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Cucinotta: "L'ingrediente perfetto"? Il cibo è amore e coccole

di TMNews sabato 24 settembre 2022
2' di lettura

Roma, 24 set. (askanews) - "Questo programma è nato per caso, ero andata ospite a un programma prodotto da Elio Bonsignore e lui subito dopo ha chiesto al mio agente 'ma Maria Grazia lo farebbe un programa di cucina?": così Maria Grazia Cucinotta, in un video per askanews spiega come è nato "L'Ingrediete Perfetto", il programma settimanale di cucina e di promozione delle eccellenze enogastronomiche italiane che conduce la domenica su la7.

"Mi sono detta 'mi piace cucinare, mi piace condividere', è un po' come essere in cucina quando faccio le cene con le mie amiche, si comincia a stare insieme, a parlare e poi diventa qualcosa di scambio, ci si scambiano le ricette, i piccoli segreti, e così è l'ingrediente perfetto", ha aggiunto Cucinotta.

"Condivido il mio piatto con i miei amici - ha proseguito - è un modo per imparare, è un modo per scoprire le varie eccellenze in giro per l'Italia. Per me cucinare è un modo per coccolare, ogni piatto deve essere delicato, deve viziare l'altra persona, devi viziare anche te stesso. Il cibo per me è amore e coccole e attenzioni, cuciniamo insieme, perché fa bene al cuore, fa bene alla mente e fa bene a tutte le persone che amiamo", ha sottolineato.

Anche per questa nuova edizione Maria Grazia Cucinotta dalla sua cucina galleggiante sulle rive del Tevere propone ogni domenica 4 ingredienti perfetti, raccontati direttamente dai produttori locali, e realizza in studio due ricette a stampo tutoriale. Tornano anche Gianluca Mech e Giacomo Vitali con lo spazio dedicato alle ricette light. La novità di questa edizione, una nuova rubrica dove la conduttrice racconta le cucine dal mondo.

L'Ingrediente perfetto è prodotto dalla "Me Production Srl" di Elio Bonsignore, in collaborazione con Cairo RCS Media, scritto da Luca Balsamo e Veronica Moccia, diretto da Jonathan Paladini.

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Un discorso molto sentito peraltro, che ha descritto la grande differenza che può fare un contingente italiano all'estero, grazie non solo alla professionalità, ma anche all'umanità e alla capacità di comunicare degli italiani. Di farsi partecipi.

Il tutto mentre il mondo sta cambiando sempre più velocemente, le sfide si moltiplicano. Ieri ancora una volta i rapporti dell'intelligence statunitense hanno avvertito che il presidente russo Vladimir Putin intende conquistare tutta l'Ucraina e rivendicare parti dell'Europa che appartenevano all'ex impero sovietico. "Noi non siamo pronti ad affrontare la follia di nessuno e quindi non saremmo pronti se quello che dice l'intelligence americana si verificasse perché non siamo pronti ad avere una guerra in casa, non lo siamo per mentalità, non lo siamo perché abbiamo disinvestito in difesa negli ultimi 40 anni, non lo siamo per mille motivi, quindi non lo siamo" ha detto Crosetto, rispondendo in conferenza stampa a Novo Selo in Bulgaria, a una domanda di askanews sulle recenti indiscrezioni trapelate dalla Intelligence Usa.

Poi in merito alla "Strategia dell'istrice" spesso citata dal ministro, Crosetto ha aggiunto: "C'è un animale piccolo che fa paura a quelli grandi, perché chiunque si avvicina si fa male, allora un paese piccolo come il nostro deve adottare una strategia e l'Europa da questo punto di vista, essendo impreparata, può adottare solo quella strategia, cioè quella di far paura perché se qualcuno prova a toccarla si fa male. È la stessa cosa, è la stessa strategia che ha usato Israele e per cui è sopravvissuto in questi anni ed è quella cui dovremmo abituarci. Dissuadere chiunque voglia in qualche modo farci male perché se ci tocca si fa male lui per prima", ha aggiunto il ministro.

Di fronte a un futuro nel quale sempre più c'è la Nato ma l'Europa dovrà iniziare a difendersi da sola. Giunto il momento, come per quei figli che prima o poi devono lasciare il nido.

"Purtroppo viviamo in un mondo in cui le minacce non si sostituiscono, si sovrappongono, per cui l'abbiamo visto, quello che vediamo in Ucraina: è una guerra tradizionale fatta addirittura in trincee, sembra quella della prima guerra mondiale. Poi l'abbiamo vista in Israele: una guerra combattuta con satelliti che intercettano missili che vanno sempre più veloci e a questo si aggiunge la guerra ibrida. Ma non ce n'è una che sostituisce un'altra, è una somma di attacchi che alcuni attori, alcuni paesi utilizzano, quella ibrida è quella che non si vede e che si può combattere tutti i giorni senza scatenare una reazione da parte degli altri. Sono le centinaia di attacchi hacker, migliaia; a oggi sono 1800 che abbiamo subito in Italia, alcuni molto gravi".

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Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio di Gualtiero Benatelli

Immagini askanews

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