In Vaticano la terza edizione del Business Ethics Summit
Roma, 14 giu. (askanews) - Si è tenuta presso la suggestiva sede della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali in Città del Vaticano la terza edizione del Business Ethics Summit organizzato da CORE. Un evento internazionale dedicato all'etica applicata al mondo del business. Main sponsor dell'iniziativa Axpo Italia e Banca Ifis, academic partner Boston College e content partner Lumsa Human Academy. Il summit ha posto un'attenta riflessione sulle rapide trasformazioni tecnologiche che se da un lato contribuiscono al miglioramento della condizione umana, dall'altro possono portare a disequilibri sociali. Abbiamo parlato con Salvatore Pinto, Chairman of the Board, Axpo:
"L'intelligenza artificiale è uno strumento straordinario, porterà un aumento della produttività assolutamente incredibile, ma anche tanti equilibri. Secondo il World Economic Forum saranno creati 170 milioni di posti di lavoro ma se ne distruggeranno 92 milioni di posti di lavoro. Tra l'altro questo sviluppo non sarà uguale in tutto il mondo e in tutti i posti, quindi assolutamente c'è bisogno di gestire questa situazione. Altrimenti gli squilibri sociali possono portare problemi molto importanti".
Tre sessioni che hanno coinvolto esponenti del mondo aziendale, accademico e istituzionale sulle implicazioni etiche dello sviluppo tecnologico e su come le imprese possano promuovere modelli finanziari inclusivi, che riducano le disuguaglianze, invece, di amplificarle in particolare tra i giovani. È poi intervenuto Brian Smith - Boston College:
"Etica e tecnologia possono andare d'accordo? Possono coesistere? Assolutamente sì. Come riuscirci significa che le persone che progettano e sviluppano la tecnologia devono essere consapevoli dell'etica e progettare in modo etico, considerando questioni legate alla dignità umana e al benessere dell'essere umano nei prodotti che creano. E, in effetti, da un punto di vista educativo, dobbiamo chiederci: come possiamo creare spazi in cui designer, ingegneri del software e chi costruisce le nuove tecnologie possano davvero avere l'opportunità di apprendere l'etica e integrarla nel loro lavoro?".
La domanda è semplice, etica e progresso tecnologico possono andare d'accordo? Abbiamo parlato con Jim Breyer, Founder & CEO, Breyer Capital: "Sono un forte ottimista e credo fermamente che etica e tecnologia possano non solo coesistere, ma anche rafforzarsi a vicenda. Nell'ambito della medicina e dell'intelligenza artificiale, ad esempio, tecnologie come ChatGPT, Grok e altri modelli simili si basano sui dati presenti su internet. Tuttavia, in un campo come la medicina, è fondamentale poter contare su dati affidabili, e quindi non è appropriato, per così dire, incorporare dati generici provenienti dal web per la salute e la medicina.
Dobbiamo utilizzare i dati dei migliori ospedali, delle scuole di medicina, delle riviste scientifiche: queste dovrebbero essere le fonti da cui attingere. Con dati provenienti da fonti affidabili e con la completa fiducia nei dati stessi, non solo si assisterà a una crescita esplosiva, ma si potranno anche trarre conclusioni etiche che aiuteranno le persone a vivere meglio, più a lungo, e a rilevare precocemente molte malattie. La longevità potrà migliorare, sarà possibile diagnosticare in anticipo l'Alzheimer e la demenza, a condizione di avere i dati giusti. Molte delle aziende che sostengo partono proprio da dati medici straordinari."
Etica e tecnologia sono intimamente legate, ma il progresso tecnologico richiede un costante confronto con i principi morali, sempre e comunque a beneficio dell'umanità.