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Italgas, puntare a infrastrutture resilienti per il gas del futuro

di TMNews domenica 28 aprile 2024
2' di lettura

Torino, 29 apr. (askanews) - Infrastrutture resilienti che oggi trasportano metano e nel futuro i cosiddetti green gas come il bio metano. Per accelerare il processo di decarbonizzazione occorre fare investimenti che partano dal presupposto di un approccio pragmatico. Solo così, senza bandire pregiudizialmente alcuna tecnologia, gli obiettivi al 2030 e al 2050 potranno essere raggiunti. L'amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo ne ha discusso nella sede del gruppo a Torino con il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin presidente del G7 Energia che si apre oggi a Venaria. Una giornata di confronto dal titolo 'Bridging tradition and sustainable energy' con la partecipazione del ministro azero dell'Ecologia e delle risorse naturali, Mukhtar Babayev, presidente della prossima Cop29 di Baku a novembre, appuntamento a cui questo G7 cederà in un certo qual modo la staffetta.

"A livello mondiale sono molte le difficoltà ma sono difficoltà che valgono per tutti. Certamente in un momento in cui ci sono ancora guerre che incidono sulle scelte dei vari paesi è giusta anche avere la preoccupazione ma questo non vuol dire che dobbiamo abbassare la guardia. Noi dobbiamo comunque col massimo della determinazione quelli che sono gli obiettivi. L'Italia lo fa naturalmente con un ragionamento che riguarda la compatibilità rispetto alla nostra condizione paese. Quindi l'obiettivo finale è certo, è quello ma la scala è da fare uno scalino per volta".

Convergenza sul tema delle infrastrutture da parte sia di Babayev sia del ministro Pichetto Fratin, ha sottolineato l'ad Gallo:

"Costruire delle infrastrutture resilienti che possano oggi trasportare il metano e domani altri tipi di gas. Il ministro ha parlato di idrogeno, di emetan, di gas rinnovabili che per essere trasportati hanno bisogno di infrastrutture resilienti, capaci, upgradate".

L'amministratore delegato poi non condivide lo scetticismo rispetto al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che molti paesi in seno al G7, compresa l'Italia si sono sono dati.

"Credo che negli ultimi anni passi in avanti verso questi obiettivi ne siano stati fatti tanti. Il motivo per cui forse avremmo potuto farne di più è perchè fino a qualche anno fa l'approccio era strettamente ideologico e questo secondo me ha limitato la capacità di battere strade alternative per arrivare prima e più velocemnte agli obiettivi. Credo che il cambio di passo importante è che l'abbandono dell'approccio ideologico e l'adozione di pragmatismo basato su quello che si più fare accelererà il raggiungimento degli obiettivi. Non condivido assolutamente le critiche che sono state fatte", ha concluso Gallo.

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Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: "Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all'interno del borgo. È un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

In questo spazio, che è lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d'Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l'importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo già toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realtà ha lasciato una testimonianza permanente e questa è lamia più grande soddisfazione". Ad ogni edizione, Una Boccata d'Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitàpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identità culturali d'origine.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un'espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L'edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

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Il regista 64enne mancava da un festival da anni; sette anni fa sulla Croisette era stato presentato il suo "Tre volti", in sua assenza, così come a Venezia nel 2022 dove "Gli orsi non esistono" vinse il premio speciale della giuria che non potè ritirare. Per lungo tempo è stato privato del passaporto e della libertà di viaggiare ma ora finalmente può accompagnare i suoi film che sono sempre apprezzati e rappresentano una voce libera.

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