CATEGORIE

Lidl investe in Italia 1,5 mld al 2024, previste 6mila assunzioni

di TMNews lunedì 27 giugno 2022
3' di lettura

Milano, 28 giu. (askanews) - Un piano triennale che punta a far crescere la rete distributiva, la logistica e l'organico per raggiungere un obiettivo di lungo periodo: 1.000 punti vendita al 2030. E' la tabella di marcia che si è data Lidl a 30 anni dal suo arrivo in Italia. Oggi l'insegna dei discount conta su un fatturato in crescita, al 2021, di 5,9 miliardi di euro, una rete di 700 punti vendita e 20mila dipendenti. Ma all'arrivo nel nostro Paese la strada sembrava in salita:

"Abbiamo dovuto innanzitutto lavorare i primi anni su quello che era un po' lo scetticismo che c'era da parte dei consumatori verso questo format totalmente nuovo - ha detto Massimiliano Silvestri, presidente Lidl Italia - Essere abituati ai supermercati tradizionali, ai marchi, entrare in un supermercato nuovo con un format totalmente differente, un allestimento spartano, 600 referenze con delle marche private chiaramente era per il consumatore un grande punto di domanda. Noi siamo stati bravi a fare questo percorso di sviluppo andando sempre di più a lavorare su quelli che sono i nostri i nostri brand che rappresentano il nostro punto di forza".

In un contesto in cui i discount giocano un ruolo sempre più strategico per l'offerta di beni di largo consumo a prezzi competitivi, il piano al 2024 di Lidl Italia, presentato a Milano, propone una rinnovata prospettiva di crescita per la catena della Gdo:

"La prospettiva - ci ha spiegato - è quella di poter continuare a investire in questo mercato: parliamo di 1,5 miliardi di investimenti nel prossimo triennio per poter continuare ad aprire punti vendita, 150 nel prossimo triennio con l'obiettivo di arrivare a mille negozi entro il 2030".

Accanto alla rete distributiva, il piano prevede tre nuovi hub logistici, di cui uno ad Assemini in provincia di Cagliari e altri due a Vaprio D'Adda e in Sicilia, dove ce n'è già uno a Misterbianco. Tutto questo genererà 6.000 nuovi posti di lavoro lungo lo Stivale. Un impatto importante per l'economia nazionale che uno studio SDA Bocconi, ha misurato, partendo da un dato complessivo: l'impatto di circa 3,5 miliardi di euro sul Pil, superiore del 3% rispetto al valore medio delle realtà del settore.

"E' stato interessante sviluppare questo studio perché abbiamo scoperto per esempio che sotto il profilo delle dimensioni aziendali Lidl è cresciuta significativamente - ha spiegato Maurizio Dallocchio, professore di Corporate Finance SDA e Università Bocconi - basti pensare che negli ultimi 10 anni ha aperto 308 punti vendita, basti pensare che ha un numero di occupati diretti e indiretti che non è lontano dalle 100.000 persone e forse uno degli elementi più interessanti è che ha favorito l'internazionalizzazione delle imprese italiane aiutandole a crescere internazionalmente".

Nel 2021 i fornitori italiani hanno esportato 2 miliardi di euro di prodotti, di cui oltre 550 milioni generati dall'ortofrutta, proprio attraverso la rete internazionale di punti vendita Lidl. Tutto questo in parallelo agli investimenti in sostenibilità per arrivare alla decarbonizzazione dei trasporti e alla riduzione del 48% delle emissioni entro il 2030. Obiettivi ambiziosi in un contesto di mercato periglioso per la grande distribuzione, con un conflitto nel cuore dell'Europa, i rincari delle materie prime e l'inflazione da record:

"L'energia elettrica, in realtà come le nostre, ha un peso importante, il gasolio ha un peso importante e solo queste due tipologie di prodotti sono aumentate del 50% quindi la nostra è una grande sfida quotidiana - ha ammesso Silvestri - In questo sicuramente noi siamo molto forti perché, avendo l'ottanta per cento dell'assortimento basato su un marchio proprio, rispetto alla marca abbiamo la possibilità di offrire ai clienti il miglior rapporto qualità-prezzo".

Un vantaggio competitivo non da poco nell'arena della distribuzione moderna.

tag

Ti potrebbero interessare

Putin: con Trump abbiamo detto che lavoreremo su memorandum con Kiev

Mosca, 19 mag. (askanews) - Il presidente russo Vladimir Putin, dopo una telefonata durata due ore con l'omologo statunitense Donald Trump, ha detto che Mosca è pronta a lavorare a un memorandum su un possibile accordo di pace, che preveda anche un temporaneo cessate il fuoco, ma le cause profonde della crisi ucraina secondo Putin "devono essere eliminate".

Putin - che ha definito la telefonata con Trump "piena di contenuti, franca e molto utile" - ha dichiarato che gli sforzi per porre fine alla guerra in Ucraina sono "sulla strada giusta", dopo la ripresa dei negoziati con Kiev, e che Mosca è pronta a collaborare con l'Ucraina a un memorandum sul futuro accordo di pace.

Il presidente russo ha ringraziato Trump per aver sostenuto la ripresa dei colloqui diretti tra Mosca e Kiev. "Abbiamo concordato con il presidente degli Stati uniti che la Russia proporrà e sarà pronta a lavorare con la parte ucraina a un memorandum su un possibile futuro accordo di pace, definendo una serie di punti, come, per esempio, i principi di risoluzione e i tempi di un eventuale accordo di pace", ha detto Putin ai giornalisti nei pressi della località balneare di Soci, sul Mar Nero.

Se saranno raggiunti gli accordi opportuni, ha detto ancora il presidente russo, allora potrebbe esserci "un cessate il fuoco", sottolineando che i colloqui diretti tra Russia e Ucraina "danno motivo di pensare che in generale siamo sulla strada giusta".

Inoltre, Putin ha detto che la priorità per Mosca è "eliminare le cause profonde di questa crisi" e, a questo scopo "dobbiamo solo individuare i modi più efficaci per procedere verso la pace", procedendo con accordi che vadano bene "a entrambe le parti".

TMNews

Brescia, storia e innovazione nel nuovo corso del Museo dell'auto

Brescia, 19 mag. (askanews) - A Brescia, città delle Mille Miglia, prende forma un progetto di rinascita culturale e industriale che ha radici nella storia dell'automobile, ma guarda anche avanti per appassionare giovani e cittadini. Nel Museo dell'auto ospitato nel Monastero di Sant'Eufemia risalente ai primi anni mille, tradizione e innovazione dialogano, come racconta il Presidente del Museo, Davide Peli: "Tutto parte dall'archivio storico della gara più bella del mondo, digitalizzato e reso disponibile per la comunità. Nel 2024, un gruppo di imprenditori ha compiuto un'importante opera di ristrutturazione di questo monastero per il bene della comunità bresciana".

Al suo interno, presto eventi culturali, esposizioni, talk e incontri. Un calendario davvero promettente anticipato dalla Direttrice del Museo, Maria Bussolati: "Siamo pronti con un palinsesto interessante, a partire dalla mostra "Heart of the race" della famosa artista americana Elizabeth Kahane, prevista per fine maggio. Il nostro obiettivo è portare nuovo pubblico al Museo e aumentare l'interesse".

Restando sempre vicini ai temi legati alla mobilità sostenibile e all'innovazione. Un luogo vivo capace di attrarre anche un pubblico giovane grazie ad un linguaggio contemporaneo: "Il possesso per i giovani non è più una priorità - afferma il Presidente del Museo Davide Peli - Il concetto di mobilità si sta innovando, noi vogliamo porci come luogo di incontro e confronto sulle richieste dei giovani sulla nuova mobilità, senza perdere il fascino della macchina storica; la nostra associazione, infatti, non vuole disperdere questo patrimonio".

Così come luogo di dibattito e ispirazione, laboratorio di idee e spazio di dialogo, per contribuire a rilanciare lo storico ruolo della città sul piano nazionale: "Vogliamo confermare il ruolo di Brescia fra le capitali dell'automotive" - conclude la Direttrice del museo Maria Bussolati - "Lo vediamo nell'industria, negli artigiani, nei giovani e nei campioni sportivi. Il Museo sarà la casa del passato e del futuro dell'automobilismo bresciano a 360 gradi".

Memoria conservata, ma anche progetto di futuro. Il nuovo corso del Museo dell'auto affonda le radici in una gara gloriosa, trasformando il passato in un trampolino verso ciò che sarà.

TMNews

Gaza, Tajani: da Sa'ar impegno a far entrare gli aiuti italiani

Genova, 19 mag. (askanews) - "Di Gaza me ne occupo più di loro, stiamo portando a casa dei risultati concreti. Ho concluso la telefonata con il ministro degli Esteri israeliano poco fa e mi ha assicurato che si farà tutto il possibile per fare entrare anche gli strumenti che fornisce l'Italia attraverso Food for Gaza". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato gli attacchi del Pd della Liguria sulla sua presenza a Genova per la campagna elettorale mentre la situazione aggrava a Gaza.

"Ricordo - ha aggiunto Tajani - che proprio qua a Genova abbiamo donato 15 tir della Iveco carichi di beni alimentari e sanitari al programma alimentare mondiale, abbiamo curato 130 bambini palestinesi negli ospedali pediatrici italiani e anche nel penultimo consiglio dei ministri abbiamo prorogato lo stato di emergenza finanziando ancora la popolazione palestinese, il resto è soltanto propaganda, non vale neanche la pena di rispondere. Quali sono le idee per riportare la pace? Se sono in grado di farlo lo facciano".

"E' mio dovere come segretario del partito - ha concluso il leader di Forza Italia - stare in mezzo alla gente, stare in giro per l'Italia, perché le cose internazionali si possono fare anche al telefono, la telefonata con il ministro degli Esteri di Israele Gideon Sa'ar si può fare anche da Genova, non serve stare a Roma chiuso nel Ministero. Io credo che sia più giusto andare a spiegare ai cittadini di Genova cosa stiamo facendo per loro, per la pace, come costruiamo bene il loro futuro, il resto è propaganda, sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano, noi siamo pragmatici, vogliamo stare in mezzo alla gente, guai a non stare in mezzo alla gente".

TMNews

Terzo mandato, Tajani: no divisioni, è dibattito solo giuridico

Genova, 19 mag. (askanews) - "Il problema era se impugnare o meno una legge regionale che fissava la possibilità di avere un terzo mandato. Il problema è di tipo giuridico non di tipo personale: se una legge regionale, sia pure di una Regione a statuto speciale, possa scavalcare la legge nazionale. Io credo che prevalga sempre la legge nazionale. Non c'è nessuna divisione, è un dibattito giuridico, non c'è nulla di politico e nulla di personale. Siamo tutti tranquilli". Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani commentando il voto contrario della Lega sull'impugnazione da parte del Cdm della legge trentina sul terzo mandato, a margine di un incontro elettorale a Genova.

"Il centrodestra - ha aggiunto Tajani - a differenza della sinistra, è dal 1994 che si presenta unito come qui a Genova. E' la nostra forza perché la nostra non è un'alleanza elettorale ma è una coalizione politica, con le diverse sfumature e con le diverse identità. Noi siamo diversi dai nostri alleati, siamo il Partito popolare europeo in Italia, ma siamo leali fino alla fine della legislatura a questo governo. Quindi si mettano l'anima in pace e non sperino in divisioni nel centrodestra che non ci saranno".

TMNews