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Crozza: "Fazio e Amadeus, il Nove come Lampedusa dove arrivano tutti"

di TMNews sabato 13 aprile 2024
1' di lettura

Roma, 13 apr. (askanews) - "É bello vedervi qui tutti i venerdì sera, è bello vedervi sul Nove, è bello lavorare sul Nove. Io l'ho capito sette anni fa che era bello, poi è arrivato questo qua (Fabio Fazio) e poi dicono che arriverà anche questo qua: Amadeus lascia la Rai, la decisione di passare a Discovery è a un passo!": così Maurizio Crozza nel suo monologo durante la puntata in prima serata di Fratelli di Crozza venerdì 12 aprile sul Nove e in streaming su discovery+ commenta l'addio alla Rai di alcuni volti noti.

"Siamo partiti che eravamo lo sgabuzzino della tv italiana e adesso il Nove sembra Lampedusa, dove tutti arrivano", ha ironizzato.

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Milano, 3 nov. (askanews) - Con indosso un basco rosso dei Guardian Angels, l'organizzazione di difesa dei cittadini da lui fondata alla fine degli anni '70 per pattugliare la metropolitana di New York, Curtis Sliwa, 71 anni, è un repubblicano critico nei confronti di Donald Trump, in particolare sull'immigrazione. I temi della sua campagna includono sicurezza e pulizia, il costo della vita, il rifiuto delle élite, lo smantellamento della burocrazia, ma anche l'assistenza sanitaria mentale e i diritti degli animali. Ma la vittoria delle elezioni di domani a sindaco di New York City è lontana per lui. Sebbene affermi di aver rifiutato diverse offerte di ritiro a favore di Andrew Cuomo, la cui reputazione è stata macchiata dalla sua gestione della pandemia di Covid-19 e dalle accuse di molestie e aggressioni sessuali, che lo hanno costretto a dimettersi da governatore.

I due principali candidati sono il socialista Zohran Mamdani, sostenuto da Bernie Sanders, e appunto il moderato Andrew Cuomo. Mamdani, candidato a sorpresa in testa alla corsa per la Grande mela, si inserisce in una nicchia culturale molto affascinante: proviene dal Sud del mondo e da una famiglia estremamente privilegiata.

L'ultimo sondaggio cittadino di Victory Insights mostra Mamdani in testa con il 47% dei voti, seguito dall'ex governatore Andrew Cuomo, che ha perso le primarie democratiche ma si candida come indipendente, con il 29%.

Mamdani, socialista democratico e nemico di Donald Trump si avvicina dunque alla carica più importante della città, con seggi aperti dalle ore 6 alle ore 21 il 4 novembre, mentre l'early voting si è chiuso domenica. Ma i giochi non sono per niente fatti.

La corsa a sindaco di New York City è sempre seguita con attenzione, poiché la città è la capitale finanziaria della nazione e le decisioni dei suoi leader spesso influenzano il dibattito politico nazionale, almeno per quanto riguarda il Partito Democratico, che detiene la maggioranza locale. Il 111esimo sindaco della città più grande degli Stati Uniti entrerà in carica il primo gennaio.

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Emergency dal Sudan: "Violenze, esecuzioni e saccheggi"

Roma, 3 nov. (askanews) - A seguito della notizia della presa della città di el-Fasher, nel Nord Darfur, dopo un assedio durato 500 giorni, c'è grande preoccupazione per le oltre 260 mila persone rimaste intrappolate nella città con rischio crescente di atrocità e violenze etniche. Da Emergency arriva la testimonianza di Matteo D'Alonzo, direttore programma di della Ong in Sudan.

"In questi giorni arrivano notizie drammatiche da el-Fasher che, dopo mesi di assedio, è caduta nelle mani delle Forze di supporto rapido - racconta - Le testimonianze che ci arrivano parlano di violenze diffuse, esecuzioni, saccheggi e migliaia di persone intrappolate senza acqua, cibo o assistenza sanitaria. È una tragedia dentro la tragedia di un conflitto che oramai dura da oltre due anni".

Attualmente 30 milioni di persone in Sudan, su 60 milioni di abitanti, hanno bisogno di aiuti umanitari. La metà sono bambini.

"Emergency è presente nel Darfur meridionale, a Nyala, con un ospedale pediatrico con degenza. Anche qui la situazione resta gravissima - prosegue D'Alonzo - Dall'inizio della guerra la città è martoriata da violenze, mancanza di elettricità, scarsità di acqua pulita e di cibo. Nel nostro centro pediatrico ogni giorno vediamo tantissimi bambini, molti dei quali malnutriti o con patologie aggravate dalle condizioni di vita. Ogni ricovero racconta quanto profonda sia la crisi umanitaria che sta affrontando il Sudan".

Anche nella capitale Khartoum che ad aprile era stata riconquistata dall'esercito governativo (SAF) la situazione resta tesa. Qui Emergency, rimasta per tutta la durata del conflitto anche nei mesi di assedio, è presente con il Centro Salam di cardiochirurgia e un ambulatorio con reparto pediatrico.

"Nei giorni scorsi l'aeroporto, che era prossimo alla riapertura, è stato nuovamente bombardato da droni - spiega D'Alonzo - abbiamo sentito notizie della presa della città di Barra, che dista circa quattro ore di auto dalla zona più a ovest della città di Khartoum. Tutto questo alimenta il timore che la guerra possa estendersi ancora e riportare il Paese indietro, proprio mentre si sperava in qualche segnale di tregua. A Port Sudan invece in questi due anni si sono riversate le centinaia di migliaia di profughi in fuga e lo abbiamo visto anche nell'alto numero di visite nel nostro ospedale pediatrico. Nei mesi scorsi anche lì, dove la guerra non era mai arrivata, si sono verificati duri attacchi con droni".

"Garantire assistenza sanitaria gratuita significa anche proteggere la dignità delle persone e ricordare questo è importante che dietro i numeri e le statistiche ci sono vite reali che non possono essere dimenticate", conclude D'Alonzo.

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