicino alle istanze napoleoniche, donate da Emilia Sommariva Seillière nel 1973 alla Pinacoteca.

L'iniziativa, curata da Chiara Rostagno e Valentina Ferrari, consolida la collaborazione tra la Pinacoteca di Brera e Banca Ifis, iniziata lo scorso dicembre con la mostra dedicata a Mario Ceroli, che ha inaugurato gli spazi di Palazzo Citterio.

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Zelensky da Tirana: Putin ha "avuto paura" di venire in Turchia

Tirana, 16 mag. (askanews) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto un'azione "forte" dell'Occidente con Mosca, comprese nuove sanzioni, se i colloqui di pace a Istanbul non dovessero produrre una svolta.

Zelensky, parlando davanti ai leader europei riuniti al vertice di Tirana, ha dichiarato: "Avevamo la possibilità di fare passi importanti verso la fine di questa guerra se solo Putin non avesse avuto paura di venire in Turchia". "Ero pronto per un incontro diretto con Putin, sia ad Ankara che a Istanbul - ha aggiunto il presidente ucraino - e non solo per un incontro, ma per risolvere tutte le questioni a mio avviso importanti".

Zelensky ha poi aggiunto che se "dovesse emergere che la delegazione russa inviata per i colloqui è davvero solo di facciata e non può ottenere alcun risultato, il mondo deve reagire". "Se si scopre che la delegazione russa è davvero solo teatrale e non è in grado di produrre alcun risultato oggi... è necessaria una reazione forte, comprese le sanzioni contro il settore energetico e le banche russe", ha affermato.

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Il Papa: troppi squilibri nel mondo e condizioni indegne di lavoro

Città del Vaticano, 16 mag. (askanews) - "Nel cambiamento d'epoca che stiamo vivendo, la Santa Sede non può esimersi dal far sentire la propria voce dinanzi ai numerosi squilibri e alle ingiustizie che conducono, tra l'altro, a condizioni indegne di lavoro e a società sempre più frammentate e conflittuali". Lo ha sottolineato Papa Leone XIV incontrando in Vaticano in udienza i membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

Secondo Papa Leone, che ha ricordato come la stessa scelta del suo nome è stata fatta "pensando anzitutto a Leone XIII, il Papa della prima grande enciclica sociale, la Rerum novarum", occorre , quindi, "adoperarsi per porre rimedio alle disparità globali, che vedono opulenza e indigenza tracciare solchi profondi tra continenti, paesi e anche all'interno di singole società".

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