CATEGORIE

Gorizia-Nova Gorica, capitale europea della Cultura, "senza confini"

di TMNews venerdì 7 febbraio 2025
2' di lettura

Gorizia, 8 feb. (askanews) - Non c'è più confine fra Gorizia in Italia e Nova Gorica in Slovenia, primi due centri urbani a diventare congiuntamente capitale europea della Cultura con lo slogan GO2025: l'inaugurazione l'8 febbraio alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella. Far sparire le frontiere, un'utopia celebrata da oltre 400 eventi nel corso dell'anno anche per tracciare il passato delle due città. Su Nova Gorica incombe il monastero di Kostanjevica, dove è sepolto Carlo X, ultimo Borbone re di Francia.

Ma Andrea Bellavite, scrittore, giornalista e teologo, avverte: non sono gemelle, Gorizia ha oltre mille anni di storia, l'altra appena ottanta: "Sono piuttosto due città con grandi differenze ma a me piace parlare non di due città che si unificano, ma di due città congiunte che unendosi l'una con l'altra creano una nuova realtà".

Lo slogan di quest'anno è "go borderless", "senza frontiere"; come i giochi di un tempo. Cosa significa però in questa nostra epoca in cui l'Europa è impegnata a chiuderli, i confini, contro l'immigrazione? Mija Lorbek, slovena a capo del progetto GO2025, spiega: "Molti progetti artistici esplorano anche come le frontiere possano essere utili in certi casi, le frontiere per la libertà e le persone ma anche per la sicurezza, che oggi rappresenta un problema per tutta l'Unione europea".

Anjia Medved, regista slovena, pensa che Go2025 servirà anche alla riflessione sugli orrori del passato, sul sangue sparso in queste terre, e all'ascolto di tutte le persone che vivono qui con le loro varie lingue: "Le frontiere ci sono per essere superate, prima di tutto nel nostro spirito perché sono i confini a bloccarci e rinchiuderci; il buono delle frontiere è che ti spingono a guardare più in là".

E per Flavia Turel, commerciante di Gorizia: "Il confine non c'è più, non ci sono ormai, i confini sono nella nostra testa, non devono esistere".

tag

Merz: incontro a Istanbul "piccolo ma primo segnale positivo"

Tirana, 16 mag. (askanews) - Il cancelliere tedesco Friedrich Merz definisce i colloqui diretti tra Russia e Ucraina in Turchia un segnale positivo "molto limitato" nel conflitto. "I nostri sforzi hanno prodotto un successo diplomatico molto, molto limitato", ha dichiarato Merz a un incontro di leader europei a Tirana.

"E i nostri sforzi hanno prodotto un successo diplomatico molto, molto limitato. Il fatto che si incontrino oggi, per la prima volta in tre anni e mezzo, è un piccolo ma primo segnale positivo. Dobbiamo impegnarci di più in questo senso, negli sforzi diplomatici, ma dobbiamo essere molto chiari anche sul nostro sostegno militare a questo Paese. Non ci devono essere dubbi sulla nostra volontà di continuare a fornire il nostro sostegno".

TMNews

Agromonte: le conserve di pomodoro made in Sicilia puntano sull'estero

Milano, 16 mag. (askanews) - L'ambizione di portare all'estero la tradizione artigianale delle conserve di pomodoro siciliane senza rinunciare alla propria identità di azienda familiare. Agromonte, azienda ragusana che ha fatto della trasformazione del pomodoro, a filiera corta, il cuore della propria attività, festeggia i primi 25 anni guardando a innovazione di prodotto e crescita sui mercati internazionali senza dimenticare le proprie radici. Ne abbiamo parlato in occasione della partecipazione a TuttoFood con Marco Arestia, rappresentante della seconda generazione della famiglia che oggi guida l'azienda

"Agromonte nasce da un'idea di mio padre appunto di 25 anni fa, un'idea un po' ambiziosa perché ovviamente allora non esisteva nulla di già consolidato - ha spiegato Marco Arestia, direttore di stabilimento di Agromonte - è stata un'idea che viene dall'amore per questa materia prima importante che è il pomodoro ciliegino. Poi negli anni c'è stato mio fratello che pensato bene di fare questa salsa nella bottiglietta della birra che poi ci ha dato questo segno distintivo e ci ha fatto crescere e raggiungere ormai mercati di tutto il mondo".

Oggi Agromonte ha tagliato il traguardo dei 30 milioni di fatturato, di cui un 80% nella gdo e il restante 20 nel fuori casa, affermandosi come leader in Italia nel segmento delle salse pronte di ciliegino. Ma dietro questi traguardi oltre alla famiglia Arestia, che è l'anima dell'azienda, c'è una filiera del pomodoro che nel tempo è diventata sempre più integrata: "Dopo 25 anni siamo cresciuti in maniera esponenziale però siamo rimasti sempre quelli che eravamo prima dal punto di vista del prodotto, un prodotto che produciamo ancora in maniera artigianale - ha proseguito

Marco Arestia - L'unica cosa importante che è cambiata in questi anni è che ormai produciamo il 100% della materia prima che utilizziamo per fare i nostri prodotti".

Negli anni la trasformazione del pomodoro si è allargata ad altre cultivar affiancando al ciliegino anche piccadilly e datterini, tutti coltivati nei terreni di proprietà, che ora puntano a conquistare anche i mercati esteri:

"Agromonte oggi in Italia vinto il premio come azienda più performante nel mondo dei rossi - ha affermato - Vogliamo che questo accada anche all'estero quindi stiamo puntando tanto sul mercato estero, lo facciamo già però ovviamente sappiamo che le potenzialità di crescita sono infinite e quindi è questo quello a cui stiamo puntando, perché la distribuzione in Italia ormai è andata quasi a saturarsi e dobbiamo andare a cercare mercati nuovi che apprezzano il nostro prodotto".

Per affrontare queste ambiziose sfide, Agromonte ha ampliato la propria capacità produttiva costruendo un nuovo stabilimento che consentirà processi produttivi sempre più efficienti. "Questo venticinquesimo anno coincide anche con una data importante che è quella della realizzazione delle nuove strutture: abbiamo 15.000 metri di nuovi capannoni, nuovi macchinari per aumentare questa nostra produzione - ha concluso

Marco Arestia - dall'altro lato abbiamo anche accresciuto i terreni, acquistandone di nuovi per produrre la materia prima".

TMNews

A Cannes l'omaggio a Fatima Hassouna, fotoreporter uccisa a Gaza

Roma, 16 mag. (askanews) - L'aveva citata anche la Presidente di giuria Juliette Binoche durante la cerimonia di apertura di Cannes: Fatima Hassouna, fotoreporter palestinese di 25 anni doveva essere presente al festival ma è stata uccisa a Gaza il 16 aprile scorso da un attacco israeliano. Nel terzo giorno del festival Fatima è stata ricordata dalla regista Sepideh Farsi, che ha presentato il suo "Put Your Soul on Your Hand and Walk", documentario sulla fotografa che testimoniava la vita nella Striscia.

La regista iraniana, emozionata e commossa, ha detto: "Lei mi ha dato molto, ci ha dato molto, diceva: vorrei una morte rumorosa, eclatante, non voglio essere un numero nell'ultima parte di un giornale. Diceva: resterò a Gaza, la mia Gaza ha bisogno di me".

La regista, prima della proiezione del suo documentario, ha poi aggiunto: "Lei non è qui, ma è qui lo stesso, non l'hanno sconfitta.. Fatima sei con noi oggi. La vedrete, è brillante e le sue foto sono ancora lì".

TMNews

La polizia ritrova una bambina di 14 mesi scomparsa da oltre un anno

Novara, 16 mag. (askanews) - La polizia di Novara ha indagato tre persone per maltrattamenti in famiglia, abbandono di minore e lesioni personali, commessi ai danni di una bambina di 14 mesi.

Il Dott. Cesare Palenzona, dirigente della polizia, ha dichiarato: "Abbiamo ritrovato una bambina di 14 mesi che cercavamo da ottobre dello scorso anno dopo la segnalazione di una signora che, nel contesto di una denuncia per maltrattamenti in famiglia a carico del compagno, denunciava anche la scomparsa della figlia. L'uomo è stato trovato dalla polizia e ha raccontato che la figlia era ospite da un'amica. Gli investigatori hanno trovato la bambina nell'abitazione tra giochi, mozziconi di sigaretta, posacenere, ecc. La bambina è stata portata in ospedale e dagli esami sono state riscontrate tracce di cocaina nel sangue; la bambina è stata poi collocata in una struttura protetta e sono state avviate le procedure per l'adottabilità".

Secondo la ricostruzione della polizia, l'uomo avrebbe costretto la donna a portare a termine una gravidanza in modo tale da poter richiedere il permesso di soggiorno legato alla nascita del figlio. La relazione sarebbe continuata per alcuni mesi dopo il parto, fino a quando l'uomo ha preso con sé la bambina ed ha fatto perdere le proprie tracce. La Squadra Mobile di Novara, sezione reati contro la persona, ha immediatamente avviato le indagini riuscendo a identificare lo straniero che risultava essere anche senza fissa dimora e gravato da numerosi precedenti di polizia per reati contro la persona, il patrimonio, gli stupefacenti e possesso di armi clandestine.

Dopo mesi di continue ricerche, è stato rintracciato all'interno di un locale notturno e, dopo iniziali resistenze, ha confessato agli investigatori di aver affidato la bambina a una donna pregiudicata e tossicodipendente, residente in provincia. Gli agenti a quel punto hanno individuato l'abitazione al cui interno hanno trovato la bambina, costretta a vivere in condizioni di abbandono e di scarsa igiene.

TMNews