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Al Memoriale dello Shoah spunta murales con Segre e Bruck abbracciate

di TMNews giovedì 5 giugno 2025
2' di lettura

Milano, 5 giu. (askanews) - All'esterno del Memoriale della Shoah a Milano, sui resti del murale "Binario 21, I Simpson deportati ad Auschwitz", realizzato nel 2023 dall'artista aleXsandro Palombo e più volte vandalizzato, è apparsa una nuova opera: "Again and Again" che raffigura Liliana Segre ed Edith Bruck unite in un abbraccio mentre stringono la bandiera di Israele: il simbolo dello Stato ebraico, con la stella di David.

L'immagine delle due testimoni della Shoah, ritratte in un gesto di resilienza e pace, vuole essere, nelle intenzioni dell'artista, un messaggio visivo; un'opera pensata come risposta al clima di odio e divisione e al dilagare dell'antisemitismo, in particolare dopo l'inasprimento dell'offensiva israeliana.

Nel murale, le due testimoni della Shoah, da sempre promotrici di pace, indossano le divise a righe dei campi di concentramento; sul petto, ben visibile, la stella gialla di David. Abbracciate, con gli occhi chiusi, sembrano ascoltare un silenzio carico di dolore e tengono tra le mani la bandiera di Israele.

L'opera richiama la proposta di Edith Bruck: portare anche la bandiera israeliana accanto a quella palestinese durante la manifestazione per Gaza del 7 giugno a Roma, organizzata da partiti della sinistra.

Nei giorni scorsi, anche il Comune di Milano ha compiuto due gesti simbolici per Gaza: l'esposizione di un sudario bianco sulla facciata di Palazzo Marino, poi l'illuminazione del Comune con la scritta "All eyes on Gaza". La Comunità ebraica milanese ha chiesto anche l'esposizione di un drappo arancione e l'illuminazione di Palazzo Marino con il colore arancione per una sera, in ricordo dei fratellini Ariel e Kfir Bibas, i due bambini rapiti da Hamas il 7 ottobre. Entrambe le richieste sono state respinte. In segno di solidarietà, la senatrice a vita Liliana Segre ha preso parte al sit-in organizzato dalla Comunità ebraica in piazza della Scala.

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"Il progetto prevede una estensione live in un tour di 40 tappe che si chiamerà Grand Tour sarà ispirato un po' alla maniera di quelli che facevano i viaggiatori, i pensatori, gli artisti, gli intellettuali nel fine del Settecento, nell'Ottocento, fino all'inizio del Novecento principalmente in Italia. Noi lo faremo dal punto di vista musicale ma non solo, visitando 40 siti di particolare importe e valore per ehm dal punto di vista architettonico, archeologico, storico e paesaggistico. Tutto questo avrà un anteprima assoluta e sarà il ventisette di settembre eh del duemila e venticinque nell'isola di Lampedusa".

Ma Baglioni ha anche un altro motivo per festeggiare, la pubblicazione di "La vita è adesso, il sogno è sempre", a 40 anni dall'uscita della prima versione, si tratta di 11 tracce interamente risuonate e cantate dal vivo con rinnovati arrangiamenti per celebrare l'album che ha segnato un'epoca di musica e costume.

"Il titolo dell'album doveva essere un bar sulla città perché ho scritto i testi in un mese e mezzo di pomeriggio consecutivi davanti a un gelato e alla fine un bicchiere di prosecco però appunto osservando la città che era sotto di me che appunto ero al bar dello Zodiaco per chi conosce Roma accanto all'osservatorio astronomico. Un disco fatto da lì perché doveva essere di contenuti plurali doveva raccontare contemporaneamente la storia di tante persone che erano lì sotto e si incrociavano davanti ai miei occhi come se io fossi un direttore d'orchestra mescolando, spartendo diciamo i loro destini, le vicende, fatti delle loro vite però poi proprio questa contemporaneità, questo sentire lo svolgersi delle diverse esistenze una accanto all'altra mi fece venire in mente appunto questo eterno presente sarebbe stato la vita adesso".

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