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Giovannini (Kpmg): imprese devono crescere, ripensare made in Italy

di TMNews lunedì 10 marzo 2025
1' di lettura

Milano, 10 mar. (askanews) - Per affrontare l'attuale scenario di incertezza le imprese italiane devono crescere di dimensione, puntare sull'internazionalizzazione e reinventare il concetto di made in Italy, creando le condizioni per un rinascimento imprenditoriale. E' quanto ha affermato Roberto Giovannini, partner di Kpmg, nel suo intervento all'evento Italia Genera Futuro organizzato a Piazza Affari da l'Economia del Corriere della Sera in cui ha indicato una ricetta di crescita per le imprese.

Le imprese "devono fare di più di quello che stanno facendo adesso, quindi devono avere coraggio, devono non giocare in difesa, devono alzare le aspettative e devono crederci. Devono sfruttare al massimo la tecnologia, cosa che stanno facendo parzialmente per aumentare la competitività. Devono aprire il capitale e soprattutto devono cercare di lavorare meglio sulla qualità del management e della chimica tra il management e la proprietà, che è un elemento decisivo per poter crescere nel mondo", ha detto Giovannini.

Riguardo al made in Italy, secondo Giovannini, oggi così com'è non funziona più, serve un riposizionamento basato su esclusività, autenticità e artigianalità evoluta. A partire dalla moda dove bisogna lasciare spazio a nuovi imprenditori e stilisti. "Bisogna ricominciare a legare questo asset a dei concetti chiari che ispirino appartenenza. Quindi bisogna ricominciare a capire che cos'è il made in Italy, investire in un nuovo storytelling, investire in comunicazione come Paese e riportare il made in Italy ad essere un brand in grado di indirizzare i consumatori soprattutto delle nuove generazioni", ha concluso Giovannini.

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Claudio Baglioni torna in tour e riparte da Lampedusa

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"Il progetto prevede una estensione live in un tour di 40 tappe che si chiamerà Grand Tour sarà ispirato un po' alla maniera di quelli che facevano i viaggiatori, i pensatori, gli artisti, gli intellettuali nel fine del Settecento, nell'Ottocento, fino all'inizio del Novecento principalmente in Italia. Noi lo faremo dal punto di vista musicale ma non solo, visitando 40 siti di particolare importe e valore per ehm dal punto di vista architettonico, archeologico, storico e paesaggistico. Tutto questo avrà un anteprima assoluta e sarà il ventisette di settembre eh del duemila e venticinque nell'isola di Lampedusa".

Ma Baglioni ha anche un altro motivo per festeggiare, la pubblicazione di "La vita è adesso, il sogno è sempre", a 40 anni dall'uscita della prima versione, si tratta di 11 tracce interamente risuonate e cantate dal vivo con rinnovati arrangiamenti per celebrare l'album che ha segnato un'epoca di musica e costume.

"Il titolo dell'album doveva essere un bar sulla città perché ho scritto i testi in un mese e mezzo di pomeriggio consecutivi davanti a un gelato e alla fine un bicchiere di prosecco però appunto osservando la città che era sotto di me che appunto ero al bar dello Zodiaco per chi conosce Roma accanto all'osservatorio astronomico. Un disco fatto da lì perché doveva essere di contenuti plurali doveva raccontare contemporaneamente la storia di tante persone che erano lì sotto e si incrociavano davanti ai miei occhi come se io fossi un direttore d'orchestra mescolando, spartendo diciamo i loro destini, le vicende, fatti delle loro vite però poi proprio questa contemporaneità, questo sentire lo svolgersi delle diverse esistenze una accanto all'altra mi fece venire in mente appunto questo eterno presente sarebbe stato la vita adesso".

Il suo successo è ineguagliato, con 4 milioni e mezzo di copie fisiche vendute e 27 settimane al vertice della classifica lo rende ancora oggi il disco più venduto di sempre nel nostro Paese.

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