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Giornata della biodiversità, la schiusa dei pulcini di starna italica

di TMNews mercoledì 22 maggio 2024
2' di lettura

Bieri (Lu), 22 mag. (askanews) - Un progetto che ha restituito alla biodiversità dell'Italia una specie che era considerata estinta in natura, la starna italica (Perdix perdix italica): è il LIFE-Perdix che dal 2019 ha reintrodotto migliaia di esemplari nella Valle del Mezzano in provincia di Ferrara. Il tutto grazie a un modello di allevamento specializzato che non ha pari in Europa, realizzato nel centro faunistico di Bieri, sui monti della Garfagnana, che fa capo ai Carabinieri del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari, con il partenariato di Legambiente, il contributo dello strumento finanziario LIFE dell'Ue e il patrocinio scientifico dell'Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (Ispra).

Ma come si è arrivati a recuperare una specie che in natura era ormai scomparsa? Grazie a un complesso lavoro di analisi e selezione genetica, come spiega Antonino Morabito, Responsabile nazionale fauna e benessere animale di Legambiente: "Dall'analisi del patrimonio genetico presente nei reperti museali di starne prima degli anni '50 e dall'analisi degli animali negli allevamenti del Centro-nord Italia, siamo riusciti a individuare e fare la fotografia di quello che è il patrimonio genetico della starna italica".

A questo punto è cominciato il lavoro sul campo, con un processo che mirava a selezionare gli esemplari con patrimonio genetico "più italico" con allevamenti specializzati in batteria e incubazione delle uova con tecnologia e macchinari che mirano a garantire condizioni ottimali, anche se artificiali: una delle schiuse di quest'anno è arrivata proprio alla vigilia della Giornata mondiale della Biodiversità, come si vede in queste immagini. Ma grazie alla maestria del personale tecnico guidato da Franco Bertoncini, il progetto del Centro faunistico di Bieri è andato anche oltre le previsioni iniziali, riuscendo a far riprodurre a terra molte coppie e consentendo la cova naturale delle uova: per farlo sono state costruite piccole voliere adatte alla riproduzione a terra delle nuove starne italiche.

A fine 2024 il progetto LIFE-Perdix avrà reintrodotto in natura oltre 30.000 esemplari, ma l'attività del Centro faunistico di Bieri per la biodiversità continuerà, con potenziali nuovi progetti di reintroduzione in natura delle starne italiche, ed eventualmente anche di altre specie, come spiega il maresciallo Stefano Santini, comandante della stazione dei carabinieri forestali: "Analogamente vorremmo poter procedere alla reimmissione e ricostituzione di popolazioni in difficoltà da un punto di vista numerico sul territorio nazionale: mi riferisco specialmente ad altri animali che possono essere stati nel passato oggetto di caccia come la pernice, come la coturnice ed eventualmente anche di altre specie che l'Ispra indicherà come doverosi d'attenzione scientifica".

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In questo spazio, che è lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d'Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l'importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo già toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realtà ha lasciato una testimonianza permanente e questa è lamia più grande soddisfazione". Ad ogni edizione, Una Boccata d'Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitàpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identità culturali d'origine.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un'espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L'edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

Hetty Laycock a Ollomont (AO) in Valle d'Aosta, a cura Elena Graglia;

Bibi Manavi a Borgolavezzaro (NO) in Piemonte, a cura di Veronica Botta;

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Nella stagione due, rivelano le interviste, sarà più approfondito il rapporto con la madre Catherine Zeta-Jones, che si vede anche tirare di scherma.

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