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Calenda: Santanchè? La mandassero via e chiudiamo questa storia

di TMNews mercoledì 12 febbraio 2025
1' di lettura

Roma, 12 feb. (askanews) - "La Santanché è inadatta a fare il ministro, non penso a una persona più lontana da un ruolo istituzionale: la mandassero via e chiudiamo questa storia". Così ha detto Carlo Calenda parlando con i cronisti in tribunale a Roma, dopo essere stato ascoltato come testimone nel processo Regeni. Rispetto allo scontro tra politica e magistratura ed alla scelta dell'opposizione in Parlamento di presentare una mozione di sfiducia, il segretario di Azione ha aggiunto: "La Santanché non la vuole più nessuno al Governo, a partire dai partiti di maggioranza, ma nel momento in cui votano tutti a favore li hai ricompattati e quella può dire 'ho la fiducia del Parlamento': è una roba idiota. E' l'unico modo in cui puoi salvarla, perché alla fine della mozione potrà dire: 'ho la fiducia del Parlamento'"

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Chiude la Biennale Teatro, 13mila presenze tra corpi e poesia

Venezia, 16 giu. (askanews) - Si è conclusa domenica 15 giugno la 53esima edizione della Biennale Teatro, diretta in questo 2025 da Willem Dafoe. Un festival intenso e articolato, con un titolo forte: "Theatre is Body - Body is Poetry" che si è anche interrogato sulla relazione con la stagione d'avanguardia degli anni Settanta e su come connettere questo passato al presente del teatro. Nelle due settimane di spettacoli ed eventi si sono registrate 13.300 presenze, con sale sempre affollate di pubblico.

"Penso spesso - ci aveva detto Dafoe presentando ad askanews il festival - a quello che diceva T.S. Eliot, ossia che la poesia non è un generatore di emozioni, bensì una fuga dalle emozioni. Perché ti porta realmente a un tipo di logica che sta al di là della logica e ti connette con l'origine e la natura delle cose, e non si tratta necessariamente di un atto di empatia o di un riconoscimento di qualcosa che appartiene alla tua esperienza".

Parole che fanno pensare a quello che ha messo in scena Romeo Castellucci nel suo oscuro e magnetico lavoro "I mangiatori di patate", o a Milo Rau e alla sua Veggente interpretata dal Leone d'argento Ursina Lardi. Ma la sensazione di un confronto con ciò a cui non sappiamo dare nome ha attraversato molti dei lavori presentati in questa Biennale, che ha guardato al teatro di Grotowski, per aprire però strade drammaturgie e performative orientate verso il futuro.

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Al via G7 in Canada, leader Ue provano mediazione su dazi e Ucraina

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Ci sarà da lavorare per trovare una posizione comune e elaborare un documento congiunto finale sulla crisi in Medioriente fra Israele e Iran, che Trump ha detto di voler risolvere usando Putin come mediatore - fra la contrarietà degli altri leader - e i dazi, su cui si farà il punto grazie anche alla presenza della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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In anteprima "Deadline" di Giovanni Segreti Bruno ft. Luca Napolitano

Milano, 16 giu. (askanews) - "Deadline" feat. Luca Napolitano è il nuovo singolo di Giovanni Segreti Bruno, un brano che racconta quelle notti fatte di pelle, alcol e promesse a bassa voce. Dove il sesso sembra amore, almeno finché non arriva l'alba a mettere tutto in chiaro.

È il racconto sincero di due corpi che si cercano per paura di restare soli -spiega Giovanni- incastrati come fili di cuffiette, ma che al mattino scoprono che l'unica cosa rimasta è il silenzio.

Scritto da Giovanni Segreti Bruno, Luca Napolitano e Arturo De Biasi con la direzione artistica di Gianni Testa (etichetta Joseba Label, distribuzione Virgin Music Group, Mix e mastering di Emanuele Donnini), il pezzo mescola sonorità urban e sfumature malinconiche, tra beat notturni e atmosfere sospese. La voce calda di Giovanni porta il sapore crudo e viscerale del sud calabrese, mentre Luca aggiunge il calore e la passione del dialetto partenopeo. Un incontro di lingue, cuori e debolezze, che racconta quella deadline che arriva per tutti: quando l'alba spegne l'illusione e resta solo il vero. Con Luca Napolitano che ha partecipato al talent show Amici di Maria De Filippi, è nata subito una forte sinergia e un'amicizia genuina, che li ha portati a collaborare con naturalezza, condividendo idee, emozioni e visioni.

Il videoclip ufficiale per la regia di Marko Carbone.

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Biennale Teatro, Princess Bangura tra corpo, identità e Africa

Venezia, 16 giu. (askanews) - Un teatro dove il corpo gioca un ruolo centrale e, in linea con il tema della Biennale, si tinge di una poesia profonda, in alcuni casi lucidamente gioiosa, in altri con la consapevolezza anche della grande tragedia. Il tutto con un'idea seminale di identità, personale, ma anche teatrale. Princess Isatu Hassan Bangura, artista nata in Sierra Leone nel 1996 e poi trasferitasi in Olanda, ha portato alla Biennale Teatro due spettacoli: "Great Apes of the West Coast", performance che lei stessa definisce "afrofuturista" e "Blinded by Sight", monologo ispirato a re Edipo e alla sua discesa nella cecità.

Lo tile di Bangura, il suo essere corporeo, si fa carico della portata del racconto, il suo linguaggio attinge a più fonti e si basa su più registri, dal pop all'autobiografico, dall'animale alla riflessione sullo stesso spazio del palcoscenico. "Great Apes of the West Coast" è una sorta di tour de force emotivo e interpretativo che vive dell'intensità della performance, del suo costante raccontare il ritorno alla propria identità africana, in un gioco di rilanci e possibili sorprese. I temi sono profondi, ma Princess Bangura sa come creare una leggerezza che nulla toglie alla forza della messa in scena. E appare in grado di generare un'empatia poetica con gli spettatori.

"La poesia - ha detto Princess Bangura - è una canzone su cui il corpo danza". Forse il punto è proprio qui: saper trovare e ascoltare quella canzone.

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