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Otis cresce e aumentano le opportunità nel campo degli ascensori

di TMNews giovedì 21 dicembre 2023
2' di lettura

Milano, 21 dic. (askanews) - Anche per Otis, la multinazionale americana leader del settore ascensoristico da oltre 170 anni, è tempo di proiettarsi verso il 2024 e preparare le sfide del nuovo anno. Proprio per questo, pronte nuove assunzioni in Italia: sul sito di Otis, sono state aperte e già immesse sul mercato più di 50 opportunità lavorative. Mestieri e percorsi che si sono evoluti nel corso degli anni, come spiega Raffaele Arfé, Responsabile della manutenzione e delle installazioni per l'Emilia-Romagna e le Marche:

"Il nostro è un settore poco conosciuto e poco visibile, soprattutto per le nuove generazioni, nonostante l'Italia sia il secondo mercato al mondo per impianti installati. La professione dell'ascensorista è vista come qualcosa di duro e di poco qualificato, ma ci siamo evoluti e il lavoro è rimasto al passo dei i tempi. Ogni anno, le aziende del settore necessitano sempre più dipendenti di profilo tecnico che terminano gli studi e anche i lavoratori qualificati e con esperienza sono molto corteggiati. Il lavoro, dunque, non manca e non mancherà mai. Inoltre, farlo in una multinazionale offre possibilità di crescita che altrove è difficile trovare".

Nonostante ciò, negli ultimi anni anche il mondo del lavoro legato agli ascensori sta soffrendo della mancanza di manodopera. Eppure, i megatrends, dall'aumento dell'età media all'invecchiamento della popolazione mondiale e alla crescente sensibilità verso l'inclusione e l'accessibilità, confermano le importanti prospettive di crescita del settore.

La domanda di mobilità verticale continua quindi ad aumentare e per soddisfarla è necessario anche sfruttare le nuove tecnologie digitali. Punto forte di un tecnico manutentore come Ciro Scudellaro, figlio d'arte di Rosario, che da ormai 40 anni opera nel campo. Rispetto ai tempi in cui il padre si affacciò a questo lavoro, ora è però cambiato tanto:

"Mio padre mi ha trasmesso la passione per questo mestiere, anche se oggi il settore si è completamente evoluto. La tecnologia avanza e il nostro servizio al cliente si è adeguato ai tempi. Siamo abituati a lavorare con gli smartphone e a gestire problematiche da remoto attraverso un app. Lavorare in un'azienda leader del settore come la nostra è una fortuna perché ci mette a disposizione le migliori tecnologie disponibili sul mercato e ci consegna gli strumenti per lavorare in piena sicurezza".

Un quadro positivo per Otis, pronta a favorire nuovi ingressi nella propria famiglia già dai primi mesi del 2024.

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In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: "Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all'interno del borgo. È un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

In questo spazio, che è lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d'Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l'importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo già toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realtà ha lasciato una testimonianza permanente e questa è lamia più grande soddisfazione". Ad ogni edizione, Una Boccata d'Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitàpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identità culturali d'origine.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un'espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L'edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

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