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Unrwa, botta e risposta fra i ministri di Israele e Danimerca

di TMNews lunedì 13 gennaio 2025
2' di lettura

Milano, 13 gen. (askanews) - Una organizzazione legata al terrorismo, secondo l'uno. Una delle poche realtà umanitarie in sostegno della popolazione palestinese, secondo l'altro. È totale il disaccordo fra Israele e Danimarca sul ruolo dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, che di fatto porrà fine alle sue operazioni in Cisgiordania e a Gaza. "Non abbiamo alcuna fiducia in un'organizzazione che ha dimostrato che il suo personale era coinvolto nel terrorismo, infiltrato da Hamas, che le sue installazioni erano utilizzate come centro di comando e centro di comunicazione per Hamas", ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar. Durante una conferenza stampa congiunta a Gerusalemme i ministri degli esteri danese e israeliano hanno espresso pareri discordi sul prossimo divieto di operatività dell'agenzia Onu.

"Non vediamo alcuna alternativa all'Unrwa, almeno non in una prospettiva a breve termine", ha ribattuto Lars Lokke Rasmussen, ministro degli Esteri danese. Il quale ha poi rincarato la dose, auspicando tra l'altro una soluzione a due stati. "Siamo preoccupati per il numero di civili uccisi, la mancanza di accesso umanitario e le conseguenze a lungo termine a Gaza - ha affermato Rasmussen - C'è un urgente bisogno di un cessate il fuoco a Gaza per liberare gli ostaggi e porre fine all'immensa sofferenza di così tanti civili innocenti. E spero davvero che i colloqui in corso a Doha si concludano in un futuro prevedibile con un esito positivo. Potrebbe davvero cambiare le carte in tavola".

"Vediamo qualche progresso nei negoziati. Israele vuole un accordo sugli ostaggi e sta lavorando con gli amici americani per raggiungere un accordo sugli ostaggi e presto sapremo se l'altra parte vuole la stessa cosa", ha commentato Saar.

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60 anni di Lega del Filo d'Oro, un video con Neri Marcoré

Roma, 26 giu. (askanews) - In occasione della Giornata Internazionale della Sordocecità (27 giugno), la Fondazione Lega del Filo d'Oro ETS - Ente Filantropico porta all'attenzione del pubblico le difficoltà di chi non vede e non sente con un video firmato dalla voce di Neri Marcoré, testimonial dell'associazione. La Lega, da 60 anni punto di riferimento in Italia per la sordocecità e la pluridisabilità psicosensoriale, riaccende l'attenzione su questa disabilità unica e specifica, per dare voce alle istanze di chi non vede e non sente e delle tante famiglie che chiedono soluzioni concrete per il futuro dei propri figli, che rappresentano una fascia non trascurabile di popolazione, spesso invisibile, che rischia di essere confinata nell'isolamento imposto dalla propria disabilità a causa delle barriere e delle disuguaglianze che è costretta ad affrontare, anche nelle attività quotidiane e più importanti. Una persona con sordocecità, ad esempio, non può andare in ospedale senza essere accompagnata da un interprete, bambini e ragazzi non possono frequentare la scuola senza programmi adeguati, gli adulti non possono accedere al mondo del lavoro, senza politiche realmente inclusive.

Sulla sordocecità gli italiani hanno un livello di informazione solo discreto: sanno che è una condizione che si può presentare già dalla nascita, congenita, legata a infezioni durante la gravidanza, a nascita prematura, a rare malattie genetiche (70.4%) e - meno - che è una condizione che si può acquisire nel corso della vita, a seguito di traumi, gravi malattie, etc. (58.9%) . Un quinto (19.7%) è erroneamente convinto che la sordocecità sia una disabilità rara, con pochissimi casi in Italia, e un sesto (16.9%) non è a conoscenza delle possibilità per comunicare con il mondo ("la persona sordocieca dalla nascita non ha alcun modo di comunicare con il mondo esterno").

Nonostante una conoscenza ancora parziale, la sensibilità rispetto a questi temi è in crescita: se negli ultimi 10 anni molte 'buone cause', aree di intervento degli Enti del Terzo Settore, hanno visto una diminuzione del numero di sostenitori tramite donazione, la più rilevante eccezione è costituita dall'"assistenza alle persone con disabilità motorie, cognitive e sensoriali", passata dal 9.4% del 2016 al 16.4% del 2025 . E dal 2016 al 2025 la parte degli italiani che dichiarano di conoscere la Lega del Filo d'Oro non solo di nome ma, in modo qualificato, è passata dal 31.0% al 46.2%.

Al fine di porre l'attenzione su alcuni temi centrali per promuovere un reale cambiamento, la Lega del Filo d'Oro ha presentato nel marzo del 2024, alla Camera dei deputati, il Manifesto delle Persone Sordocieche, un documento in dieci punti in cui si chiede alle Istituzioni un maggior impegno affinché ogni persona sordocieca venga riconosciuta e sostenuta, ovunque e sempre, con accesso a cure, interpreti e strumenti che possano davvero fare la differenza nella vita di tutti i giorni. Perché l'inclusione scolastica, la mobilità autonoma, l'accessibilità dei luoghi di sport e cultura, la possibilità di lavorare e abitare in spazi pensati per le esigenze specifiche di chi non vede e non sente non sono solo diritti, ma passi fondamentali verso una società in cui nessuno venga lasciato indietro.

"Da 60 anni il lavoro della Lega del Filo d'Oro è animato dalla passione e, soprattutto, dal coraggio di vedere e ascoltare "oltre" ciò che è possibile, per dare voce ai bisogni delle persone sordocieche e delle loro famiglie, costruendo un futuro in cui ognuno possa autodeterminarsi e vivere una vita dignitosa e autonoma - dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d'Oro - Questa Giornata rappresenta un'occasione preziosa per fare il punto su quanto è stato fatto negli anni, ma soprattutto su quanto resta ancora da fare per garantire la piena inclusione di chi non vede e non sente, a partire dal pieno riconoscimento da parte delle Istituzioni della sordocecità come disabilità specifica. La Lega del Filo d'Oro crede fermamente che con il sostegno di tutti si possano superare le sfide attuali per creare una società più equa e accessibile, capace di riconoscere il potenziale delle persone sordocieche come una risorsa preziosa per l'intera collettività".

Da sessant'anni, la Lega del Filo d'Oro è impegnata in prima linea nel portare all'attenzione delle Istituzioni politiche e dell'opinione pubblica le istanze delle persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale e delle loro famiglie, promuovendo l'autonomia, l'inclusione sociale e il pieno riconoscimento dei loro diritti. In particolare, molti sforzi sono stati condotti affinché non fosse fermato l'iter per la revisione e la piena applicazione della Legge 107/2010 sul riconoscimento della sordocecità come disabilità unica e specifica. A tal proposito, nel marzo dello scorso anno il Consiglio dei Ministri ha approvato un importantissimo disegno di legge (il cosiddetto semplificazioni-bis) volto a garantire il riconoscimento della sordocecità a tutte le persone che manifestano compromissioni totali o parziali combinate della vista e dell'udito, congenite o acquisite, a prescindere dall'età di insorgenza. Tale misura si inserisce nel più ampio disegno di riforma avviato con la Legge Delega per la Disabilità (Legge 22 dicembre 2021, n. 227), che accompagnerà l'aggiornamento della definizione di sordocecità a una semplificazione dei criteri e delle modalità di accertamento.

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