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A Roma la quarta edizione dell'Healthcare Innovation Forum

di TMNews mercoledì 26 marzo 2025
2' di lettura

Roma, 26 mar. (askanews) - L'analisi dei cambiamenti nel settore healthcare al centro della 4 Edizione dell'Healthcare Innovation Forum a Roma. Un'edizione che ha esplorato il settore sanitario attraverso una prospettiva politico-sociale, con un'attenzione particolare alle sinergie tra innovazione tecnologica e intelligenza artificiale. L'evento è stato organizzato da CORE con il coordinamento scientifico di Giuseppe Navanteri, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Clinica e ICT presso l'IFO Istituto Nazionale Tumori Regina Elena-Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma.

"Cercherò di concentrare tutta una serie di necessità in tre grandi insiemi fondamentali. Il primo sicuramente è quello di programmare. Programmare, l'abbiamo detto già durante i vari panel, è necessario farlo partendo dalle SIS, analizzando quelli che sono i processi e cercando di reinventarli rispetto a quello che è quindi l'esigenza, la nuova esigenza. Passiamo quindi al secondo pilastro principale che diventa lo strumento con cui si trasforma il processo. Quale quindi è la distruzione creatrice? Questa distruzione creatrice che deve essere considerata come sinonimo dell'operation management. Il terzo pilastro è quello del misurare, e qui entra in gioco ovviamente la parte del digital. Come si misura? Si misura attraverso una digitalizzazione di tutto il processo che permette quindi l'ingresso di dati. I dati riescono a trasformarsi a quel punto in informazioni".

Diversi i panel della giornata, dall'evoluzione del Sistema Sanitario Nazionale come volano per lo sviluppo economico, alla sostenibilità nei sistemi sanitari ed i nuovi strumenti per l'evoluzione dei processi sanitari italiani. È poi intervenuto Francesco Zaffini, Presidente Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Senato della Repubblica:

"Il privato porta migliore organizzazione dell'erogazione delle prestazioni, porta qualità, porta capillarità sul territorio nazionale e porta anche quantità di prestazioni erogate. Il 40% circa dei due milioni di prestazioni che eroga il nostro servizio sanitario nazionale lo eroga il privato convenzionato".

Infine è intervenuto Guido Quintino Liris, Epidemiologo e Membro della Commissione Programmazione Economica e Bilancio, Senato della Repubblica Italiana:

"Alcuni delle delle conoscenze che abbiamo a disposizione, il flusso dei dati in particolar modo che i medici di medicina in generale e gli specialisti ambulatoriali gestiscono, portano addirittura una capacità mediante anche l'intelligenza artificiale; si tratta di un'altra sfida, ovvero costruire una medicina predittiva, personalizzata nei confronti di un paziente di cui sappiamo tutto in termini fisici, rivolti alla persona, ma anche del contesto familiare".

Un evento che si è confermato come un appuntamento imprescindibile per tutti gli attori del settore sanitario, offrendo una piattaforma di confronto e riflessione sulle sfide e le opportunità della sanità del futuro.

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Sono una decina, fra gli altri Brian Sandberg, uno storico originario dell'Illinois che ha deciso di trasferirsi dopo una conferenza in Francia. "Le istituzioni federali che gestiscono e finanziano la ricerca vengono smantellate. L'80% del personale del ministero dell'Istruzione da quanto ho capito è stato licenziato. Come anche l'80% del personale del National Endowment for Humanities, la più importante organizzazione per la ricerca della storia delle scienze umane. In primavera stavo scrivendo una richiesta di fondi con alcuni dipendenti del ministero che adesso non ci sono più", ha detto.

Altri accademici se ne sono andati in Canada, molti altri ancora sono in bilico, anche se avrebbero un posto fisso, perché l'amministrazione Trump ha varato una vera guerra finanziaria agli atenei troppo indipendenti, primo fra tutto la prestigiosa Harvard, che pretendono di gestire la libertà d'opinione dei loro studenti e mantenere i programmi per la diversità.

Il programma di Marsiglia si chiama "Safe place for Science", un posto sicuro per la scienza. "Quello che succede negli Stati Uniti colpisce tutto il mondo e anche la ricerca francese" dice il rettore Eric Berton. "Tutto è complementare; accogliere, salvare i nostri colleghi americani significa accogliere la ricerca del pianeta".

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