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"Jundo", una piattaforma digitale per leggere i fumetti

di TMNews martedì 2 novembre 2021
1' di lettura

Roma, 2 nov. (askanews) - Presentata a Lucca Comics & Games, la più grande fiera italiana dedicata ai giochi e ai fumetti, Jundo, la piattaforma digitale italiana per la lettura di fumetti online italiani e internazionali, prodotti da giovani autori e autrici. Una startup creata nel 2020 da 14 ragazzi under 30, grazie a un bando della Regione Lazio, con l'obiettivo di espandere l'orizzonte del fumetto, permettendo agli autori emergenti di arrivare sul mercato, evitando le difficoltà legate all'autoproduzione e alla distribuzione.

Lorenzo Carucci, fondatore di Jundo: "Jundo è una piattaforma digitale che si occupa da un lato di vitalizzare il fumetto in Italia, promuovendo l'emergere di nuovi talenti, dall'altro di portare opere inedite in Italia. La nostra piattaforma si basa su app e su sito, che possono essere fruite da computer o smartphone, e con un abbonamento mensile di 1.99 euro è possibile leggere tutte le opere presenti, al momernto 65 ma in continua espansione, il nostro scopo è portarne sempre di più al mercato. Sulle nostre opere originali, create dagli artisti del fumetto in Italia, una volta che queste opere vanno in stampa, finita quindi la pubblicazione digitale, il 100% degli introiti delle vendite fisiche va all'artista, che ne diventa il proprietario, creando un nuovo concetto di proprietà dell'opera".

In catalogo manga, fantasy, sci-fi, horror, azione e avventura, e ci sono anche traduzioni di opere americane, francesi e giapponesi.

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Da Porta Metronia a Colosseo, inaugurate stazioni-museo della Linea C

Roma, 16 dic. (askanews) - Una finestrella chiamata "Oculus" che mostra un'angolazione tutta nuova e inaspettata del Colosseo: si trova nella nuova stazione della Metro C Colosseo-Fori Imperiali, inaugurata oggi assieme alla fermata Porta Metronia con il "primo" viaggio della nuova tratta di 4 chilometri compiuto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il collega alla Cultura Alessandro Giuli e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Le nuove "archeostazioni" sono state realizzate dal consorzio Metro C guidato da Webuild insieme a Vianini Lavori nell'ambito dei lavori commissionati da Roma Metropolitane per conto di Roma Capitale. Con l'apertura di queste due stazioni e 3 nuovi km di linea, il progetto ridisegna la mobilità urbana tra centro e periferia, grazie anche all'interscambio con la Linea B già esistente.

Porta Metronia, a una profondità di 30 metri, si articola su cinque livelli interrati e dal 2026 aprirà al suo interno un museo con una caserma romana emersa dagli scavi nella primavera del 2016. Simona Morretta, Soprintendenza Speciale di Roma e direttrice degli scavi:

"Ci sarà un'inaugurazione futura del Museo Porta Metronia, che accoglie la caserma che abbiamo trovato, delocalizzato e rimontato, sarà probabilmente a pagamento".

La Metro Colosseo-Fori Imperiali si sviluppa su quattro livelli interrati, con una larghezza fino ai 50 metri e una profondità fino a 32 metri: all'interno un progetto museale curato e finanziato invece dal Parco archeologico del Colosseo con la partecipazione dell'Università La Sapienza Università di Roma. Marco Cervone, Construction Manager Opere Civili Metro C:

"Ci troviamo davanti a una domus romana, sono alcune stanze di una domus romana che riguardano una sauna, al centro c'è il braciere e le sedute. Quando abbiamo realizzato il pozzo che ha consentito il collegamento tra la linea C e la linea B è stata trovata questa domus. La parte che hanno voluto riposizionare è questa sauna", ha concluso.

Ad accogliere i Ministri erano presenti Pietro Salini, Amministratore Delegato Webuild, Vincenzo Onorato, Amministratore Delegato Vianini Lavori. Presenti anche, tra l'altro, il Commissario Straordinario per l'opera Maria Lucia Conti, l'Assessore alla Mobilità Eugenio Patanè e il Capo Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale avocante, Alfonsina Russo.

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Milano, 16 dic. (askanews) - L'Unione Europea alla fine non vieterà la vendita di nuove auto con motore a combustione dopo il 2035, una misura ambientale che imponeva a tutte le case automobilistiche il passaggio all'elettrico entro quella data e che aveva scatenato polemiche fra i costruttori e la contrarietà di alcuni Stati membri, fra cui Italia e Germania.

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Dopo il 2035 i costruttori quindi potranno continuare a vendere una quota seppur limitata (circa il 30-35% delle auto, secondo calcoli preliminari) di auto nuove dotate di motori termici o ibridi, rispettando una serie di condizioni, in particolare quella di compensare le emissioni di CO2.

Per il commissario europeo all'Industria Stephane Séjourné, si tratta di un approccio pragmatico che non tradisce gli obiettivi: "L'obiettivo rimane lo stesso, le flessibilità sono in realtà flessibilità pragmatiche alla luce dell'adesione dei consumatori e della difficoltà dei costruttori di proporre sul mercato veicoli 100% elettrici entro il 2035. La Commissione europea ha scelto un approccio che è al tempo stesso pragmatico ma che mantiene i suoi obiettivi e le sue ambizioni climatiche".

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