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Per prosciutto San Daniele Dop 2024 positivo: la centralità della gdo

di TMNews mercoledì 26 febbraio 2025
3' di lettura

Milano, 26 feb. (askanews) - Il 2024 per la Dop del prosciutto San Daniele si è chiuso col segno più: a volume le vendite sono cresciute del 6,4% mentre a valore si è superato l'8%. Quasi un miliardo in tutto il valore al consumo, con il mercato domestico che ha trainato i volumi a fronte di un export sostanzialmente stabile. Soddisfatto il Consorzio di tutela, che, dopo il bilancio 2024, ora punta ad aumentare il valore della Dop attraverso una segmentazione dell'offerta per fasce di qualità, cercando di recuperare quella marginalità che l'aumento dei costi ha eroso.

"Il tema è che non siamo ancora riusciti a trasferire l'inflazione dovuta al caro materie prime - ha sottolineato Mario Emilio Cichetti, Direttore generale del Consorzio prosciutto di San Daniele - in particolare le cosce fresche per fare il prosciutto, che sono italiane obbligatorie nell'utilizzo da parte disciplinare, hanno costi ancora molto elevati, poi c'è il caro energetico, quindi sono tutti fattori di aumento dei costi che non siamo riusciti a ribaltare sul nostro cliente sul nostro consumatore".

Secondo un'analisi condotta da Teha Ambrosetti, presentata in occasione di un evento a Milano con il mondo della grande distribuzione, per ogni 100 euro di consumi di carne e salumi, solo il 4,4% remunera i protagonisti della filiera estesa. Una remunerazione giudicata poco soddisfacente dal Consorzio del San Daniele che con il progetto della segmentazione punta ad accrescere il valore del prodotto:

"Ogni segmento avrà una determinata caratteristica qualitativa della materia prima, parliamo proprio di peso della coscia fresca e ogni segmento avrà una stagionatura minima obbligatoria - ha spiegato Nicola Martelli, presidente del Consorzio prosciutto di San Daniele - ci sarà un primo segmento per un canale che può essere ad esempio l'horeca, la ristorazione o comunque un prodotto disossato, un segmento più classico, quindi magari quello dove già adesso il San Daniele è più presente, è più rappresentato e un altro segmento invece che sarà un po' più regolamentato con lunghe stagionature, chiamiamolo una riserva".

Il progetto sarà al vaglio dell'assemblea dei soci il 27 febbraio e poi approderà sul tavolo del Masaf per l'approvazione definitiva. Un riordino delle regole che ha un obiettivo chiaro: "L'obiettivo - ha aggiunto il presidente - è quello di andare a toccare prima di tutto dei mercati che magari in questo momento non stiamo facendo, che sia anche l'export o la ristorazione, e di creare un po' più di linearità, magari di aumentare anche la presenza del San Daniele nei punti vendita della grande distribuzione. Creare una diversa segmentazione vuol dire dare uno strumento anche alla grande distribuzione di poter presentare due prodotti con caratteristiche ottime ma differenti".

Già perchè se la valorizzazione della Dop nella ristorazione è un percorso su cui il Consorzio lavora da anni, la gdo resta comunque il canale preponderante: "È sicuramente uno degli anelli fondamentali di questa filiera - ha sottolineato Cichetti - è quello più importante nei confronti del consumatore, è quello che ci aiuta a valorizzare e a far conoscere il nostro prodotto sul mercato. Quindi è un partner con cui abbiamo da sempre avuto relazioni, i produttori ovviamente hanno relazioni con alti e bassi perché c'è contrattazione commerciale quindi è naturale che sia così. Ed è anche rilevante per il mercato del San Daniele, perché noi per l'80% siamo presenti nel canale della grande distribuzione organizzata e quindi il dialogo che abbiamo con gli amici della distribuzione è intenso".

Un dialogo indispensabile per questa dop che nel 2025 punta a confermare la crescita dello scorso anno: "Sicuramente per noi mantenere anche il trend dell'anno scorso sarebbe un ottimo risultato - ha evidenziato Martelli -. L'inizio dell'anno è partito abbastanza bene, quindi cerchiamo di essere ottimisti".

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Zelensky: pronti a qualsiasi negoziato per porre fine alla guerra

Kiev, 14 mag. (askanews) - Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l'Ucraina è pronta a "qualsiasi formato" di negoziati per porre fine alla guerra con la Russia, in vista dei colloqui a Istanbul del 15 maggio, ma ha affermato che le sue prossime mosse dipenderanno da chi rappresenterà la Russia all'incontro.

"L'Ucraina è pronta a qualsiasi forma di negoziato e non abbiamo paura degli incontri. Domani, in Turchia", ha detto Zelensky durante il suo discorso quotidiano. "Sto aspettando di vedere chi arriverà dalla Russia, poi deciderò quali passi l'Ucraina dovrà compiere", ha aggiunto. Il Cremlino non ha ancora annunciato la propria delegazione per i colloqui.

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Nato, Cavo Dragone: l'Alleanza sta diventando sempre più forte

Bruxelles, 14 mag. (askanews) - "L'Alleanza è forte e sta diventando sempre più forte" e la minaccia scaturita dalla guerra in Ucraina "ci ha reso ancora più uniti, se ne avessimo avuto bisogno". Così l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, rispondendo a una domanda di askanews.

"La risposta alla minaccia è stata unica. Non c'è stata alcuna differenza nel modo in cui (ciascuno) ha reagito all'aggressione della Russia all'Ucraina. E probabilmente questo è stato un fattore collante, per ottenere la coesione a questo livello, che è davvero ottima", ha spiegato Cavo Dragone. "E la coesione è il fulcro centrale dell'Alleanza. Quindi, intendo dire, le 32 nazioni si sono mosse davvero, davvero in perfetta sintonia. E penso che in futuro, perché non dobbiamo abbassare la guardia, anche se, grazie a Dio, un giorno ci sarà la pace in quella parte del mondo, non dovremo abbassare la nostra attenzione perché, ci sarà molto altro da fare. E la nostra responsabilità non è solo per oggi, ma per domani, per le generazioni future. Quindi dobbiamo essere in forma, pronti, e stiamo lavorando per mantenerci a quel livello, il che significa continuare a lavorare per il futuro".

"Ma vi dico una cosa, la maturità e la volontà dell'Alleanza sono davvero forti. E penso che in qualche modo la guerra in Ucraina ci abbia aiutato a raggiungere tutto questo", ha aggiunto.

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio askanews

Immagini Nato

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24esima Triennale, in mostra anche Paradossi e opportunità di Milano

Milano, 14 mag. (askanews) - Nello spazio di Cuore in Triennale la mostra Milano. Paradossi e opportunità. A partire dall'analisi dei dati urbani condotta dal SI Lab dell'Universita Bocconi, sono stati individuati sei grandi paradossi che oggi segnano Milano. A ciascuno di essi è stato associato un artista selezionato in collaborazione con Black History Months Milano, al quale è stato chiesto di proporne un'interpretazione personale attraverso una propria opera: Leyla Degan, Theophilus Imani, De lio Jasse, Muna Mussie, Jim C. Nedd, Justin Randolph Thompson.

Con la curatela di Damiano Gulli e Jermay Michael Gabriel, direttore di Black History Months Milano e la collaborazione scientifica di Alessandra Casarico, Felix Eychmu ller e Chiara Serra di SI Lab Bocconi, il progetto si configura come un grande archivio vivente e relazionale pensato per stimolare una riflessione sul futuro di Milano e sulla necessità di innovarla in modo inclusivo, responsabile e coraggioso. A raccontare il progetto ad askanews la coordinatrice Seble Woldeghiorghis.

L'ha raccontata ad Askanews la coordinatrice del progetto Seble Woldeghiorghis: "L'attenzione su Milano nasce dall'esigenza di avere un'esposizione che ha uno sguardo internazionale, ma che non si dimentica della città in cui siamo. Abbiamo provato a guardare Milano attraverso il prezioso aiuto della ricerca del SI Lab della Bocconi: queste energie e direzioni opposte che poi si traducono in destini differenti per i cittadini che la abitano. L'abbiamo chiamata Paradossi e opportunità perché questi paradossi incidono su una parte sempre più ampia di popolazione, ma l'opportunità sta nel guardarli, nel riconoscere che ci sono per provare a immaginare politiche differenti che facciano un po' tornare Milano la città delle opportunità per tutti, non solo per una piccola parte. Credo che il cambiamento sia possibile soprattutto se noi innanzitutto lavoriamo con la cooperazione tra i vari saperi della città. Noi qui abbiamo messo insieme Università Bocconi, artistiche comunità della città. Se si lavora insieme, si può fare. Io credo che uno dei paradossi racconti molto bene l'energia di Milano, quello sulla Partecipazione. Se da un lato abbiamo un calo alla partecipazione alle elezioni politiche e al voto, Milano è in realtà una città delle associazioni, del Terzo Settore: tanta volontà di partecipare. Se lavoriamo insieme e partiamo dal presupposto che si può cambiare, forse riusciamo a far tornare Milano grande città delle opportunità per tutti".

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Cannes, Tom Cruise accende il red carpet con "Mission: Impossible 8"

Cannes, 14 mag. (askanews) - Era uno dei red carpet più attesi del 78esimo Festival di Cannes e in molti, forse, sono rimasti un po' delusi, perché si aspettavano colpi di scena: Tom Cruise è arrivato sul tappeto rosso con occhiali da sole per "Mission: Impossible - The Final Reckoning", l'ottavo capitolo della saga diretto da Christopher McQuarrie.

Il cast del film, presentato Fuori concorso a Cannes, è stato accompagnato sulla scalinata da musicisti che suonavano le celebri musiche del franchise.

Nessun incontro per la stampa, con tanto di polemiche, ma Cruise, 62 anni, ha partecipato a sorpresa a una masterclass di McQuarrie dove non ha detto se intende continuare a fare film nei panni dell'agente Ethan Hunt, lasciando il dubbio, oltre ad aver parlato delle acrobazie e delle scene spericolate che porta avanti in questo ruolo da anni.

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