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Mes, Tajani: per Fi non è priorità ma non siamo contrari

di TMNews martedì 13 maggio 2025
2' di lettura

Roma, 13 mag. (askanews) - Il Mes non è una priorità, ma Forza Italia non è contraria per principio. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani a margine di un convegno sul futuro dell'Europa organizzato dalla fondazione De Gasperi e dalla fondazione Schuman.

"Sul Mes - ha spiegato Tajani - abbiamo sempre avuto, per quanto riguarda Forza Italia, delle perplessità. Due forze di governo sono contrarie, noi abbiamo una perplessità perché abbiamo una visione più europeista, la perplessità è il controllo democratico del fondo. Il presidente della Banca centrale europea è chiamato a rispondere davanti al Parlamento europeo mentre chi guida il Mes non è chiamato a rispondere davanti all'Europarlamento. Questa è l'obiezione di fondo che come Forza Italia abbiamo fatto, quindi" questo intendiamo con "il controllo democratico del Mes: questo è il nostro tema, che è diverso da quello di Fratelli d'Italia e della Lega. Noi non siamo contrari per principio al Mes, però abbiamo forti dubbi sulla carenza di controlli, cioè, Lagarde va a riferire al Parlamento e non capisco perché il responsabile del Mes non deve andarci".

In ogni caso, ha proseguito Tajani, "non mi pare che sia una priorità, priorità è ricostruire la pace, poi capisco le richieste ma non è una priorità".

Secondo Tajani, sulle possibilità di recuperare la quota messa dall'Italia, "tutto si può fare però non è facile e, al di là delle cose che si dicono, poi bisogna farle. Noi saremmo pronti come Forza Italia a votare il Mes se ci fosse il controllo democratico. Avevamo detto che bisognava usarlo per la sanità, non siamo stati ascoltati. Vedremo cosa succederà. Però - ha ribadito Tajani - ci sono altre priorità".

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Eurovision, anche Gabry Ponte e Tommy Cash conquistano la finale

Basilea, 14 mag. (askanews) - Basilea capitale della musica per una settimana, per le strade della città Svizzera si respira un'atmosfera allegra e piena di energia. E' l'effetto dell'Eurovision Song Contest 2025, che sta sempre di più conquistando il favore del pubblico mondiale. Dopo la prima semifinale si registra un grande successo per l'Italia che è già tra le "Big Five" con Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, si sono infatti classificati per il gran finale di Sabato anche San Marino con Gabri Ponte e Tommy Cash col tormentone Espresso Macchiato. E proprio il producer multiplatino con la sua Tutta l'Italia ha conquistato il pubblico con energia e potenza.

"Grazie dal profondo del cuore agli amici di San Marino che mi hanno supportato, a tutti i fan dall'Italia e da tutto il mondo che mi hanno votato. E' un grande onore essere qui".

Lucio Corsi che rappresenta l'Italia ha cantato "Volevo Essere Un Duro" con cui si è piazzato al secondo posto a Sanremo, dimostrando ancora una volta di essere un outsider portando a Basilea un atmosfera anni '70, ma mettendo al centro la musica e le parole.

"Grazie a tutti del supporto, votate chi volete e a presto".

La prima serata in diretta su Rai 2 ha raggiunto il 12,2% di share con un gran balzo rispetto al debutto al 9,5% dello scorso anno.

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L'ennesima strage di civili a Gaza, i palestinesi piangono i loro cari

Milano, 14 mag. (askanews) - I palestinesi piangono i loro cari uccisi negli attacchi israeliani su Jabalia, nel nord di Gaza. Almeno 36 persone sono state uccise in seguito a un bombardamento israeliano nella Striscia di Gaza settentrionale.

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Pfizergate, Corte Ue boccia Von der Leyen per "mancanza trasparenza"

Strasburgo, 14 mag. (askanews) - La Corte Ue boccia Ursula Von der Leyen, stabilendo che la Commissione Ue "ha fallito il test della trasparenza" rifiutandosi di rendere noti gli sms inviati dalla sua presidente al ceo di Pfizer, Albert Bourla, mentre il continente cercava di assicurarsi le scorte dei vaccini anti-Covid.

Il Presidente della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (Corte (Court of Justice of the European Union, CJEU) con sede in Lussemburgo, Marc van der Woude, ha annunciato di aver "annullato la decisione della commissione europea (del 15 novembre 2022) relativa all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento Europeo, del Consiglio e della Commissione".

Una vittoria netta per il New York Times, che ha rivelato l'esistenza dei messaggi e ha fatto causa alla Commissione nel 2023 dopo che Bruxelles si è rifiutata di produrli, sostenendo di non averli più. La sentenza è un duro colpo per von der Leyen, accusata da molti di un processo decisionale centralizzato e opaco sull'acquisto dei vaccini anti-Covid.

Il verdetto, che può essere impugnato, annulla la decisione della Commissione di non consegnare i messaggi ed esorta l'esecutivo dell'UE a rispondere alla richiesta del New York Times.

Tuttavia, resta l'incertezza sia sulle prossime mosse, sia sull'effettiva "cancellazione" degli sms. La Corte ha scritto che "la Commissione non può limitarsi ad affermare di non essere in possesso dei documenti richiesti": "Non è riuscita a spiegare in modo plausibile perché ritenesse che i messaggi di testo scambiati nel contesto dell'approvvigionamento dei vaccini contro il Covid-19 non contenessero informazioni importanti", ha sottolineato il tribunale in una nota.

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L'Onu lancia allarme: Gaza è sull'orlo della carestia

Gaza, 14 mag. (askanews) - Mancano cibo, acqua e medicinali da più di 10 settimane, Gaza è sull'orlo della carestia, e il mondo sta finendo il tempo a disposizione per agire. È stato questo l'allarme lanciato a New York dal Coordinatore delle Nazioni Unite per gli Aiuti di Emergenza, Tom Fletcher, aprendo una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite facendo un quadro apocalittico di ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza sotto assedio.

"Israele sta deliberatamente e sfacciatamente imponendo condizioni disumane ai civili nei territori palestinesi occupati" ha aggiunto spiegando che intere comunità vengono spinte in aree sempre più ridotte e bombardate, mentre il sistema sanitario di Gaza è ormai al collasso.

Fletcher ha rimandato al mittente il nuovo piano di aiuti proposto da Israele e sostenuto dagli Stati Uniti, che prevede di aggirare le operazioni umanitarie guidate dall'ONU affidandole a una Fondazione Umanitaria per Gaza di gestione privata e ha chiesto di aprire i valichi per permettere l'arrivo di aiuti umanitari per evitare il genocidio dei palestinesi.

La secca risposta negativa al suo appello è arrivata dal ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar: "Non c'è carestia nella Striscia di Gaza, semplicemente non è vero. Parlando di oggi, questa è la situazione attuale e la monitoriamo costantemente per vedere se qualcosa debba essere cambiato o meno", ha detto Saar durante una conferenza stampa presso il Japan National Press Club di Tokyo sostenendo che durante il cessate il fuoco temporaneo sono arrivati nella Striscia abbastanza rifornimenti.

Intanto a Gaza si continua a morire anche sotto le bombe. Almeno 36 persone sono state uccise in seguito a un raid israeliano della città di Jabalia, nella Striscia di Gaza settentrionale.

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