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Ferrari Formaggi compie 200 anni e scommette sulla sostenibilità

di TMNews mercoledì 7 giugno 2023
2' di lettura

Milano, 8 giu. (askanews) - La capacità di innovare perfino quando si tratta di un prodotto tradizionale - per non dire arcaico - come il formaggio. Una sfida ambiziosa ma possibile, come testimoniato da Ferrari Giovanni Industria Casearia, storica azienda lodigiana che quest'anno taglia il traguardo dei 200 anni di vita e che, in termini di innovazione, vuole continuare giocare un ruolo da protagonista.

"Il nostro è un percorso - racconta ad askanews Laura Ferrari, Presidente di Ferrari Giovanni Industria Caseraia -, è un percorso continuo nel quale noi vogliamo appunto migliorare ogni aspetto della catena del valore per diventare un'azienda più sostenibile da diversi punti di vista, cioè sia dal punto di vista dell'impronta ambientale, quindi bisogna rivedere tutti i processi, i macchinari per ridurre i consumi e l'impronta sia dell'energia ma anche l'ottimizzazione del trattamento del prodotto".

Ferrari Formaggi fu infatti la prima industria al mondo, negli anni '80, a utilizzare la tecnologia dell'atmosfera protettiva per mettere a punto una gamma di prodotti rivoluzionaria per l'epoca come quella dei formaggi grattugiati freschi preconfezionati in busta: un'innovazione pionieristica che aprì un nuovo segmento che oggi vale circa un terzo del mercato dei formaggi duri in Italia. Ma per l'azienda, che nel 2022 ha fatto registrare un giro d'affari di 157 milioni di euro e ha prodotto oltre 91 milioni di confezioni di formaggio, di cui oltre 67 milioni di buste di grattugiato, innovare oggi significa soprattutto scommettere sulla sostenibilità:

"È un dovere e noi abbiamo costruito come Ferrari la nostra casa della sostenibilità che ha una visione, cioè quella di mettere al centro di ogni nostro comportamento quelli che sono gli impatti dal punto di vista ambientale e lo facciamo avendo in mente tre pilastri - ci spiega Massimo Estrinelli, Managing Director Ferrari Giovanni Industria Caseraia -. Tre pilastri che sono il packaging riciclabile, il benessere animale del latte che utilizziamo e uno stretto controllo e un obiettivo di riduzione delle emissioni che immettiamo nel sistema".

"Una direzione importante della nostra innovazione - conferma la presidente Ferrari - continua a essere il packaging che va nella direzione di una maggiore sostenibilità. Perchè il packaging consente, è questa è la prima cosa per la sostenibilità, di portare la maggior quantità di prodotto acchè venga consumato e non sprecato".

Fondamentale è la collaborazione con il mondo universitario e i produttori di macchine confezionatrici: "Abbiamo validato dei nuovi packaging per una linea di prodotti, parmigiano reggiano e grana padano, con dei materiali riciclabili, e questo è un punto molto importante per l'economia circolare, ove possibile da materiali riciclati, e quindi da fonti responsabili - sottolinea ancora la presidente dell'azienda -. E questa è l'innovazione nel packaging ma abbiamo anche cercato di innovare nella nostra proposta, quindi nel dare una gamma profonda in termini di stagionature, e anche nel dare un formato che non è disponibile oggi in maniera allargata sugli scaffali, ossia il formato da 150 grammi".

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Accordo del Regno Unito con l'Ue per rientrare nel programma Erasmus

Roma, 17 dic. (askanews) - La Gran Bretagna è pronta a rientrare nel programma di scambio studentesco Erasmus dell'Unione europea, quasi cinque anni dopo averlo abbandonato in seguito alla Brexit.

Europa e Regno Unito hanno concluso i negoziati per riaderire al programma Erasmus+ dal 2027, si legge in un comunicato congiunto, "aprendo nuove opportunità di cooperazione nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport per i cittadini e in particolare per le giovani generazioni".

Ne sono felici molti studenti britannici. A Manchester, il 21enne Edward dice:

"Penso che sia importante avere legami più stretti con l'Ue perché lì ci sono più opportunità. Sarebbe molto più facile trasferirsi all'estero e sperimentare una vita diversa fuori dall'Inghilterra, soprattutto per studiare all'estero. Ma a causa della Brexit, abbiamo perso questa opportunità ed è piuttosto deludente".

"Sì, sicuramente sarebbe qualcosa che mi piacerebbe fare. Mi darebbe un vantaggio rispetto agli altri studenti, perché potrei esplorare e conoscere culture diverse e modi diversi di lavorare", afferma Caroline, studentessa 24enne. "Penso che sia una buona opportunità - aggiunge Roisin, 18 anni - soprattutto senza i costi aggiuntivi che devo sostenere qui. E potrei studiare all'estero, il che è fantastico, perché si vedono tante cose mentre si studia, quindi è un'ottima opportunità".

Il programma, che dovrà essere approvato da tutti i paesi membri dell'Ue, sarà aperto agli studenti universitari ed esteso anche ad altri studenti che frequentano corsi di istruzione superiore e di apprendistato. Il governo britannico ha affermato che oltre 100.000 persone nel Paese potrebbero beneficiare del programma già solo nel primo anno.

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Starmer minaccia Abramovich: i soldi del Chelsea vadano all'Ucraina

Milano, 17 dic. (askanews) - Il Primo Ministro britannico Keir Starmer minaccia l'oligarca russo Roman Abramovich di intraprendere azioni legali se l'ex proprietario del Chelsea FC non accetterà di versare all'Ucraina i 2,5 miliardi di sterline ricavati dalla vendita del club.

"Il mio messaggio ad Abramovich è questo: il tempo stringe", ha dichiarato il leader laburista alla Camera dei Comuni. "Onorate l'impegno preso e pagate ora. E se non lo fate, siamo pronti ad andare in tribunale affinché ogni centesimo raggiunga coloro le cui vite sono state distrutte dalla guerra illegale di Putin". Il governo ha rilasciato un'autorizzazione per aprire la strada al trasferimento di questi fondi attualmente congelati a una fondazione dedicata a cause umanitarie in Ucraina.

E le cose vanno davvero veloci. La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen afferma che l'Ue deve prendere una decisione sul finanziamento all'Ucraina in occasione di un vertice cruciale questa settimana, con i leader sotto pressione per concordare un piano per l'utilizzo dei beni russi congelati.

Nel frattempo esponenti dell'estrema destra europea, appartenenti al gruppo Patriots for Europe, si incontrano alla vigilia del vertice europeo per discutere il tema, che guardano con occhi decisamente diversi. Marine Le Pen è tra i primi ad arrivare. Come l'ungherese Viktor Orban: "Sul serio, non siamo stupidi. Stiamo dicendo che se si vuole finanziare una guerra, bisogna pagarla. Qui, c'è stata un'illusione creata dai leader, e comunque accettata da voi, che sia possibile finanziare la guerra e la ricostruzione in Europa senza i soldi nelle tasche dei cittadini europei, basandosi solo sui cosiddetti beni congelati, che sono un'illusione. Pagherete voi. Pagheremo tutti. È una pessima strategia, un errore enorme, e ne pagheremo tutti", dice Orban.

Andrej Babis, Primo Ministro della Repubblica Ceca fa notare che sul tema paesi "come l'Italia hanno cambiato posizione". "Il Belgio - dice - è il Paese più importante in questo dibattito. Sono stato qui la settimana scorsa e ho parlato con il Primo Ministro belga. Mi ha spiegato il problema. Vedremo quindi quale sarà la posizione, perché anche altri Paesi, come l'Italia e altri Paesi, hanno cambiato posizione. Quindi ci saranno negoziati fino all'ultimo momento del Consiglio e vedremo quale sarà la proposta finale".

Riaffermando il suo sostegno al congelamento dei beni russi, la premier Giorgia Meloni ha ribadito di non aver ancora "approvato... alcuna decisione sul loro utilizzo", aggiungendo che qualsiasi risultato "deve essere raggiunto su solide basi giuridiche". Le dichiarazioni giungono in vista di una cruciale riunione del Consiglio europeo a Bruxelles di domani e venerdì.

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