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Prevenzione e innovazione per sconfiggere il tumore alla prostata

di TMNews venerdì 28 febbraio 2025
3' di lettura

Milano, 28 feb. (askanews) - Programmi di screening sempre più diffusi tra la popolazione e terapie innovative di ultima generazione aprono nuove frontiere nella cura del tumore alla prostata, patologia che in Italia colpisce oltre 40 mila persone ogni anno. Una sfida in cui il sistema sanitario lombardo vuole giocare un ruolo da protagonista, come emerso dai lavori del convegno - promosso da Inrete con il contributo non condizionato di Bayer - che ha visto riuniti al Pirellone medici, direttori sanitari e rappresentanti delle istituzioni per tracciare un bilancio aggiornato della situazione e fare il punto sulle sfide future.

"Regione Lombardia ha un ruolo fondamentale di coordinamento sul territorio, ospedale e territorio. L'importanza della vaccinazione, degli screening, della prevenzione: su questo siamo al lavoro anche con il governo per riscuire a garantire i migliori strumenti e i più efficaci alla nostra popolazione - spiega ad askanews Emanuele Monti, presidente della commissione Sostenibilità Sociale della Regione Lombardia -. E' un gioco di squadra. Fondamentale è coinvolgere territorio, le associazioni dei pazienti. L'istiuzione deve aprirsi, la collaborazione con i clinici e i grandi centri di riferimento, e puntare sulla tecnologia e l'innovazione terapeutica. Su questo Regione Lombardia è da sempre un'avanguardia e anche oggi nel convegno abbiamo dimostrato come i nostri centri di eccellenza, coinvolgendo il territorio e i pazienti, possono fare la differenza".

Pilastro del modello sanitario lombardo è la collaborazione tra pubblico e privato, soprattutto sul fronte della ricerca scientifica: "Ci vuole un servizio sanitario rapido nella presa in carico e un accompagnamento continuo del paziente in tutte le fasi - sottolinea Carlo Borghetti, componente commissione Sanità della Regione Lombardia -. L'innovazione è fondamentale: oggi abbiamo degli strumenti di ricerca, farmacologici e terapeutici fantastici, sicuramente potremmo fare di più. E qui ci vuole una grande allenza tra pubblico e privato: la ricerca pubblica e la ricerca privata devono lavorare insieme e le istituzioni devono recepire velocemente le innovazioni perchè tutto questo poi vuol dire fare il bene dei pazienti che ci chiedono risposte più rapide e più efficaci".

Oggi il tumore alla prostata può essere sconfitto grazie a un approccio multidisplinare da parte di diversi specialisti - non solo oncologi, ma anche urologi, radioterapisti ed esperti di medicina nucleare - per percorsi di cura sempre più personalizzati e ritagliati "su misura" del singolo paziente.

"Questi nuovi trattamenti sono fantastici perchè ti consentono una qualità della vita assolutamente quasi uguale a prima - assicura Claudio Talmelli, presidente di Europa Uomo Italia -. Non solamente tu che hai il tumore ma anche tutto l'intorno che ti vive, per cui la famiglia, i figli, le aspettative. E il fatto di poter stare insieme alle altre persone, senza sentire il peso di questa malattia - si può anche addirittura guarire - è fondamentale per tutti noi".

Cruciale, per individuare in tempo la malattia e intervenire con tempestività, è la diagnosi precoce: "Per cui andiamo dal nostro medico dopo i 50 anni e chiediamo di fare un'esame che non è la ricerca del tumore ma è una giusta osservazione della propria salute - puntualizza ancora Talmelli -. Così come si fa l'esame della glicemia o l'esame del colesterolo, dobbiamo stare tranquilli e fare l'esame della nostra prostata perchè così avremo una vita lunga e tranquilla".

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