Milano, 30 mag. (askanews) - Nutrizione, ambiente e stile di vita contano. E molto. È il messaggio emerso dal convegno "L'armonia invisibile: il microbiota tra ambiente e salute", promosso dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico all'Istituto Luigi Sturzo di Roma. Al centro, il microbiota intestinale. Non più tema da addetti ai lavori, ma nodo cruciale per la salute pubblica.
"La ricerca sul microbiota si fa da oltre 15 anni, ma ci sono delle tappe a mio avviso importanti - afferma Michele Cicala, direttore della Gastroenterologia del Campus - e in questo momento forse la cosa più importante è cercare di portare a termine la comprensione dell'interplay tra ambiente e microbiota. In questo convegno si parla di quanto l'ambiente, che non è solo cibo, ma è tutto quello che ci sta attorno e che può interagire col nostro organismo tramite il microbiota. Il microbiota è un 'key player' per la per l'integrità mucosale. Credo che in questi momenti cruciali la ricerca debba concentrarsi ancora di più, perché possiamo essere più efficaci per trovare cure, oltre che per capire come siamo fatti".
Il convegno è stato pensato per approfondire, da più punti di vista, il ruolo del microbiota sia nella prevenzione delle malattie croniche, sia nei meccanismi che ne favoriscono lo sviluppo. Nel corso dell'evento sono stati presentati i risultati di una ricerca realizzata dal Campus Bio-Medico in collaborazione con il CNR e il National Biodiversity Future Center. Lo studio - che ha coinvolto 130 persone - è stato recentemente illustrato anche alla Digestive Disease Week di San Diego.
"Sappiamo che il microbiota svolge funzioni essenziali per la nostra vita - osserva Michele Guarino, responsabile dell'Unità Disturbi funzionali intestinali e microbiota del Policlinico -Prevenire e avere un microbiota sano vuol dire una corretta alimentazione, corretto stile di vita, ma anche uno stato emotivo positivo".
Obiettivo della ricerca: capire come dieta, movimento, ambiente e profili molecolari - in particolare i microRNA - influenzino la composizione e il funzionamento del microbiota intestinale.
I risultati sono chiari: lo stile di vita e il contesto in cui si vive incidono direttamente sulla biodiversità dell'intestino. Nei soggetti con una dieta povera di fibre, per esempio, la varietà della flora intestinale è risultata ridotta. Chi vive in campagna ha un microbiota più ricco rispetto a chi vive in città. E anche l'attività fisica conta: i pazienti più sedentari mostravano condizioni intestinali peggiori.
Il convegno si è svolto in occasione della Giornata internazionale della salute digestiva. "Questa giornata è stata istituita nel 2004 - dice Paolo Sormani, amministratore delegato e direttore generale del Policlinico - Nel corso di questi 21 anni sempre più si è presa consapevolezza sull'importanza della salute intestinale e il ruolo fondamentale che gioca il microbiota all'interno del nostro organismo. La nostra fondazione in questa giornata ha voluto promuovere questo interessante convegno organizzato dai professori Cicala e Guarino per discutere dell'importanza del ruolo del microbiota e della salute digestiva quale elemento di armonia complessiva del nostro organismo in una visione olistica. Questa visione si associa alla filosofia e all'impostazione 'One Health' della nostra fondazione".
La giornata si è chiusa con un messaggio chiaro: per prendersi cura dell'intestino - e quindi della salute generale - serve guardare alla persona nella sua interezza. Alimentazione, ambiente, attività fisica, ma anche benessere emotivo, sono tutti fattori connessi. Il microbiota è il filo invisibile che li tiene insieme.