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Giornata della Danza, Joseph Fontano: "La mia vita fatta di arte"

di TMNews giovedì 21 aprile 2022
3' di lettura

Roma, 22 apr. (askanews) - Il 29 aprile si celebra la Giornata Internazionale della Danza promossa dall'International Dance Council dell'Unesco. E per l'occasione esce "Il Fulmine Danzante", l'autobiografia di Joseph Fontano, considerato il padre spirituale della danza contemporanea in Italia.

Il libro, scritto per il 70esimo compleanno dell'artista, racconta della nascita di un sogno e della sua realizzazione; è un'autobiografia e, allo stesso tempo, un affresco della New York fine anni 60 e primi anni 70, e di Roma, città che è diventata la sua seconda casa.

"Ho cominciato a pensare a cosa sarebbe stato un libro raccontato da un'artista - dice - non scrivere il solito libro in ordine cronologico, ma attraverso le esperienze che ho avuto nella mia vita, la mia vita in America e nel Bronx, con i problemi razziali e della violenza, un padre militare, un fratello marines".

Il libro è un inno all'arte della danza e a tutti quelli che sono stati i suoi più grandi protagonisti. Il tutto raccontato attraverso gli incontri, il lavoro e gli amori di un uomo che non aveva mai immaginato di entrare nei libri di storia come uno dei pionieri di un nuovo modo di vedere l'arte coreutica, un teatro di danza che l'Italia non aveva mai visto prima.

"Non ero molto sicuro di fare la danza. All'inizio dipingevo e pensavo che la mia vita fosse quella del pittore. Poi mi sono reso conto che avevo la possibilità di fare sia pittura che danza, perché il coreografo crea, e per me è stata una simbiosi"

Con un messaggio ai giovani: "Consiglio ai giovani danzatori di rendersi conto che la danza è in costante evoluzione e bisogna costantemente essere informati e bisogna studiare".

"Il fulmine danzante. Quasi un romanzo", edito da A&B e scritto con Marialisa Monna. Figlio d arte, sua madre era una delle Rockettes del Radio City Music Hall di New York, Joseph Fontano è considerato ad oggi uno dei padri della danza contemporanea in Italia, presidente del World Alliance Dance Europe e dal 2009 al 2013 Presidente dell International Dance Committee - International Theatre Institute dell'UNESCO.

Sin da giovanissimo dimostra la sua attitudine alle arti, avvicinandosi prima alla pittura e dal 1968 alla danza. Compie i primi studi a New York alla School of Visual Art e successivamente presso l Università New School for Social Research sotto la guida di Laura Foreman. Qui studia danza contemporanea con Paul Sanasardo, che sarà poi una delle figure chiave nella sua vita e nella sua realizzazione professionale, insieme a Remi Charlip, Clive Thompson, Yvonne Rainer, Manuel Alum, Trisha Brown. Tra il 1968 e il 1971 studia alla Modern Dance Artists e partecipa a una serie di workshop con Anna Sokolow, Alvin Ailey, Paul Taylor, Pina Bausch and Manuel Alum. Nel 1974 fu notato da Martha Graham che lo invita a studiare con lei e la sua compagnia e con cui Fontano instaura un rapporto durato fino al 1979.

Il 1971 è l'anno della svolta artistica nella carriera di ballerino e coreografo di Fontano, che decide di trasferirsi a Roma dove, presso il CID (Centro Internazionale della Danza), incontra Elsa Piperno, con la quale inizia un sodalizio artistico che li porta l'anno successivo a costituire insieme ad altri la prima compagnia di danza contemporanea in Italia, Teatrodanza Contemporanea di Roma, di cui insieme a Piperno è direttore artistico, e il primo Centro Professionale di Danza Contemporanea. Gli anni romani rappresentano per Joseph il vero punto di svolta della sua già lunga e promettente carriera. Presso lo studio di Via del Gesù si incontrano le più autorevoli personalità dell epoca della danza italiana, un vero e proprio crocevia di coreografi, ballerini, giornalisti, critici, scenografi e appassionati del mondo della danza.

Il libro, che racconta della nascita di un sogno e della sua realizzazione, è un autobiografia e, allo stesso tempo, un affresco della New York fine anni 60 e primi anni 70, e di Roma, città che è diventata la sua seconda casa. Tra ricordi, digressioni, pensieri e recensioni tratte dai giornali dell epoca, il libro è un inno all arte della danza e a tutti quelli che sono stati i suoi più grandi protagonisti. Il tutto raccontato attraverso gli incontri, il lavoro e gli amori di un uomo che non aveva mai immaginato di entrare nei libri di storia come uno dei pionieri di un nuovo modo di vedere l'arte coreutica, un teatro di danza che l'Italia non aveva mai visto prima.

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Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

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