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Canti e preghiere in Argentina per il Papa: "Lui boccata d'aria pura"

di TMNews martedì 25 febbraio 2025
1' di lettura

Buenos Aires, 25 feb. (askanews) - In Piazza Costituzione, nel centro della capitale argentina, Jorge Ignacio Garcia Cuerva, arcivescovo di Buenos Aires, ha guidato la messa per Papa Francesco, ricoverato in condizioni critiche al policlinico Gemelli a Roma dal 14 febbraio.

"La presenza, la vita, il pontificato di Bergoglio, di Papa Francesco, è una boccata d'aria pura. È una boccata di ossigeno per un mondo soffocato dalla violenza, soffocato dall'egoismo, soffocato dall'esclusione".

"Come Papa, ha insistito mille volte su di noi con la fraternità universale. Che bello che oggi, quando ci riuniamo per pregare per lui, possiamo cominciare a vivere quello che lui ci ha tanto insegnato: che siamo fratelli e che insieme dobbiamo costruire un Paese di fratelli".

"Nonostante ciò ci ha amato, nonostante ciò ci ama, nonostante ciò ci tiene nel suo cuore. Questo è tipico di un padre amorevole. Quello è Francesco, il Papa di tutti, ma sappiamo che nel suo cuore c'è tanta Argentina e tanto Buenos Aires (porteno, ndr).

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"Con "Bianco e Nero" voglio comunicare l'importanza di imparare a non giudicare senza conoscere. Le relazioni umane sono incredibili proprio perché si può comunicare e si possono conoscere, in questo modo, i mondi interiori di ognuno, dove si trova la verità di ciascuno. Bisogna superare la superficie e l'apparenza per poter comprendere che non tutto ciò che vediamo, ci racconta chi abbiamo di fronte. Il brano è nato molto spontaneamente, tant'è che non riesco a ricollegare il momento esatto, in cui è stato concepito. Tutto è partito da un riff di basso che mi entusiasmava - afferma Alice Stocchino - ma il testo e il significato sono arrivati molto dopo, con molta naturalezza e facilità. Questa canzone per me è più un flusso di pensieri sulla società, sulle persone e su quanto ci facciamo guidare dagli stereotipi nel rapporto con gli altri, quando poi ognuno di noi ha un mondo dentro di sé che il più delle volte, nessuno vede, perché per protezione molto spesso, lo nascondiamo indossando una maschera, o sono altre persone che ci mettono addosso una maschera, perché ci vedono in un determinato modo e non vogliono andare oltre la superficie. Ed è proprio lì che nasce il titolo, "Bianco e nero", perché gli altri ci vedono o bianchi o neri, senza sfumature, quando tutti ne siamo pieni."

Il videoclip di "Bianco e Nero", appare come un viaggio frammentato e confuso nella mente soggiogata dalle paure e si concentra sull'idea di come la società tenda a dividere le persone in categorie rigide, costringendole a essere viste e a sentirsi solo "bianche" o solo "nere", senza mai accettare la complessità e la sfumatura dell'individualità. Gli Stereotipi, personificati, rappresentano ognuno una diversa pressione sociale che cerca di modellare la tua identità. L'esito è un'eterna lotta tra ciò che siamo, ciò che vorremmo essere e ciò in cui gli altri ci identificano. Alice rappresenta ognuno di noi e il bivio finale che ci troviamo ad affrontare quotidianamente: sottostare alle catene o rimanere fedeli a sé stessi liberandosi per sempre della maschera che la società ci impone.

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