CATEGORIE

Per l'Ucraina prossimo appuntamento giovedì a Bruxelles

di TMNews lunedì 3 marzo 2025
2' di lettura

Roma, 3 mar. (askanews) - E adesso che succede per l'Ucraina? Prossimo appuntamento per i leader europei giovedì sei marzo a Bruxelles in un vertice Ue straordinario.

Volodymyr Zelensky è di nuovo a Kyiv dopo tre giorni di passione. Prima la lite in diretta tv venerdì alla Casa Bianca con Donald Trump, che vuole obbligare l'Ucraina alla pace con la Russia, chiedendo compensi per gli aiuti militari profusi per aiutare Kyiv nei tre anni dall'invasione.

Poi domenica il vertice intergovernativo convocato a Londra dal premier britannico Keir Starmer, per cercare un terreno comune fra paesi alleati di fronte alla situazione.

"Tutta l'Europa e tutto il continente è d'accordo che servono garanzie" ha detto il presidente ucraino dall'aereo che lo riportava in patria. "Non vogliamo la guerra eterna ma per questo ci servono garanzie".

A Londra Zelensky è stato accolto con tutti gli onori dal premier, è stato ricevuto da re Carlo III a Sandringham, ha avuto il pieno supporto dei leader riuniti attorno a lui che secondo Starmer e il francese Macron sono pronti a formare una "coalizione dei volenterosi" per difendere l'Ucraina dall'aggressore russo.

Ma senza alienare completamente gli Stati Uniti, lo chiede anche, ma non solo, la premier italiana Giorgia Meloni per cui dividere l'Occidente sarebbe una follia. Insomma un gioco di equilibrismo diplomatico.

La strategia presentata a Londra resta per ora nel vago. Lo stesso format della riunione di Londra lo fa capire: c'erano molti paesi dell'Unione europea, ma non tutti gli alleati di Zelensky, per esempio mancava il Belgio. C'erano, extra Ue, il Canada, la Norvegia e la Turchia oltre al Regno Unito.

Giovedì saranno invece tutti i paesi Ue a guardarsi in faccia, inclusi i sostenitori di Mosca come Ungheria e Slovacchia. Lì si toccherà con mano che l'Europa della Difesa ad oggi non si può costruire solo fra paesi Ue. La "coalizione dei volenterosi" può esistere solo fra paesi dotati di forza militare (e qui il Regno Unito è fondamentale) e con la volontà politica di procedere su questa strada, senza nessuno con il diritto di veto. L'Italia dovrà decidere da che parte stare.

tag

Ti potrebbero interessare

AI e aziende italiane: approccio ancora "da test" e non strutturale

Milano, 22 mag. (askanews) - La rivoluzione dell'intelligenza artificiale nelle aziende va coniugata al presente o al futuro in Italia? Quando si parla di mondo del lavoro la situazione sembra essere ancora "acerba", come spiega Fabrizio Perrone, esperto di IA e tecnologia nonchè founder di 2WATCH, community e hub innovativo.

"Un approccio che ancora potremmo definire quasi di test su queste tecnologie, ci sono diverse aziende che stanno provando ad implementare, a sostituire o rendere più efficaci e più efficienti alcuni processi utilizzando l'intelligenza artificiale; io credo che il vero beneficio si vedrà quando l'applicazione di queste tecnologie, quindi anche dei benefici che permettono appunto ai lavoratori di poter concentrarsi su attività a maggior valore, sarà strutturale e quindi si agirà non solo per singole attività, ma si avrà un pensiero come dire, strategico".

L'idea è che non ci siano singole attività appaltate all'intelligenza artificiale, ma si intraprenda un percorso di ingresso in un nuovo mondo, e modo di lavorare, per tutta l'azienda.

TMNews

Gb, il governo inglese avvia programma per castrazione chimica

Milano, 22 mag. (askanews) - La Segretaria alla Giustizia del Regno Unito, Shabana Mahmood, ha dichiarato ai parlamentari che 20 carceri saranno coinvolte in un'iniziativa nazionale per l'uso di "cosiddetti farmaci per la gestione dell'eccitazione sessuale problematica" nei condannati per reati sessuali. Questo includerebbe l'avvio di un progetto pilota di castrazione chimica. "Sto valutando se sia possibile rendere obbligatorio questo approccio. Naturalmente, è fondamentale che questo approccio venga adottato insieme ad interventi psicologici mirati ad altre cause di reato, come l'affermazione di potere e controllo", ha dichiarato Mahmood.

TMNews

Cannes, Paul Mescal: Brokeback Mountain? Un paragone che non esiste

Cannes (Francia), 22 mag. (askanews) - C'era grande attesa a Cannes per "The History of Sound" in concorso, diretto dal regista sudafricano Oliver Hermanus.

Sul tappeto rosso alla fine ha sfilato solo uno dei due protagonisti, Paul Mescal; per la delusione dei fan, assente Josh O'Connor. I due nel film, ambientato durante la Prima guerra mondiale, interpretano due studenti del Conservatorio di Boston appassionanti di musica folk che intraprendono un viaggio attraverso il Maine per registrare canzoni; la loro amicizia si trasforma presto in una relazione profonda.

Quanto basta già nella trama per far scattare il paragone con "I segreti di Brokeback Mountain" del 2005, che raccontava l'amore gay tra i cowboy Heath Ledger e Jack Gyllenhaal. Ma i diretti interessati non ci stanno: "Personalmente non vedo alcun parallelo con 'Brokeback Mountain', a parte le scene (di sesso) in una tenda" - ha detto l'attore irlandese di 'Aftersun' - ma penso che ci sia una questione più grande... Perché penso che non sia quel film? Perché per me quel film, 'Brokeback Mountain' è un film bellissimo, ma c'è l'idea della repressione. E questo film è fondamentalmente orientato nella direzione opposta. Quindi, a essere onesti, trovo questi paragoni relativamente pigri e frustranti".

Dello stesso parere anche il regista: "Quando fai un film non pensi ai paragoni - ha dichiarato in conferenza stampa - la precedente incarnazione di qualcosa che può essere paragonabile a questo risale a 20 anni fa, ovviamente questo dimostra solo che ci dovrebbero essere più film sulle dinamiche e le sfumature delle relazioni queer, delle relazioni che sono al di là del contesto di cui probabilmente si occupa la maggior parte dei film".

TMNews

Attacco Washington, Salvini: "pensavo sterminio ebrei fosse finito"

Genova, 22 mag. (askanews) - "È incredibile che nel nome dell'antisemitismo si uccida ancora per strada nel 2025. Quindi occorre essere vigili, attenti e condannare sempre e comunque. Hanno ucciso due ebrei e speravo che lo sterminio degli ebrei fosse finito nel secolo scorso". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, parlando dell'attentato di Washington a margine di un sopralluogo al cantiere della sopraelevata portuale di Genova.

"Penso - ha aggiunto Salvini rispondendo ad una domanda sulla situazione a Gaza - che l'Italia stia cercando di riunire popoli e Paesi facendo da mediatrice sia tra Russia e Ucraina che tra Israele e Medio Oriente. È importante che ci sia un cessate il fuoco in entrambi i conflitti. Io spero che finisca il conflitto fra Israele e Palestina e fra Russia e Ucraina e per questo lavoriamo".

Poi uno scambio di battute con un cronista che incalzava il ministro sullo sterminio a Gaza. Salvini è tornato sul fatto che stanotte hanno ucciso due ebrei.

TMNews