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Nuove luci e restauri alla Basilica sotterranea di Porta maggiore

di TMNews giovedì 17 marzo 2022
2' di lettura

Roma, 17 mar. (askanews) - Dopo due anni la Soprintendenza Speciale di Roma dal 18 al 20 marzo riapre la Basilica sotterranea di Porta Maggiore, per presentare ai visitatori la nuova illuminazione e i nuovi restauri, prima di iniziare un altro cantiere per la sua conservazione.

È una ulteriore tappa promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma nella restituzione di questo monumento risalente al I secolo dopo Cristo: "Un luogo magico che torna al pubblico dopo un accurato lavoro, un risultato importante per tutte le persone che lo hanno visitato rimanendone colpite e per quanti ancora non lo conoscono - dice Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma -. La Basilica è un luogo unico al mondo per la sua natura sotterranea, resa ancor più affascinante dal mistero sul suo uso. Da oltre un secolo archeologi e storici discutono se si tratti della sede di culti misterici o di un monumento funerario, ma le due funzioni potrebbero aver convissuto".

Il rapporto con la luce naturale che penetrava dal lucernario del vestibolo è alla base di un progetto di illuminazione che suggerisce una serie di chiaroscuri tra i bassorilievi a stucco e i volumi architettonici. La nuova illuminazione suggerisce anche il colore azzurro dell'abside, in origine dipinto con un pigmento molto costoso, la fritta egizia che venne asportata già in antico. Realizzato con luci a led di vari colori e gradazioni, l'impianto restituisce con consumi ridottissimi una luce tenue tipica degli ambienti sotterranei. La nuova illuminazione è stata realizzata su progetto di Anna De Santis, Carolina De Camillis e Riccardo Fibbi.

"Negli ultimi due anni, segnati dalla pandemia, la Basilica sotterranea per le piccole dimensioni è dovuta rimanere chiusa - spiega Anna De Santis direttore del monumento -. In questo periodo oltre all'illuminazione, abbiamo realizzato nuovi restauri, studiato approfonditamente il microclima interno e la presenza di microrganismi per una conservazione sempre migliore di questo edificio unico nel suo genere. Lo riapriamo per tre giorni, dando l'opportunità di visitarla prima che ripartano i lavori di restauro della volta della navata sinistra".

Per la natura ipogea del monumento, sulla decorazione della Basilica si creano periodicamente efflorescenze, macchie di carbonatazione, patine di microrganismi. Il nuovo restauro ha interessato la parete d'ingresso e i pilastri della navata sinistra, nonché la parte inferiore del vestibolo, affrescata su uno sfondo di colore rosso morellone. Riemergono così le pitture di figure umane, animali e paesaggi della più raffinata arte dell età Giulio-Claudia.

Il restauro è stato curato da Chiara Scioscia Santoro della Soprintendenza e da Mariangela Santella.

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Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: "Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all'interno del borgo. È un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

In questo spazio, che è lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d'Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l'importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo già toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realtà ha lasciato una testimonianza permanente e questa è lamia più grande soddisfazione". Ad ogni edizione, Una Boccata d'Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitàpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identità culturali d'origine.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un'espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L'edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

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Bibi Manavi a Borgolavezzaro (NO) in Piemonte, a cura di Veronica Botta;

Jim C. Nedd a Framura (SP) in Liguria, a cura di Mireille Filippini per Threes;

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A Panahi, detenuto in Iran fino a febbraio 2022 - dal 2009 è stato ripetutamente incarcerato per il suo cinema ritenuto sovversivo dal regime della Repubblica islamica - ha riavuto il permesso di uscire dal Paese ad aprile del 2023 e ora è volato al Festival con il cast del film girato sempre in clandestinità.

Il regista 64enne mancava da un festival da anni; sette anni fa sulla Croisette era stato presentato il suo "Tre volti", in sua assenza, così come a Venezia nel 2022 dove "Gli orsi non esistono" vinse il premio speciale della giuria che non potè ritirare. Per lungo tempo è stato privato del passaporto e della libertà di viaggiare ma ora finalmente può accompagnare i suoi film che sono sempre apprezzati e rappresentano una voce libera.

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