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Brooklyn Fitboxing, quando allenarsi fa bene anche agli altri

di TMNews martedì 29 marzo 2022
2' di lettura

Milano, 29 mar. (askanews) - Allenarsi come un pugile o un lottatore di arti marziali ma senza fare a pugni con nessuno e senza rischiare di prenderle. Non c è il ring al centro del concetto sportivo del Brooklyn Fitboxing, che sbarca a Milano dopo il successo ottenuto in Spagna, in Sudamerica e altri Paesi europei, ma un sacco dotato di sensori elettronici da colpire al ritmo di musica. Un modo di allenarsi basato sul training funzionale ad alta intensità, con moduli relativamente brevi (47 minuti) che alternano all'impegno fisico elevato momenti di recupero attivo. E che permette di gareggiare con gli altri e spendere i punti conquistati per progetti di solidarietà.

Gabriele Aluigi, country manager Brooklyn Fitboxing Italia.: "Apriamo club da 24 postazioni, con un approccio fitness molto divertente e anche molto tecnologico. Molto divertente perché uniamo tecniche che derivano dalla Box alla Muay Thai, senza però contatto personale, mai. Noi colpiamo solo il sacco, facendo grande attenzione alla sicurezza nella modalità di portare il colpo e soprattutto con una grande attenzione al divertimento come dicevo perché monitoriamo tramite il nostro sistema di sensori e tecnologia l andamento dell allenamento, misurando la potenza con cui si colpisce il sacco e il sincro, cioè se si sta al tempo della musica".

Ma a chi si rivolge questo sport? "Brooklyn Fitboxing è adatto a un target molto ampio di persone. Li chiamiamo Fitboxers, i nostri iscritti creano una community davvero molto ampia: abbiamo da ragazzi di sedici anni fino a ultrasettantenni. Questo perché è un allenamento che si vive in gruppo ma è anche modulabile, sotto sempre la attenta osservazione di un trainer certificato Brooklyn Fitboxing".

Un'attività che ha risvolti solidali: "Questa energia che viene utilizzata per l allenamento che viene tradotta in un punteggio, si trasforma in punti Karma, punti che possono essere donati in beneficienza dai nostri fitboxer. Questo perché abbiamo sottoscritto accordi con molti enti benefici: Save the children, Medici senza Frontiere, la Croce Rossa, ognuno con una missione solidale differente. Doniamo, a prescindere da quello che i nostri Fitboxers fanno, l'uno per cento del fatturato a queste Ong, ma i fitboxer con la loro energia possono decidere a chi destinare la loro quota di energia, allenandosi e divertendosi. L'obiettivo è di aprire, nel giro qualche anno, palestre su tutto il territorio nazionale. In Italia in questo momento abbiamo tre centri operativi. Il centro nel quale ci troviamo oggi è in apertura; un altro centro è in apertura a Milano, quindi sono due. E a brevissimo saranno quindi cinque sul territorio italiano con obiettivi di finire il 2022 con otto centri operativi aperti, per arrivare nei prossimi cinque anni con una espansione che toccherà tra le 50 e le 100 unità".

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Israele erige una recinzione attorno a un villaggio palestinese

Milano, 3 mag. (askanews) - Dopo settimane di scontri con i coloni, alcuni operai arabo-israeliani hanno eretto una recinzione intorno al villaggio palestinese di Sinjil, a nord di Ramallah, in Cisgiordania. La recinzione, lunga 1.500 metri, è stata eretta sul lato orientale della città e la separa dalla Route 60. "Ci hanno assediato. Non possiamo andarcene. È diventata come una prigione. Siamo assediati in casa - dice la giovane Amal - La casa si è trasformata in una prigione. L'intera recinzione ci circonda al punto che è difficile per noi andarcene in caso di emergenza".

"La recinzione ha reso la situazione completamente terribile. Ci sono diversi appezzamenti di terreno, non solo questo e non c'è via d'uscita. Prima raggiungevamo i terreni in pochi minuti. Ma oggi siamo a rischio a causa degli ebrei coloni ", aggiunge l'agricoltore Walid. "Quando i lavori su questa recinzione saranno completati, perderemo il nostro raccolto entro un giorno o due", conclude amaramente l'anziana contadina Halima.

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Elezioni Australia, storica vittoria dei laburisti con Albanese

Milano, 3 mag. (askanews) - Il Partito laburista australiano del premier Anthony Albanese ha vinto le elezioni politiche australiane: lo ha annunciato l'emittente televisiva Abc, anche se, con lo spoglio ancora in gran parte da completare, rimane l'incognita della maggioranza.

"Grazie al popolo australiano per l'opportunità di continuare a servire la nazione migliore sulla Terra", ha detto il candidato del labour e attuale premier australiano, il quale ha aggiunto che gli elettori hanno "votato per i valori australiani: per l'equità, la speranza e le opportunità per tutti. Per la forza di mostrare coraggio nelle avversità e gentilezza verso chi è nel bisogno".

Anche il suo sfidante Peter Dutton ha ammesso la sconfitta nonostante la conta dei voti non sia ancora terminata: "Prima ho chiamato il Primo Ministro per congratularmi con lui per il successo di stasera. È un'occasione storica per il Partito Laburista e ne siamo consapevoli", ha dichiarato.

Non è ancora chiaro se Albanese riuscirà a governare da solo o dovrà allearsi con i Verdi e altri partiti indipendenti per formare una coalizione di maggioranza, ma la sua conferma al potere non viene data in dubbio. Albanese sarà comunque il primo capo del governo a conquistare una rielezione dal 2004 ad oggi.

Il leader dell'opposizione liberale, Peter Dutton, non solo ha visto naufragare le speranze della sua coalizione (favorita all'inizio della campagna elettorale) ma ha perso il proprio seggio parlamentare a Brisbane.

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Gaza, uccisi tre neonati in un raid israeliano al campo di Khan Younis

Milano, 3 mag. (askanews) - Gli abitanti di Gaza rovistano tra le macerie di un edificio distrutto nel campo profughi di Khan Younis, in seguito a un attacco israeliano che ha ucciso almeno 11 persone, tra cui tre neonati, secondo la difesa civile del territorio.

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Ministro Giuli in visita al Real Albergo dei Poveri di Napoli

Roma, 3 mag. - Il cantiere del Real "Albergo dei Poveri" in piazza Carlo III a Napoli - un intervento dal valore complessivo di oltre 200 milioni di euro - può vedere il suo avvio ed è finalizzato a trasformare l'edificio settecentesco in un hub culturale d'avanguardia, ospitando reperti del Museo Archeologico Nazionale, una biblioteca - Public Library - di ultima generazione, spazi per residenze universitarie della Scuola Superiore Meridionale e per la ricerca e aree espositive e ricreative aperte al quartiere ed alla città.

Consapevole del valore storico e dell'impegno progettuale, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha effettuato un sopralluogo ufficiale, definendo l'intervento "qualcosa di gigantesco a livello di formazione, ricerca e rigenerazione che sarà un modello per l'Italia e per l'Europa" e ribadendo "continuità finanziaria e sostegno convinto del Governo". Il sindaco Gaetano Manfredi, insieme con la vicesindaca Laura Lieto e il capo di Gabinetto del Comune di Napoli Maria Grazia Falciatore, hanno guidato il sopralluogo. Il progetto aspira a rappresentare la Napoli che valorizza la sua storia proiettandosi verso il futuro, con un polo culturale di respiro internazionale.

Su questa linea anche Soprintendente Luigi La Rocca, anche nella sua qualità di responsabile della Soprintendenza speciale per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, così come Il Direttore Generale Musei Massimo Osanna ha ribadito l'importanza del progetto per il MANN e per i siti archeologici vesuviani. Il Dirigente dell'Ufficio arch. Rosa Paparella, insieme con il Responsabile del Procedimento, ing. Nicola Masella hanno accompagnato il ministro nella visita dei luoghi già restaurati e illustrato lo stato dell'arte del progetto e del cantiere.

Orgoglio per il Direttore dei Lavori, l'arch. Francesca Brancaccio, direttore tecnico di B5 S.r.l. insieme con l'ing. Ugo Brancaccio per un'operazione che unisce la valorizzazione del contesto storico con soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La visita del Ministro Giuli testimonia la rilevanza nazionale del cantiere, che mira a restituire alla comunità non solo un monumento, ma un motore di sviluppo culturale e sociale

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