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Diritti e biodiversità, costituzionalisti e istituzioni in dialogo

di TMNews venerdì 6 dicembre 2024
2' di lettura

Roma, 6 dic. (askanews) - Una riflessione sugli strumenti necessari per un'applicazione chiara, trasparente e oggettiva delle leggi sulla tutela della biodiversità in italia, sottolineando l'importanza del bilanciamento tra i diversi interessi degli attori coinvolti e mantenendo un approccio pluralista, aperto al dialogo, portando avanti una visione comune basata su una gestione virtuosa della fauna selvatica, anche in un'ottica di tutela delle comunità locali. E' su questi temi che si è svolto il secondo tavolo di lavoro sulle corrette modalità d'interpretazione dell'articolo 9 della Costituzione, un evento promosso da Fondazione UNA - Uomo, Natura, Ambiente, realtà nata nel 2015 come spazio di discussione e condivisione di progettualità tra mondo venatorio, mondo ambientalista, scientifico ed accademico.

I lavori hanno messo in luce la necessità di un'interpretazione sistemica e corretta dei principi fondamentali enunciati dal testo costituzionale.

Alfonso Celotto, prof. Diritto Costituzionale Università degli Studi di Roma Tre: "Tutte le norme della Costituzione hanno bisogno di una interpretazione sistematica, cioè devono essere lette insieme le une con le altre. L'articolo 9 deve essere interpretato quindi nel suo contesto e quindi deve essere capito nei vari commi, non solo tutela degli animali, ma anche tutela dell'ambiente, sostenibilità per le generazioni future, ma anche letto assieme alla libertà personale, articolo 13, e alla libertà di impresa economica, articolo 41. Ecco allora che la tutela degli animali va vista in un quadro più ampio".

Il confronto ha inoltre evidenziato come il principio di bilanciamento tra i diversi interessi sulla tutela della biodiversità trovi riscontro anche all'interno del diritto europeo.

Alfonso Celotto, prof. Diritto Costituzionale Università degli Studi di Roma Tre: "Il bilanciamento è sicuramente un tema molto interessante e molto importante, perchè significa proprio far marciare insieme diversi indirizzi. L'ordinamento europeo ci dà un orientamento più generale, sovranazionale, con delle direttive anche proprio sulla tutela dei singoli animali; ora la Costituzione invece ci pone questa tutela come forma indirizzata al legislatore, cioè deve essere il legislatore ad identificare modi e forme di tutela".

E' necessaria infine una cooperazione tra mondo giuridico e mondo politico, favorendo un dialogo parlamentare trasversale, per trovare soluzioni comuni a casi legati alla gestione della Natura. Il tavolo promosso da Fondazione UNA ha quindi generato una proposta concreta per istituire un intergruppo parlamentare sull'articolo 9 della Costituzione e sulla gestione della fauna selvatica.

Alfonso Celotto, prof. Diritto Costituzionale Università degli Studi di Roma Tre: "Serve assolutamente capire come gestire la natura, serve anche una interazione più ampia, tra politica, mondo giuridico e mondo tecnico. Servono leggi quadro sia sulla tutela degli animali, sia sulle generazioni future. È un compito importantissimo che però deve svolgere il legislatore. Questi principi devono trovare un'attenta declinazione e solo la collaborazione può portarci a questo punto".

Tra le pratiche di gestione faunistica è presente anche il prelievo venatorio per la tutela degli equilibri ambientali e, in tema di economie locali, una soluzione promossa e implementata da Fondazione UNA è lo sviluppo di una filiera delle carni selvatiche.

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Zelensky: pronti a qualsiasi negoziato per porre fine alla guerra

Kiev, 14 mag. (askanews) - Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l'Ucraina è pronta a "qualsiasi formato" di negoziati per porre fine alla guerra con la Russia, in vista dei colloqui a Istanbul del 15 maggio, ma ha affermato che le sue prossime mosse dipenderanno da chi rappresenterà la Russia all'incontro.

"L'Ucraina è pronta a qualsiasi forma di negoziato e non abbiamo paura degli incontri. Domani, in Turchia", ha detto Zelensky durante il suo discorso quotidiano. "Sto aspettando di vedere chi arriverà dalla Russia, poi deciderò quali passi l'Ucraina dovrà compiere", ha aggiunto. Il Cremlino non ha ancora annunciato la propria delegazione per i colloqui.

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Nato, Cavo Dragone: l'Alleanza sta diventando sempre più forte

Bruxelles, 14 mag. (askanews) - "L'Alleanza è forte e sta diventando sempre più forte" e la minaccia scaturita dalla guerra in Ucraina "ci ha reso ancora più uniti, se ne avessimo avuto bisogno". Così l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, rispondendo a una domanda di askanews.

"La risposta alla minaccia è stata unica. Non c'è stata alcuna differenza nel modo in cui (ciascuno) ha reagito all'aggressione della Russia all'Ucraina. E probabilmente questo è stato un fattore collante, per ottenere la coesione a questo livello, che è davvero ottima", ha spiegato Cavo Dragone. "E la coesione è il fulcro centrale dell'Alleanza. Quindi, intendo dire, le 32 nazioni si sono mosse davvero, davvero in perfetta sintonia. E penso che in futuro, perché non dobbiamo abbassare la guardia, anche se, grazie a Dio, un giorno ci sarà la pace in quella parte del mondo, non dovremo abbassare la nostra attenzione perché, ci sarà molto altro da fare. E la nostra responsabilità non è solo per oggi, ma per domani, per le generazioni future. Quindi dobbiamo essere in forma, pronti, e stiamo lavorando per mantenerci a quel livello, il che significa continuare a lavorare per il futuro".

"Ma vi dico una cosa, la maturità e la volontà dell'Alleanza sono davvero forti. E penso che in qualche modo la guerra in Ucraina ci abbia aiutato a raggiungere tutto questo", ha aggiunto.

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio askanews

Immagini Nato

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24esima Triennale, in mostra anche Paradossi e opportunità di Milano

Milano, 14 mag. (askanews) - Nello spazio di Cuore in Triennale la mostra Milano. Paradossi e opportunità. A partire dall'analisi dei dati urbani condotta dal SI Lab dell'Universita Bocconi, sono stati individuati sei grandi paradossi che oggi segnano Milano. A ciascuno di essi è stato associato un artista selezionato in collaborazione con Black History Months Milano, al quale è stato chiesto di proporne un'interpretazione personale attraverso una propria opera: Leyla Degan, Theophilus Imani, De lio Jasse, Muna Mussie, Jim C. Nedd, Justin Randolph Thompson.

Con la curatela di Damiano Gulli e Jermay Michael Gabriel, direttore di Black History Months Milano e la collaborazione scientifica di Alessandra Casarico, Felix Eychmu ller e Chiara Serra di SI Lab Bocconi, il progetto si configura come un grande archivio vivente e relazionale pensato per stimolare una riflessione sul futuro di Milano e sulla necessità di innovarla in modo inclusivo, responsabile e coraggioso. A raccontare il progetto ad askanews la coordinatrice Seble Woldeghiorghis.

L'ha raccontata ad Askanews la coordinatrice del progetto Seble Woldeghiorghis: "L'attenzione su Milano nasce dall'esigenza di avere un'esposizione che ha uno sguardo internazionale, ma che non si dimentica della città in cui siamo. Abbiamo provato a guardare Milano attraverso il prezioso aiuto della ricerca del SI Lab della Bocconi: queste energie e direzioni opposte che poi si traducono in destini differenti per i cittadini che la abitano. L'abbiamo chiamata Paradossi e opportunità perché questi paradossi incidono su una parte sempre più ampia di popolazione, ma l'opportunità sta nel guardarli, nel riconoscere che ci sono per provare a immaginare politiche differenti che facciano un po' tornare Milano la città delle opportunità per tutti, non solo per una piccola parte. Credo che il cambiamento sia possibile soprattutto se noi innanzitutto lavoriamo con la cooperazione tra i vari saperi della città. Noi qui abbiamo messo insieme Università Bocconi, artistiche comunità della città. Se si lavora insieme, si può fare. Io credo che uno dei paradossi racconti molto bene l'energia di Milano, quello sulla Partecipazione. Se da un lato abbiamo un calo alla partecipazione alle elezioni politiche e al voto, Milano è in realtà una città delle associazioni, del Terzo Settore: tanta volontà di partecipare. Se lavoriamo insieme e partiamo dal presupposto che si può cambiare, forse riusciamo a far tornare Milano grande città delle opportunità per tutti".

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Cannes, Tom Cruise accende il red carpet con "Mission: Impossible 8"

Cannes, 14 mag. (askanews) - Era uno dei red carpet più attesi del 78esimo Festival di Cannes e in molti, forse, sono rimasti un po' delusi, perché si aspettavano colpi di scena: Tom Cruise è arrivato sul tappeto rosso con occhiali da sole per "Mission: Impossible - The Final Reckoning", l'ottavo capitolo della saga diretto da Christopher McQuarrie.

Il cast del film, presentato Fuori concorso a Cannes, è stato accompagnato sulla scalinata da musicisti che suonavano le celebri musiche del franchise.

Nessun incontro per la stampa, con tanto di polemiche, ma Cruise, 62 anni, ha partecipato a sorpresa a una masterclass di McQuarrie dove non ha detto se intende continuare a fare film nei panni dell'agente Ethan Hunt, lasciando il dubbio, oltre ad aver parlato delle acrobazie e delle scene spericolate che porta avanti in questo ruolo da anni.

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