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Manfredi: con piano periferie 50-60 mln per interventi Napoli

di TMNews mercoledì 12 marzo 2025
1' di lettura

Roma, 12 mar. (askanews) - "E' stato l'incontro di chiusura del piano" per le periferie "che verrà presentato in Consiglio dei ministri, un incontro molto produttivo. Per quanto riguarda Napoli lo abbiamo concordato e arricchito passo passo insieme al commissario Ciciliano. Tutto procede nei tempi e nei modi giusti con una completa condivisione". Lo ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi, presieduto da Giorgia Meloni, per il piano contro il degrado nelle periferie previsto dal dl Caivano bis.

E' previsto, ha precisato, "un uso di poteri commissariali per alcuni interventi su aree periferiche, Scampia e Secondigliano, in cui ci sono condizioni critiche con delle risorse aggiuntive. Noi abbiamo messo a disposizioni 20 milioni come Comune e città metropolitana, ci saranno poi fra 30 e 40 milioni che verranno dal decreto".

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New York, gli anni ottanta, Warhol, Basquiat e la Transavanguardia

Cortina d'Ampezzo, 2 ago. (askanews) - Raccontare una stagione dell'arte nella quale molto è cambiato e si sono gettate le basi del presente che oggi conosciamo. La galleria Farsettiarte, nella sua sede di Cortina d'Ampezzo, dedica una mostra alla New York degli anni 80, simbolo di avanguardia e trasgressione.

"L'idea di fare un focus sulla New York degli anni 80 - ha detto ad askanews la gallerista Sonia Farsetti - è un po' come, su scala maggiore con altri personaggi e sicuramente altri interpreti, indagare l'incrocio di culture, di esperienze, di artisti, gallerie e in quegli anni lì, negli Stati Uniti, ma a New York, nell'East Village, in quel preciso momento era molto fertile e coinvolgeva molti artisti italiani, questo è stato lo spunto dal quale nata poi la mostra, è perché poi l'abbiamo presentata a Cortina".

Il momento storico è quello nel quale le opere d'arte hanno cominciato a uscire dalle gallerie, per raggiungere altri luoghi della città, anche complessi come la metropolitana, a testimonianza di una vitalità e di una voglia di cambiamento fortissima. "Quindi abbiamo preso i personaggi principali che hanno fatto parte di questo mondo di rinascita di un tipo di pittura che era poi anche più figurativa, più materica rispetto alla pittura concettuale degli anni precedenti che aveva attraversato gli Stati Uniti, ma non solo anche l'Europa - ha aggiunto la gallerista - quindi questo ritorno al colore, all'espressione di Schnabel, di Warhol, di Basquiat per gli Stati Uniti, mentre invece per gli italiani che negli anni 80, che hanno avuto grandi riconoscimenti anche in mostre pubblica come il MoMA, sono poi quelli della Transavanguardia, che sono passati tramite il curatore, tramite Bonito Oliva, ma non è una mostra sulla Transavanguardia, è una mostra, uno spaccato degli anni 80 e degli artisti che gravitavano intorno all'East Village".

Un'altra delle idee che hanno guidato la realizzazione della mostra è stata quella di raccontare come, all'epoca, il ruolo delle gallerie fosse quello di essere anche un punto d'incontro, un luogo di scambi di idee, che oggi avvengono invece principalmente nelle fiere. Con l'ambizione di riportare in auge certe situazioni. "Che possa essere questa mostra - ha concluso Sonia Farsetti - uno spunto per dire: incontriamoci nelle gallerie, riscopriamo gli i giovani talenti e vediamo cosa c'è fuori. Questo è l'auspicio".

La mostra "New York, New York. Back to the 80's" resta aperta al pubblico a Cortina fino al 14 settembre.

TMNews

Rugby World Cup under 20, successo sportivo

Roma, 1 ago. (askanews) - "La progettazione del torneo si è rivelata vincente: non volevamo un semplice evento targato FIR, destinato a esaurirsi nel tempo, ma un'iniziativa capace di coinvolgere attivamente i territori e i club del movimento. È esattamente ciò che è accaduto: le piazze si sono animate e l'esperienza sta coinvolgendo un numero sempre crescente di persone".

Con queste parole Antonella Gualandri, Vice Presidente della Federazione Italiana Rugby, sintetizza lo spirito che ha guidato l'organizzazione della Rugby World Cup Under 20 appena conclusa.

Un lascito ai territori in termini sociali, ambientali e valoriali. La rassegna, che ha visto i migliori talenti mondiali della palla ovale contendersi il titolo fino al trionfo del Sud Africa, non è stata soltanto un grande evento sportivo per il nostro Paese, ma anche un'occasione senza precedenti di partecipazione e condivisione. Il programma di legacy promosso dalla FIR insieme a World Rugby ne ha rappresentato il cuore pulsante.

Secondo Leonardo Ghiraldini, Consigliere della Federazione Italiana Rugby, "il Mondiale Under 20 rappresenta non solo un grande appuntamento sportivo, ma anche un'importante occasione per coinvolgere club, territori, giovani atleti e atlete. Fin dall'inizio, la FIR - insieme a World Rugby - ha lavorato a un piano di legacy, con l'obiettivo di lasciare un'eredità duratura, non solo sul piano sportivo, ma anche con un impatto positivo di carattere sociale e ambientale".

Una delle parole chiave del piano di legacy messo in atto da Fir è stata sicuramente sostenibilità. Con la collaborazione con Ministero dell'Ambiente e Conai sono stati posizionati più di 100 contenitori per la raccolta differenziata, installati erogatori d'acqua, usati 35mila bicchieri riutilizzabili e distribuite 500 boracce alle squadre, installati 61 cartelli con le linee guida per un comportamento responsabile e 7 affissioni con il Manifesto sulla sostenibilità.

E poi tante altre azioni concrete come l'attenzione allo spreco alimentare e diverse attività di riqualificazione delle aree circostanti gli impianti sportivi coinvolti. "Tra le azioni intraprese, la riduzione al minimo dell'uso di plastica e materiali monouso, accompagnata da un importante lavoro di sensibilizzazione sul riciclo dei rifiuti, che ha coinvolto non solo le squadre, ma anche i club e il pubblico. Sul piano sociale, sono state promosse iniziative per diffondere il più possibile questi comportamenti virtuosi e i valori che il rugby porta con sé", spiega Ghiraldini.

La socialità, appunto, rappresenta un altro pilastro fondamentale del lascito che la Coppa del Mondo Under 20 ha voluto trasmettere ai territori. Un'eredità concreta, testimoniata dai tre Rugby Festival organizzati a Verona, Mantova e Brescia, momenti simbolici di un programma più ampio di iniziative diffuse, realizzate con il pieno coinvolgimento delle società sportive locali.

"Anche i giocatori delle nazionali sono stati parte attiva di queste esperienze. Famiglie, bambini e bambine, anche con disabilità, hanno avuto l'occasione di vivere momenti emozionanti e condivisi, a stretto contatto con atleti di livello internazionale. Un'opportunità che ha reso l'inclusione un valore tangibile e imprescindibile del nostro sport", conclude Ghiraldini.

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Giubileo, al Circo Massimo migliaia di giovani per confessioni

Roma, 1 ago. (askanews) - Gazebo bianchi ordinatamente allineati. Sacerdoti e religiosi a disposizione, alcuni "accampati" anche nei punti più impensati, a disposizione dei giovani. Si è presentato così oggi il Circo Massimo a Roma con un crogiuolo di lingue e nazionalità che è convenuto già dalle 10:30 della mattina nell'antico catino in occasione della "Giornata penitenziale" preludio, nel corso del giubileo dei giovani, al rush finale di domani e domenica a Tor Vergata con Papa Leone.

Giornate che vivranno due momenti clou: quello della veglia notturna e della messa finale, con i tantissimi giovani giunti a Roma da tutto il mondo.

Intanto quest'oggi è stata la giornata delle confessioni che, per otto ore, ha visto i ragazzi, già dalle 10:30 del mattino, convergere al Circo Massimo per accostarsi al sacramento, uno dei più problematici soprattutto per le nuove generazioni ma tanto caro ad un pontefice come Papa Francesco.

Nel grande spazio, una delle tante attrazioni della Città Eterna, sono stati allestiti oltre 200 confessionali con mille sacerdoti pronti a ricevere confessioni e confidenze dei giovani, che si sono messi ordinatamente in fila per appartenenza linguistica davanti agli improvvisati confessionali sfidando il caldo sole romano. A supportarli ed a vigilare che tutto si svolgesse nel migliore dei modi, centinaia di uomini delle forze dell'ordine, della Protezione Civile e dei Vigili del fuoco.

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Raid a Kiev, concluse operazioni di soccorso: 31 morti

Kiev, 1 ago. (askanews) - Sono 31 i morti dell'attacco russo su Kiev del 31 luglio, fra loro cinque bambini secondo quanto riferito dalle autorità ucraine e dai soccorritori che hanno dichiarato ormai concluse le operazioni di ricerca: tutti i corpi sono stati recuperati dalle macerie degli edifici colpiti dai droni e dai missili russi.

È cominciato invece il pellegrinaggio dei residenti del quartiere per rendere omaggio alla vittime.

"Sono fiori perché sono morti dei bambini - dice Iryna Drozd madre di tre bambini - I nostri figli vivono dall'altra parte della strada. Questi bambini sono morti oggi, i nostri figli avrebbero potuto morire".

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