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Cipolletta (AIE): mercato del libro in calo, misure non efficaci

di TMNews giovedì 16 gennaio 2025
2' di lettura

Milano, 16 gen. (askanews) - "Il mercato del libro nel 2024 si è chiuso con dei segni meno: un segno meno sia in termini di valore delle vendite e un segno meno anche del numero delle copie. Questa riduzione purtroppo ce l'aspettavamo, è una riduzione che è legata in larga misura alla modifica di alcune misure di sostegno alla lettura è le nuove misure hanno funzionato in maniera non ottimale. Mi riferisco in particolare al venir meno innanzitutto dei 30 milioni per le biblioteche e alla modifica che è stata fatta della 18 app in Carta della cultura e Carta del merito; per queste due carte, erano previsti 190 milioni per i giovani che avevano 18 anni e di questi 190 milioni secondo i nostri calcoli sono stati spesi soltanto 108, perché i giovani hanno avuto delle difficoltà a iscriversi, perché l'informazione era carente, perché il sistema era farraginoso rispetto al sistema universale, che invece aveva funzionato bene e che non si capisce perché sia stato sostituito. È un peccato perché per la lettura dei giovani è importante questo provvedimento". Lo ha detto il presidente dell'Associazione italiana degli editori, Innocenzo Cipolletta, commentando l'analisi di mercato effettuata su dati di NielsenIQ-GfK che sarà presentata dall'AIE il prossimo 31 gennaio, in occasione della giornata conclusiva del XLII Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri di Venezia.

"Ciò detto - ha aggiunto Cipolletta - noi apprezziamo la nuova iniziativa del ministro Giuli, che ha emanato un Decreto cultura con il quale ripristina il finanziamento per le biblioteche, che destina alcune risorse per le nuove librerie dei giovani e soprattutto per la sua assicurazione di prendere in considerazione l'ipotesi di fare una Legge per il libro che consenta di avere un sostegno permanente alla lettura nel nostro Paese, d'altra parte come fanno tanti altri Paesi. Le società editoriali sono società che non chiedono soldi per se stesse, chiedono soldi perché il Paese possa essere più istruito, possa crescere nelle sue infrastrutture culturali come sono le librerie e le biblioteche e in questa strada avranno anche un Paese che essendo più istruito, anche più ricco".

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