CATEGORIE

I 50 anni di Mulino Bianco: così ha conquistato 23 milioni di famiglie

di TMNews mercoledì 19 febbraio 2025
3' di lettura

Milano, 19 feb. (askanews) - E' nato quando ancora la colazione era un'abitudine riservata per lo più ai bambini. Sulle tavole italiane da poco al posto del pane e latte erano comparsi i primi biscotti artigianali. 50 anni dopo è presente nelle case di 23 milioni di famiglie con 140 prodotti diversi, la metà dei quali per la prima colazione, che, nel frattempo, è diventata rito irrinunciabile anche per gli adulti. Mulino Bianco, brand del gruppo Barilla, spegne 50 candeline e si appresta a festeggiare questo traguardo risvegliando, è il caso di dirlo, ricordi che accomunano intere generazioni.

"Mulino Bianco parla di mondo buono, quindi per noi il mondo buono è saper fare e continuamente offrire alle persone dei prodotti buoni genuini, di qualità - ha detto Laura Signorelli, marketing director equity Mulino Bianco - sostanzialmente ha creato un po' il rituale della colazione già a fine degli anni 70 e per noi la colazione ha significato offrire prodotti che avevano questo gusto artigianale e, al tempo stesso, raccontare i miei momenti di condivisione perché la colazione è un momento in cui ognuno ama stare con i propri cari e infatti per un italiano su due alla fine Mulino Bianco è colazione".

Le prime confezioni di biscotti arrivano sul mercato nel 1975: nella forma e nei nomi attingono all'immaginario contadino, il sacchetto è un richiamo all'arte bianca dei fornai. Un anno dopo ha già una quota di mercato del 7%. Poi nel 1978 il marketing mette il boost: la prima raccolta punti con il coccio arrivato nelle dispense di 6 milioni di italiani lo porta ad affermarsi come leader di mercato. Una posizione che conserverà fino ai giorni nostri: solo nell'ultimo anno nei 6 stabilimenti sono stati sfornati 14 miliardi di prodotti, tra biscotti, merende e torte, pani e fette biscottate.

Già perchè Mulino bianco è anche merendine: le prime arrivano a fine anni 70, ampliano le occasioni di consumo e quella relazione con gli italiani che il marketing cementerà. Dagli spot d'autore - uno per tutti Tornatore - alle raccolte punti (capaci di fidelizzare i consumatori di tutte le età) dalle sorpresine, oggetto cult in 650 tipologie diverse, ai testimonial d'eccezione il brand dei prodotti da forno Barilla diventa parte della storia dei consumi italiani. Ed è qui che attinge per mantenere vivo il proprio posto nella mente e sulle tavole degli italiani:

"Noi - ha proseguito Signorelli - festeggiamo questi 50 anni attraverso il risveglio dei ricordi perché vogliamo innanzitutto emozionare e le emozioni sono legate ai ricordi. Però guardiamo sempre al futuro e in occasione dei 50 anni abbiamo riscoperto il Piccolo mugnaio che è un elemento che ha caratterizzato la comunicazione di Mulino Bianco, ancora molto presente nella memoria degli italiani: lanceremo una limited edition di frollini proprio in occasione di questo evento che è rivolto non soltanto agli adulti ma anche ai bambini".

Già perchè saranno loro i responsabili degli acquisti di domani. E mentre si pensa alle loro esigenze, con linee più salutari, rafforzando l'impegno nella sostenibilità, come avviene con la Carta del Mulino, o innovando con nuovi prodotti, dall'altra si lavora per continuare a costruire ricordi. Come avviene in questi giorni a Milano, in piazza Gae Aulenti dove la storica sveglia a forma di mulino per l'occasione diventa una casetta - aperta al pubblico dal 21 al 23 febbraio - per risvegliare ricordi o crearne di nuovi attraverso oggetti che hanno fatto la storia del brand. E non solo.

tag

Ti potrebbero interessare

Il Papa prende possesso della Basilica di San Paolo fuori le Mura

Roma, 20 mag. (askanews) - Papa Leone XIV ha preso ufficialmente possesso della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura a Roma, dove ha pregato sulla tomba di San Paolo. Domenica 25 maggio prenderà possesso delle altre due basiliche papali, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore.

Il Papa è arrivato in auto al piazzale di San Paolo, dalla parte

della fiancata laterale, dove ha inizio il porticato esterno ed è stato subito salutato dal Padre Abate, Dom Donato Ogliari e dal cardinale Arciprete della Basilica, James Michael Harvey. Poi indossata la stola sopra la mozzetta e il rocchetto si è avviato il processione verso l'interno della Basilica. Alla processione hanno preso parte anche i monaci benedettini.

La basilica era gremita di fedeli e il pontefice li ha salutati, benedicendoli.

Arrivato all'altare della Confessione, Papa Prevost è, quindi, sceso nel luogo della sepoltura per venerare il sepolcro di San Paolo inginocchiandosi e restando qualche momento in preghiera prima di iniziare la celebrazione con il segno di croce e il saluto liturgico.

TMNews

Mattarella a Bruxelles: vita Italia sempre più intrecciata all'Ue

Bruxelles, 20 mag. (askanews) - "Voi siete uno spaccato dell'Italia qui a Bruxelles, dalla vostra presenza così diffusa e ampia emerge quanto sia ormai strettametne intrecciata, sotto ogni profilo, la vita del nostro Paese e l'Ue". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando a Bruxelles la delegazione italiana.

"Siete il punto di collegamento più importante, il vostro ruolo qui, sia come rappresentanti che come cittadini europei in questa capitale dell'Europa, è estremamente prezioso - ha proseguito il capo dello Stato - dimostra quanto sia crescente l'interlocuzione tra il nostro Paese e l'Ue, di conseguenza cresce anche l'impegno degli italiani qui in missione, in questa straordinaria avventura di integrazione che stiamo continuando a vivere di anno in anno".

"Svolgete con abnegazione, dedizione e impegno e anche con fatica il vostro lavoro ai tanti livelli diversi da quelli apicali a quelli di collaborazione, ma tutti preziosi in questo tessuto connettivo che lega l'Italia alla Ue. Grazie e auguri per il vostro lavoro", ha concluso Mattarella.

TMNews

Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d'Arte

Milano, 20 mag. (askanews) - Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, il progetto d'arte contemporanea ideato nel 2020 da Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis, diffuso lungo tutta la Penisola in 20 piccoli centri con meno di 5.000 abitanti e realizzato in collaborazione con Maurizio Rigillo di Galleria Continua e Threes.

Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: "Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all'interno del borgo. È un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

In questo spazio, che è lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d'Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l'importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo già toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realtà ha lasciato una testimonianza permanente e questa è lamia più grande soddisfazione". Ad ogni edizione, Una Boccata d'Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitàpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identità culturali d'origine.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un'espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L'edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

Hetty Laycock a Ollomont (AO) in Valle d'Aosta, a cura Elena Graglia;

Bibi Manavi a Borgolavezzaro (NO) in Piemonte, a cura di Veronica Botta;

Jim C. Nedd a Framura (SP) in Liguria, a cura di Mireille Filippini per Threes;

Aiko Shimotsuma a Brunate (CO) in Lombardia, a cura di Edoardo De Cobelli;

Stefano Caimi a Luserna (TN) in Trentino-Alto Adige, a cura di Valerio Panella;

Giacomo Gerboni a Tarzo (TV) in Veneto, a cura di Giovanni Giacomo Paolin e Sara Maggioni;

Babau a Cormons (GO) in Friuli Venezia Giulia, a cura di Marta Oliva;

Vica Pacheco a Bagnara di Romagna (RA) in Emilia-Romagna, a cura di Sofia Baldi Pighi per Threes;

Stella Rochetich a Pratovecchio Stia (AR) in Toscana, a cura di Gabriele Tosi;

Qeu Meparishvili a Citerna (PG) in Umbria, a cura di Giovanni Rendina;

Giuseppe Abate a Altidona (FM) nelle Marche, a cura di Matilde Galletti;

Gabriele Ermini a Oriolo Romano (VT) in Lazio, a cura di Irene Angenica;

Adele Dipasquale a Roccacaramanico, fraz. di Sant'Eufemia a Maiella (PE) in Abruzzo, a cura di Andrea Croce; Roberto Casti a Macchiagodena (IS) in Molise, a cura di Alessia Delli Rocioli;

Tild Greene a Lustra (SA) in Campania, a cura di Giulia Pollicita;

Aymen Mbarki a Sammichele di Bari (BA) in Puglia, a cura di VOGA Art Project; Vaste Programme a Miglionico (MT) in Basilicata, a cura di Roberta Mansueto; Anna Ill a Simeri Crichi (CZ) in Calabria, a cura di Ehab Halabi Abo Kher;

Nicola Martini a Custonaci (TP) in Sicilia, a cura di Giulia Monroy;

Sara Persico a Burcei (SU) in Sardegna, a cura di Anna Pirisi per Threes.

TMNews

Cannes, Jafar Panahi torna sul red carpet di un festival dopo anni

Cannes, 20 mag. (askanews) - Il regista iraniano dissidente Jafar Panahi ha sfilato sul red carpet di Cannes dove è tornato dopo anni per presentare il nuovo film "A simple accident", in Concorso.

A Panahi, detenuto in Iran fino a febbraio 2022 - dal 2009 è stato ripetutamente incarcerato per il suo cinema ritenuto sovversivo dal regime della Repubblica islamica - ha riavuto il permesso di uscire dal Paese ad aprile del 2023 e ora è volato al Festival con il cast del film girato sempre in clandestinità.

Il regista 64enne mancava da un festival da anni; sette anni fa sulla Croisette era stato presentato il suo "Tre volti", in sua assenza, così come a Venezia nel 2022 dove "Gli orsi non esistono" vinse il premio speciale della giuria che non potè ritirare. Per lungo tempo è stato privato del passaporto e della libertà di viaggiare ma ora finalmente può accompagnare i suoi film che sono sempre apprezzati e rappresentano una voce libera.

TMNews