CATEGORIE

Andaras Travelling Film Festival, quando il cinema è un viaggio

di TMNews martedì 27 luglio 2021
2' di lettura

Milano, 27 lug. (askanews) - Nella lingua sarda "Andaras" indica il viaggiare, ma anche i sentieri delle transumanze invernali. Gli stessi sentieri che percorrevano anche i minatori, lungo la Costa delle Miniere . E' qui, nel territorio di Fluminimaggiore, in questa terra che affaccia su un mare splendido, tra spiagge e rocce a picco sul blu, che si è svolta la terza edizione dell'Andaras Travelling Film Festival, una manifestazione dedicata ai cortometraggi di viaggio. Racconti di "viaggi possibili o negati. Di viaggi della speranza o di semplici avventure", come ha spiegato il direttore del Festival, Joe Juanne Piras: "Un modo per portare sul territorio storie da tutto il mondo e permettere a chi non può viaggiare di scoprire il mondo per una settimana e viaggiare stando fermi e dall altra parte per creare una vetrina per il territorio e sponsorizzare fuori

dalla Sardegna, in Italia e all'estero il fluminese", ha dichiarato.

Sono stati sei giorni di cinema e cibo, tra proiezioni e degustazioni consumate ogni sera in una location diversa tra i comuni di Fluminimaggiore e anche a Buggerru. Particolarmente suggestive le proiezioni in riva al mare e memorabile la visione dei film al Tempio di Antas.

Una cinquantina i titoli presentati, provenienti da tutto il mondo. "E' andata molto bene quest'anno, forse anche oltre alle aspettative, per la qualità dei corti in concorso. Si tratta di opere girate in tutto il mondo, da Cannes a Venezia, dal Sundance a Berlino. Quest anno la selezione è stata difficilissima, molto competitiva", ha aggiunto Piras.

Da quest'anno il festival si è arricchito di una sezione speciale nata dalla collaborazione con Slow Food, con cortometraggi sul tema cibo e viaggi.

Tra i vincitori delle sei categorie del festival: "So what if the goat dies" di Sofia Alaoui, un film di genere fantascienza narrato da una angolazione insolita e "Nobody dies here" di Simon Panay, ambientato nella miniera d'oro di Perma, in Benin. Il durissimo "The Van" di Erenik Beqiri, che racconta di un ragazzo disposto a giocarsi la propria vita pur di raggiungere l'Europa, ha vinto nella categoria "Andaras Noas".

Una menzione speciale è stata assegnata al regista iraniano Mahan Khomanipour che all'Andaras ha presentato il suo documentario "Simulation of Mr Yellow", una storia ambientata tra le rovine di Aleppo. "Il mio film vuole mostrare come la guerra possa impattare sulle persone ordinarie. Persone come me, come te. Non è un documentario sulla guerra, ma dentro la guerra. E una storia vera, ma molti mi chiedono sempre se è tutto davvero accaduto", ha concluso Mahan.

tag

Ti potrebbero interessare

MotoGp, Màrquez: spalla ok dalla prossima settimana torno in moto

Bologna, 19 dic. (askanews) - Il conto alla rovescia è finito. Marc Màrquez torna in sella e lo fa con il sorriso di chi ha ritrovato se stesso. "Sta andando molto bene, sono quasi tre mesi dall'operazione. I dottori hanno dato l'ok: dalla prossima settimana ricomincio ad andare in moto", annuncia il Campione del Mondo a margine di "Campioni in Festa. Home Edition", l'evento con cui Ducati celebra a Borgo Panigale una stagione trionfale. La spalla operata non è ancora perfetta, ma i margini ci sono. "Riprendo piano piano, la muscolatura è tornata. L'obiettivo vero è la prima gara in Tailandia, anche se a febbraio ci sarà già il test in Malesia. Posso fare buone feste di Natale, siamo contenti". Poi lo spagnolo si lascia andare a una dichiarazione d'amore per la casa bolognese. "Per essere veloce può bastarti una cosa o un'altra. Per essere campione ti serve tutto: siamo un team. Io guido e taglio il traguardo, ma dietro c'è un esercito di persone, da qui a Bologna fino all'ultimo meccanico in pista". Màrquez ha capito qualcosa di fondamentale sul Dna Ducati. "La grandezza la fa la gente, l'umano, l'ultimo dettaglio. Un marchio giapponese può essere più grande, ma qui è diverso". E confessa: "Ho visitato più l'azienda che la città di Bologna". Sul futuro nessun dubbio, almeno nelle intenzioni. "Abbiamo davanti un anno importante. Per il 2027-2028 è tutto aperto, devo capire cosa fare. Ma come ho sempre fatto nella mia carriera: quando sono felice in un posto, la mia priorità è restare".

TMNews

Il cardinale Pizzaballa a Gaza per celebrare il Natale

Roma, 19 dic. (askanews) - La piccola comunità dei cattolici di Gaza anche per questo Natale, così come fu per il 2024, ha ricevuto conforto e solidarietà, per la quarta volta dal 7 ottobre 2023, dal cardinale Pierbattista Pizzaballa. Il patriarca latino di Gerusalemme, è arrivato oggi a Gaza per le celebrazioni natalizie, così come fu nel 2024, come si vede nelle immagini diffuse dal Latin Patriarchate Jerusalem. Un appuntamento annuale, annullato nel 2023 a causa dei bombardamenti israeliani. Il porporato quindi, come informa un comunicato stampa del patriarcato, accompagnato dal vicario patriarcale latino, monsignor William Shomali e da una piccola delegazione, è in visita pastorale alla Parrocchia della Sacra Famiglia.

In questi giorni, Pizzaballa, si legge, "esaminerà la situazione attuale della parrocchia, inclusi gli interventi umanitari, gli sforzi di soccorso e riabilitazione in corso e le prospettive per il periodo a venire. Incontrerà il clero e i parrocchiani locali per ricevere informazioni sui bisogni della comunità e sulle iniziative in corso per sostenerla". Domenica, in ultimo, presiederà la Messa di Natale sempre presso la Sacra Famiglia.

Questa visita, spiega ancora il Patriarcato, "segna l'inizio delle celebrazioni natalizie in una comunità che ha vissuto e continua a vivere momenti bui e difficili. Riafferma il legame duraturo della parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza con la più ampia diocesi del patriarcato latino di Gerusalemme ed esprime l'impegno del Patriarcato ad accompagnare i suoi fedeli nella speranza, nella solidarietà e nella preghiera".

TMNews

Mattarella: da Italia grande sforzo per stabilità internazionale

Roma, 19 dic. (askanews) - Un incontro "così significativo e anche piacevole umanamente per il contatto con donne uomini che sono nelle varie missioni in tante parti del mondo a testimonianza di quanto il nostro Paese fa con grande sforzo ma con grande merito per la stabilità nella vita internazionale e negli ambiti territoriali più delicati". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato i contingenti militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali, a cui ha rivolto gli auguri collegandosi in video conferenza dall'aeroporto "Francesco Baracca" di Centocelle, sede del Covi (Comando operativo vertice interforze).

TMNews

Il motore dei significati e la storia nell'arte di Terry Atkinson

Venezia, 19 dic. (askanews) - Una piccola mostra, ma densa di significato e di storia del nostro tempo. La Galleria internazionale di arte moderna di Ca' Pesaro a Venezia dedica un'esposizione a Terry Atkinson, artista britannico che è stato tra i fondatori del gruppo Art & Language che ha messo in discussione il tema della rappresentazione. Ma il racconto espositivo, sotto il bel titolo di "L'artista è un motore di significati", va oltre questa fase della carriera di Atkinson e racconta anche altro, di un impegno politico, ma anche di un'estetica che torna a una pittura di grande impatto e intensità, capace sia di figurazione sia di astrazione.

La mostra, che è curata da Elisabetta Barisoni e Elena Forin, esplora il tema della guerra - dal Vietnam all'Irlanda - e quello del ruolo dell'arte come strumento di conoscenza e presa di posizione. E in questa prospettiva ogni segno diventa occasione di indagine sui meccanismi del sapere e della comunicazione. E poi ci sono le parole, anche isolate, che assumono un aspetto diverso, nel momento in cui le cogliamo fuori dai contesti a cui siamo abituati o ci hanno insegnato a riconoscere.

Il tema della storia è un altro degli aspetti cruciali del lavoro di Atkinson che l'artista esplora nella sua complessità e nei suoi incubi, come i bombardieri nucleari che compaiono, lontanissimi, ma in avvicinamento, nei cieli colorati della serie "Enola Gay". Un'immagine, e un pensiero, che, purtroppo, sono ancora parte del nostro presente.

TMNews