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Turismo, Barreca (Federturismo): Piano strategico dà frutti

di TMNews mercoledì 29 gennaio 2025
2' di lettura

Roma, 29 gen. (askanews) - "I dati 2024 indicano una crescita dei turisti stranieri oltre il 7%. Le prenotazioni sono spinte da Usa e Cina e l'Italia resta ai primi posti tra le mete desiderate. L'intera economia della bellezza vale 600 miliardi, il 30% del Pil, in base a uno studio Banca Ifis. Il governo lo scorso anno ha abbassato la soglia del tax free (a 70 euro) e ciò è buono, abbiamo ottime previsioni anche per il 2025; il Ministero del Turismo ha un piano strategico che sta dando i suoi frutti, si deve puntare sul turismo di lusso e di qualità garantendo servizi di alto livello. Ecco perché il Ministero del Turismo ha emanato due bandi per assicurarsi un certo tipo di risultati, i pilastri restano appunto due: formazione adeguata del personale e servizi. Il tema della qualità non può essere guidato da singole imprese ma va coordinato a livello nazionale". Lo ha detto Antonio Barreca, Direttore Generale di Federturismo Confindustria a Largo Chigi, un format di The Watcher Post su Urania Tv. Barreca sull'overtourism ha aggiunto: "Dobbiamo vedere la destinazione turistica. Ci sono numeri determinati. Iniziamo a calcolare il carico massimo per lavorare su una gestione flussi più intelligente. Nel 2025 Pisa e Napoli avranno il doppio di preferenze dai cinesi, che da Roma o Milano useranno il treno per spostarsi. Così si potranno redistribuire i flussi. L'accoglienza ha un valore strategico, la nostra ospitalità è la chiave: non puntare solo sui numeri, ma sulla segmentazione del mercato, e poi sulla qualità. Dobbiamo dare un'esperienza autentica al turista, nonché ricchezza e occupazione ai lavoratori".

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I manifestanti per Gaza: "Speriamo si dia un segno per dire basta"

Roma, 7 giu. (askanews) - Oltre 300mila in piazza a Roma, secondo gli organizzatori, alla manifestazione per Gaza indetta da Pd, M5s e Avs. "Sono arrabbiata perché l'Ue non riesce a prendere decisioni certe, si va a campo libero, il governo non prende posizioni, fa affari con Israele e vende armi, noi vogliamo che la Palestina sia libera", dice una donna.

"Oggi parliamo di bambini trucidati, i bambini non sono terroristi" aggiunge un uomo. "Ci si sente malissimo, non si può assistere all'eccidio di 60mila persone di cui 20mila bambini, basta, in altri paesi le manifestazioni sono con milioni di persone, spero che oggi si dia un segno per dire basta e provare a trovare la pace" afferma un'altra manifestante.

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Pablo Trincia racconta le storie dell'Heritage Lab Italgas

Torino, 7 giu. (askanews) - In occasione di Archivissima, il festival dedicato alla promozione dei patrimoni conservati negli archivi, all'Heritage Lab Italgas di Torino il protagonista è Pablo Trincia. Il giornalista e autore televisivo, dopo un'accurata e approfondita ricerca, ha accompagnato il pubblico tra le storie racchiuse nell'Archivio Storico Italgas.

"Il meraviglioso archivio di Italgas nasconde delle vere e proprie piccole perle. Il progetto è molto stimolante: si tratta di andare a cercare delle storie dove non penseresti di trovarle: per esempio, in un verbale di un consiglio di amministrazione di centocinquanta anni fa. È stato interessante, una bella operazione da cui ho imparato molto".

Durante il suo intervento, Trincia ha proposto una riflessione sul ruolo degli archivi come strumenti per leggere il presente e come incubatori di futuri possibili.

"Gli archivi sono il mio lavoro: ogni volta che ricostruisco una storia, mi sento un animale da archivio. Sono ciò che rendono viva una storia e ti permettono di capire le dinamiche sociali o anche il linguaggio di una determinata epoca. Ma bisogna avere gli occhi per vederli, per guardarli. Non si può essere superficiali, occorre avere tanta curiosità. Anche perché in un archivio come questo, così denso di numeri e di dati amministrativi, trovare storie è complesso. Ma è una bella operazione, molto sfidante".

Ancora Trincia: "Mi hanno colpito in particolare le storie di due impiegate, una degli anni Trenta e una di fine anni Quaranta, perché ci ho visto umanità, sofferenza, speranza. Sono due storie che ho intercettato in pochissime righe, ma quelle persone mi è davvero sembrato di vederle".

Italgas, società leader in Europa nella distribuzione del gas, celebra così il valore di Heritage Lab, luogo di incontro fisico e virtuale e laboratorio di digitalizzazione che permette all'azienda di perpetuare il grande patrimonio storico del suo archivio e di condividerlo con la comunità e il territorio.

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Migliaia al corteo per Gaza: qui l'Italia che non tace. Stop massacro

Roma, 7 giu. (askanews) - Migliaia di persone, oltre 300mila secondo gli organizzatori, alla manifestazione per Gaza a Roma promossa da Pd, Avs e M5S. Imponente il piano di sicurezza messo in campo. Un corteo pacifico partito da piazza Vittorio e arrivato in piazza San Giovanni, con gli interventi dei leader delle forze politiche che hanno promosso la mobilitazione, che hanno parlato di una piazza "molto unitaria e inclusiva", accusando il governo di restare in silenzio davanti all'orrore a Gaza.

Elly Schlein e Giuseppe Conte: "Questa è un'altra Italia - ha detto la segretaria del Pd - un'Italia che non tace come fa il governo Meloni, è un'Italia che invece vuole la pace". "Questa è la piazza dell'umanità contro uno sterminio sistematico che va avanti da 20 mesi con tanti governi, a partire da quello italiano, che stanno facendo finta di non vedere e ancora oggi balbettano" ha aggiunto Conte.

Fratoianni e Bonelli: "A Roma oggi una enorme manifestazione, un'oceanica risposta di popolo". "Siamo qui in piazza perché vogliamo trasformare l'Italia in un presidio di umanità contro l'orrore di Gaza".

In piazza, tra grandi bandiere palestinesi, delle forze politiche organizzatrici del corteo e della pace, slogan come "Palestina libera", striscioni con scritto "Stop al genocidio di Gaza" e "Basta massacro" e dei finti bambini morti avvolti in lenzuola bianche, anche Klaus Davi con una bandiera arcobaleno con la stella di David e una bandiera israeliana.

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"Milarepa", Murray Abraham: oggi soldi per armi ma no per cibo e arte

Roma, 7 giu. (askanews) - Murray Abraham, l'attore premio Oscar per il ruolo di Salieri in "Amadeus", recentemente nominato ai Golden Globe per "The White Lotus", è uno degli interpreti del film italiano "Milarepa", diretto da Louis Nero, nei cinema dal 19 giugno. Il regista torinese ha lavorato con un cast internazionale, composto fra gli altri da Isabell Allen, Harvey Keitel, Angela Molina, per raccontare una storia ambientata in un mondo post-apocalittico. Protagonista è Mila, una dodicenne, devastata dall'uccisione di suo padre e spinta dalla madre a imparare le arti magiche per mettere in atto una vendetta. Dopo averla portata a termine, però, inizierà un lungo, complesso e faticoso viaggio per redimersi dalle malvagità che ha commesso.

"La protagonista di questo film è una giovane donna, con uno spirito indipendente, giovane. Io sono anziano, ho 85 anni, e solo ora penso di aver iniziato la mia redenzione, mi ci è voluto moltissimo tempo. Lei riesce a farlo da giovane, spero sia un esempio per i giovani, far capire che c'è sempre possibilità di redenzione, speranza, umanità".

Il film è ambientato in un mondo distrutto da ignoranza, guerre, in cui regna l'avidità e lo spirito di vendetta. Qualcosa che, secondo Mr. Abraham, ci ricorda molto il mondo di oggi. "Un'altra cosa che mi è piaciuta di questo film è che mostra un perfetto parallelismo con il nostro mondo, che oggi può essere distrutto dalle armi nucleari. Ma la differenza è un'altra: può essere veramente la fine dell'umanità? Ne continuiamo a parlare ma sembra che nessuno voglia fare niente per evitarla. Purtroppo si continuano a spendere soldi per gli armamenti, invece che in cibo e in arte".

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