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Findus: il 100% dei prodotti ittici è certificato da pesca sostenibile

di TMNews venerdì 14 marzo 2025
3' di lettura

Milano, 14 mar. (askanews) - La totalità dei prodotti ittici provenienti da pesca sostenibile certificata Msc o da acquacoltura responsabile certificata Asc. Findus taglia questo traguardo otto anni dopo l'annuncio portando sul mercato le sue oltre 60 referenze con il marchio blu di MSC e quello verde di ASC. E consolida così il suo ruolo di leader di mercato nel segmento del surgelato ittico con circa 20 mila tonnellate di prodotto, pari al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro

"Per noi è un traguardo emozionante e molto importante perché rappresenta un po' la chiave della nostra interpretazione di leadership di mercato che è anche responsabilità - ha detto Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - lavorare per la certificazione di sostenibilità di oltre 20 specie ittiche di pesce e frutti di mare che trattiamo è stato un traguardo che ci ha visto lavorare alacremente, superando tantissime complessità di tipo logistico organizzativo, produttivo e finanziario, particolarmente esacerbate negli ultimi anni".

La strada green imboccata da Findus nel 2017 è stata trasformativa per il mercato. La sua esperienza pionieristica ha innescato un cambiamento lungo la filiera che trova riscontro nei numeri: il volume dei prodotti ittici certificati MSC in Italia è più che triplicato da quando l'azienda ha ottenuto la certificazione, con una crescita del 170% tra il 2017 e il 2024. E restringendo il raggio di osservazione ai soli surgelati, la crescira è del 92%:

"Siamo molto orgogliosi di celebrare questo traguardo di Findus - ha detto Paola Guglielmo, responsabile della relazione con le aziende di MSC Italia - perché da quando hanno iniziato nel 2017 questo percorso verso il 100% certificato hanno lavorato in modo tale da influenzare tutti i loro stakeholder, quindi tutta la filiera, i consumatori e quindi hanno portato una trasformazione effettiva nel mercato retail".

L'impegno di Findus è anche una risposta alla crescente sensibilità degli italiani verso la sostenibilità alimentare. Quasi 7 su 10 la considerano un fattore importante, stando all'indagine condotta da Consumerismo No Profit su questi temi. Ed è una attenzione che è cresciuta rispetto a 10 anni fa per il 66% dei consumatori.

"Gli italiani ritengono che anche per la spesa ittica diventa fondamentale la sostenibilità - ha sottolineato Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo - che si trasforma in una attenzione maggiore all'etichetta dove andiamo a cercare le certificazioni. Certo il fattore economico rimane determinante ma il fattore della sostenibilità il modo in cui è stato prodotto diventa un altro elemento fondamentale".

L'impegno green di Findus è sintetizzato nel manifesto "Fish for Good, che punta a garantire una filiera responsabile e trasparente, a prendersi cura attivamente dell'oceano e a salvaguardare l'ambiente. E in questa direzione va anche la collaborazione con Lifegate con cui questa primavera prenderà vita un progetto volto a contrastare gli effetti degli sversamenti di oli e idrocarburi in mare.

"Riteniamo di aver dato un contributo fondamentale alla trasformazione di questo mercato perché la sostenibilità non è qualcosa su cui sia possibile discutere - ha concluso Roca - È un dovere per aziende leader, è un dovere per aziende responsabili perché si tratta di preservare la salute degli oceani, dei mari o dei campi, quando parliamo di agricoltura, ma si tratta anche di mettere in sicurezza le risorse per il futuro per tutti noi".

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"L'idea di fare un focus sulla New York degli anni 80 - ha detto ad askanews la gallerista Sonia Farsetti - è un po' come, su scala maggiore con altri personaggi e sicuramente altri interpreti, indagare l'incrocio di culture, di esperienze, di artisti, gallerie e in quegli anni lì, negli Stati Uniti, ma a New York, nell'East Village, in quel preciso momento era molto fertile e coinvolgeva molti artisti italiani, questo è stato lo spunto dal quale nata poi la mostra, è perché poi l'abbiamo presentata a Cortina".

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Rugby World Cup under 20, successo sportivo

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Con queste parole Antonella Gualandri, Vice Presidente della Federazione Italiana Rugby, sintetizza lo spirito che ha guidato l'organizzazione della Rugby World Cup Under 20 appena conclusa.

Un lascito ai territori in termini sociali, ambientali e valoriali. La rassegna, che ha visto i migliori talenti mondiali della palla ovale contendersi il titolo fino al trionfo del Sud Africa, non è stata soltanto un grande evento sportivo per il nostro Paese, ma anche un'occasione senza precedenti di partecipazione e condivisione. Il programma di legacy promosso dalla FIR insieme a World Rugby ne ha rappresentato il cuore pulsante.

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Una delle parole chiave del piano di legacy messo in atto da Fir è stata sicuramente sostenibilità. Con la collaborazione con Ministero dell'Ambiente e Conai sono stati posizionati più di 100 contenitori per la raccolta differenziata, installati erogatori d'acqua, usati 35mila bicchieri riutilizzabili e distribuite 500 boracce alle squadre, installati 61 cartelli con le linee guida per un comportamento responsabile e 7 affissioni con il Manifesto sulla sostenibilità.

E poi tante altre azioni concrete come l'attenzione allo spreco alimentare e diverse attività di riqualificazione delle aree circostanti gli impianti sportivi coinvolti. "Tra le azioni intraprese, la riduzione al minimo dell'uso di plastica e materiali monouso, accompagnata da un importante lavoro di sensibilizzazione sul riciclo dei rifiuti, che ha coinvolto non solo le squadre, ma anche i club e il pubblico. Sul piano sociale, sono state promosse iniziative per diffondere il più possibile questi comportamenti virtuosi e i valori che il rugby porta con sé", spiega Ghiraldini.

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Giubileo, al Circo Massimo migliaia di giovani per confessioni

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Nel grande spazio, una delle tante attrazioni della Città Eterna, sono stati allestiti oltre 200 confessionali con mille sacerdoti pronti a ricevere confessioni e confidenze dei giovani, che si sono messi ordinatamente in fila per appartenenza linguistica davanti agli improvvisati confessionali sfidando il caldo sole romano. A supportarli ed a vigilare che tutto si svolgesse nel migliore dei modi, centinaia di uomini delle forze dell'ordine, della Protezione Civile e dei Vigili del fuoco.

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