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Ecco il nuovo aereo delle Frecce Tricolori firmato Pininfarina

di TMNews venerdì 13 settembre 2024
2' di lettura

Roma, 13 set. (askanews) - Le Frecce Tricolori, eccellenza dell'Aeronautica Militare riconosciuta a livello internazionale, si doteranno del velivolo M-346, gioiello dell'industria italiana firmato Leonardo, adattato alle esigenze specifiche della Pattuglia Acrobatica Nazionale. La livrea è stata ideata dai designer di Pininfarina, altro ambasciatore dell'eccellenza italiana, ed è stata presentata durante una cerimonia per il rientro delle Frecce Tricolori dal loro "North America Tour 2024", alla presenza del vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, del Ministro della Difesa Guido Crosetto, del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Gen.SA Luca Goretti, del Capo di Stato Maggiore della Difesa Amm. Giuseppe Cavo Dragone, e di numerose altre istituzioni. L'evento si è svolto presso l'aeroporto militare di Istrana, sede del 51esimo Stormo Caccia "Ferruccio Serafini".

La livrea, "Design by Pininfarina", esalta la bellezza e la fluidità del volo delle Frecce Tricolori. Il risultato è un disegno visibile su tre dimensioni, per garantire che, durante le evoluzioni dei velivoli, ci sia sempre un elemento grafico riconoscibile in grado di trasmettere al pubblico una sensazione di velocità e dinamismo. La sinergia tra Pininfarina e le Frecce Tricolori, pattuglia acrobatica inserita nel Guinness World Records nel 2022, è un omaggio all'eccellenza italiana.

Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Gen.SA Luca Goretti, ha dichiarato: "Ci sono figure che fanno parte della storia delle Frecce Tricolori, sicuramente quelle rimarranno, ma sono sicuro che un velivolo ad alte prestazioni come questo con due motori renderà ancora più piacevole la fantasia italiana nel disegnare in cielo figure nuove, per far piacere alla gente, questo è il nostro motto".

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"Ho scritto La zattera della Medusa guardando il quadro di Gericault, e la storia che c'è dietro ha molto a che vedere con molte tematiche attuali - racconta Lula. Oltre alla più evidente, quella della migrazione e del dramma dei naufragi, raccontata dal lato di chi perde tutto, parla anche di me, della mia generazione e di quelle dopo di me. Racconta di cosa si prova a essere messi in un posto senza nessuna possibilità di scelta e la frustrazione di doverlo accettare per forza. È l'angoscia di nascere con un ruolo già deciso e la rivoluzione che si genera dentro a chi lo vuole combattere.

Nel videoclip del brano - continua Lula - ho voluto ricreare in maniera minimale ma incisiva il concetto di zattera in mare aperto, e quindi di instabilità, mancata sicurezza e senso di smarrimento, e allo stesso tempo quella sensazione di essere sotto il controllo di qualcosa o qualcuno che "tira i fili" della tua vita".

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