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L'inchiesta sugli abusi "sistemici" nello spettacolo arriva a Cannes

di TMNews giovedì 10 aprile 2025
2' di lettura

Parigi, 10 apr. (askanews) - Si torna a parlare di #Metoo, in Francia. A Parigi sono stati resi pubblici i risultati di un'inchiesta parlamentare sugli abusi nel settore dello spettacolo, con 350 testimoni, tra cui nomi di spicco del cinema francese, che hanno raccontato le loro esperienze.

Sandrine Rousseau, presidente della commissione d'inchiesta, ha chiesto pubblicamente al Festival di Cannes di ascoltare e fare proprio il contenuto del rapporto e la presidente di Cannes, Iris Knobloch, presentando il programma della 78esima edizione ha risposto all'appello:

"La promessa del Festival di Cannes - ha detto - è anche quella di accompagnare le grandi evoluzioni della società. Colgo l'occasione per dirvi che il Festival ha preso conoscenza con precisione e determinazione delle raccomandazioni della commissione d'inchiesta relative alle violenze commesse nel settore culturale".

Quanto emerso è stato definito "terrificante" dall'attrice francese Judith Godreche: è stata lei a dare il via all'inchiesta accusando due registi francesi di abusi mentre girava i loro film.

"Ora che il rapporto è stato reso pubblico, non sono sorpresa - ha detto - ma quasi sollevata nel vedere che cose che già sapevamo sono ora scritte nero su bianco. Queste sofferenze e questi silenzi, che a volte emergono grazie alla forza dell'azione collettiva, grazie alla consapevolezza di non essere soli, ebbene, ora nessuno potrà più dire 'non lo sapevo'".

Erwan Balanant, relatore della commissione d'inchiesta , ha aggiunto: "Facciamo ancora delle eccezioni per il cosiddetto genio: l'idea che la genialità giustifichi tutto. Credo che questo sia uno dei settori in cui dobbiamo fare dei veri progressi. Questo genio, che per il fatto di essere brillante o apparentemente superiore, crede che il codice del lavoro non si applichi per lui, che la sua creatività superi la struttura stessa della nostra società".

L'inchiesta ha concluso che "la violenza morale, sessista e sessuale nel settore culturale è sistemica, endemica e persistente" e ha formulato quasi 90 raccomandazioni, tra cui una migliore tutela dei bambini e delle donne durante i casting e sul set.

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