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La madre di Cecilia Sala: E' un soldato cerco di esserlo anche io

di TMNews venerdì 3 gennaio 2025
2' di lettura

Roma, 3 gen. (askanews) - "Va male , è ovvio però questo incontro" con la premier Giorgia Meloni "mi ha aiutato: ci siamo guardate negli occhi, anche tra mamme. La fiducia è tanta, sicuramente stanno lavorando e io sono un po' come Cecilia, sono un po' un soldato, aspetto e rispetto il lavoro che stanno facendo. Quello che potrò fare da parte mia lo farò, sicuramente loro stanno facendo il loro". Lo ha detto Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, la cittadina italiana arrestata e detenuta in Iran, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

"La Premier ha fatto un salto di qualità dalle rassicurazioni comprensibili che ricevo sempre, è stata più precisa e puntuale ed è questo che io volevo, e questo ho avuto". Lo ha detto Elisabetta Vernoni.

'E' soddisfatta dell'incontro?', le è stato chiesto. "Ovviamente sì, in questo momento... E' ovvio che ieri c'è stato un cambio di umore forte, però assolutamente sì", ha sottolineato.

"Sono due" gli elementi che preoccupano di più Elisabetta Vernoni: "La prima sono le condizioni di vita carceraria di mia figlia, si è parlato di celle singole ma non esistono celle singole lì, esistono delle celle di detenzione comuni e poi ci sono le celle di punizione, lei è in una di queste, evidentemente. Io non so come sono queste celle ma se una donna è per terra nel 2024 mi fa pensare che si chiamino così", ha aggiunto Vernoni riferendosi alla possibilità che si tratti di una cella di punizione.

"Quindi la prima cosa sono le condizioni più dignitose di vita carceraria e poi decisioni importanti e di forza del nostro paese per ragionare sul rientro in Italia... Io non piango, non frigno, e non chiedo tempi perché sono realtà molto particolari, ma come dicevo a Cecilia 'cerca di essere un soldato' cerco di esserlo anch'io, però le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni che non ha compiuto nulla devono essere tali che non la segnino per tutta la vita. Poi, io rispetto i tempi che mi diranno, ma le condizioni devono essere quelle di non segnare una ragazza che è un'eccellenza italiana, non solo il vino e i cotechini", ha sottolineato Vernoni.

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