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Rigenerazione urbana centrale per il futuro dell'Italia

di TMNews martedì 11 marzo 2025
2' di lettura

Torino, 11 mar. (askanews) - Presso il Centro Congressi Lingotto, la Città di Torino ha ospitato "Re/Urb, Giornata sulla Rigenerazione Urbana", evento organizzato dalla Fondazione Inarcassa come momento di confronto e dibattito sul tema della rigenerazione urbana, con l'obiettivo di mettere in relazione e coinvolgere i vari attori sociali e istituzionali fondamentali nei processi di trasformazione delle nostre città.

"Per noi di Fondazione Inarcassa, che siamo il punto di riferimento di 175mila architetti, ingegneri e liberi professionisti, la rigenerazione urbana è il tema del futuro, ed è fondamentale per garantire uno sviluppo urbano inclusivo e sostenibile nel nostro paese - dichiara Andrea De Maio, Presidente della Fondazione Inarcassa -. Si tratta di un tema complesso che richiede una grande sinergia tra tutti gli attori del mondo economico-finanziario, istituzionale, produttivo e intellettuale. Noi liberi professionisti abbiamo un forte know-how apprezzato in tutto il mondo e siamo disponibili a metterlo al servizio della politica, a cui chiediamo di favorire la rigenerazione urbana con nome che prevedano una mappatura delle aree da rigenerare, un piano di finanziamenti sulla base delle istanze delle comunità locali e anche delle norme che favoriscano il partenariato pubblico-privato e il project financing, così da incentivare l'apporto dei capitali privati nelle politiche di investimento connesse ai piani di rigenerazione urbana".

Così Giuseppe Santoro, presidente Inarcassa: "Il tema della rigenerazione urbana entra nei gangli più importanti dell'attività pubblica italiana. Come potrebbero gli ingegneri e gli architetti italiani non essere al entro di questa attività? Inarcassa, come cassa di previdenza, per scelta investe 115 milioni di euro - insieme alle altre casse di previdenza di tutto il panorama italiano - destinati a tutto il territorio, alla strategia, alla condivisione, per far sì che architetti e ingegneri possano essere protagonisti di un processo industriale e di cultura del territorio che sempre di più sarà al centro delle attenzioni nazionali".

Attualmente, all'esame della Commissione Ambiente del Senato, esiste un disegno di legge in materia di rigenerazione urbana proposto dal Senatore Roberto Rosso.

"La rigenerazione urbana cambierà completamente le città - ha detto Rosso -. Oggi abbiamo periferie che normalmente servono da dormitorio, rispetto al centro. Invece devono diventare dei nuovi centri anche le periferie. Con questa legge statale noi finanzieremo privati e comuni perché insieme abbattano edifici fatiscenti e possano ricostruire, riducendo il consumo di suolo e le isole di calore, costruendo edifici sia pubblici sia privati appartenenti alla classe energetica A. Servirà per dare una risposta all'Europa. La rigenerazione urbana permetterà di convincere gli italiani a percorrere questa strada".

Secondo le previsioni, da qui al 2050, la rigenerazione urbana raggiungerà un valore complessivo di 660 miliardi di euro, pari a circa un terzo del PIL italiano. Inoltre, le nuove tecnologie e le riqualificazioni attente all'ambiente permetteranno, nelle aree interessate dagli interventi, una riduzione dei consumi energetici fino al 30%.

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Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: "Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all'interno del borgo. È un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

In questo spazio, che è lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d'Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l'importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo già toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realtà ha lasciato una testimonianza permanente e questa è lamia più grande soddisfazione". Ad ogni edizione, Una Boccata d'Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitàpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identità culturali d'origine.

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Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

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