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Referendum, Meloni: astensione è un diritto di tutti

di TMNews giovedì 5 giugno 2025
1' di lettura

Roma, 5 giu. (askanews) - "La polemica me la aspetto su qualsiasi cosa. Ho detto che andrò al seggio ma non ritirerò la scheda perché sono il premier ed è giusto dare un segnale di rispetto per le urne e il referendum. Non condivido i contenuti del referendum e quando non si condividono i contenuti del referendum c'è anche l'opzione dell'astensione perché come ci insegna un partito serio non votare al referendum è un mio diritto e un diritto di tutti. E' un diritto di lavoratori e non lavoratori solo di sinistra?". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata da Maurizio Belpietro in un evento de "La Verità".

"Bisogna - ha aggiunto - essere seri: tutti i partiti a fasi alterni hanno fatto campagne per l'astensione al referendum e i diritti valgono per tutti. C'è anche un tema di metodo perché molti di quelli che mi redarguiscono sono stati al governo negli ultimi dieci anni: vogliono abolire leggi fatte dalla sinistra, se la cantano e se la suonano, fanno e disfano. Se erano temi così dirimenti la sinistra le poteva modificare in Parlamento invece di spendere altri 400 milioni di euro".

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VIII edizione del progetto "Legalità e Merito" al Campus Luiss

Roma, 6 giu. (askanews) - Alla Luiss Guido Carli è andato in scena l'incontro conclusivo dell'VIII edizione del progetto "Legalità e Merito", nato da un'idea della Professoressa Paola Severino e promosso dall'Università attraverso un Protocollo d'intesa con il Ministero della Giustizia, il Ministero dell'Istruzione e del Merito, il Ministero dell'Università e della Ricerca, il Consiglio Superiore della Magistratura, la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, l'Autorità Nazionale Anticorruzione, l'Arma dei Carabinieri e la Fondazione Severino. Abbiamo parlato con Paola Severino, Presidente della Luiss School of Law:

"Noi oggi abbiamo ben 187 studenti della LUISS e nonostante abbiano gli esami, nonostante si stiano preparando, sono qui per testimoniare che 'Legalità e Merito' è un progetto che cresce di anno in anno sempre più. Abbiamo 15 scuole, abbiamo istituti penali minorili, abbiamo centri di prima accoglienza, ragazzi che parlano con i ragazzi, giovani che parlano con i giovani del tema della legalità".

È poi intervenuto Salvatore Luongo, Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri:

"Il nostro è un sistema di rassicurazione sociale, perché spesso la legalità viene vista come un limite, invece la legalità è un valore aggiunto, ma per assorbirla, per farla propria, deve diventare un modo di essere, un qualcosa che noi tutti alimentiamo giorno per giorno".

Quest'anno hanno partecipato ben 187 studenti Luiss, selezionati tramite una lettera motivazionale per ricoprire il ruolo di "Ambasciatori di Legalità" e 27 istituti coinvolti. I lavori finali sono stati presentati e valutati durante la cerimonia svoltasi nell'Aula Magna del Campus Luiss di Viale Pola, alla presenza del Presidente dell'Ateneo Giorgio Fossa, del Rettore Paolo Boccardelli e del Direttore Generale Rita Carisano. Al termine dell'evento si è svolta la premiazione delle migliori idee con un podio diviso in tre "ex aequo". Al primo posto e il cortometraggio "Oltre il silenzio. Testimoni di coraggio!" dell'Istituto di Istruzione Superiore "Giovanni Falcone" di Palazzolo sull'Oglio (Lombardia), nato dal confronto diretto con testimoni e vittime della violenza di genere. Abbiamo parlato con Cristiano Tardelli, Ambassador Luiss presso l'Istituto Superiore "Giovanni Falcone"

"Quello che abbiamo appreso io e il mio gruppo di lavoro è stato che questo problema nella nostra società, prima di essere un problema di diritto, è un problema antropologico che deve essere risolto in una prospettiva culturale e appunto con lo strumento dialogico che diventa quella dimensione in cui ci si relaziona con l'altro come persona".

Nell'ambito del progetto, la Luiss mette a disposizione borse di studio, per i giovani partecipanti, quest'anno con il sostegno di Enel Foundation, per gli studenti che risulteranno ammessi alla frequenza di un Corso di laurea triennale o magistrale a ciclo unico dell'Ateneo e che avranno superato con il punteggio più alto il test di ammissione.

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Claudio Baglioni torna in tour e riparte da Lampedusa

Roma, 6 giu. (askanews) - Claudio Baglioni conferma la sua volontà di scendere dal palco alla fine dei "mille giorni" così come aveva annunciato, nel gennaio 2024, ma il lungo abbraccio ai suoi fan non si ferma e dopo oltre 15 anni ritorna in tour nei grandi spazi all'aperto e lo farà nei più suggestivi scenari outdoor del nostro Paese.

"Il progetto prevede una estensione live in un tour di 40 tappe che si chiamerà Grand Tour sarà ispirato un po' alla maniera di quelli che facevano i viaggiatori, i pensatori, gli artisti, gli intellettuali nel fine del Settecento, nell'Ottocento, fino all'inizio del Novecento principalmente in Italia. Noi lo faremo dal punto di vista musicale ma non solo, visitando 40 siti di particolare importe e valore per ehm dal punto di vista architettonico, archeologico, storico e paesaggistico. Tutto questo avrà un anteprima assoluta e sarà il ventisette di settembre eh del duemila e venticinque nell'isola di Lampedusa".

Ma Baglioni ha anche un altro motivo per festeggiare, la pubblicazione di "La vita è adesso, il sogno è sempre", a 40 anni dall'uscita della prima versione, si tratta di 11 tracce interamente risuonate e cantate dal vivo con rinnovati arrangiamenti per celebrare l'album che ha segnato un'epoca di musica e costume.

"Il titolo dell'album doveva essere un bar sulla città perché ho scritto i testi in un mese e mezzo di pomeriggio consecutivi davanti a un gelato e alla fine un bicchiere di prosecco però appunto osservando la città che era sotto di me che appunto ero al bar dello Zodiaco per chi conosce Roma accanto all'osservatorio astronomico. Un disco fatto da lì perché doveva essere di contenuti plurali doveva raccontare contemporaneamente la storia di tante persone che erano lì sotto e si incrociavano davanti ai miei occhi come se io fossi un direttore d'orchestra mescolando, spartendo diciamo i loro destini, le vicende, fatti delle loro vite però poi proprio questa contemporaneità, questo sentire lo svolgersi delle diverse esistenze una accanto all'altra mi fece venire in mente appunto questo eterno presente sarebbe stato la vita adesso".

Il suo successo è ineguagliato, con 4 milioni e mezzo di copie fisiche vendute e 27 settimane al vertice della classifica lo rende ancora oggi il disco più venduto di sempre nel nostro Paese.

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Dialogo e amicizia per la festa Nazionale dell'Azerbaigian

Roma, 6 giu. (askanews) - Cultura, diplomazia e ospitalità hanno caratterizzato la celebrazione della Festa Nazionale dell'Azerbaigian - Giorno dell'Indipendenza, organizzata dall'Ambasciata dell'Azerbaigian presso la Santa Sede presso l'elegante cornice del The Westin Excelsior di Via Veneto, a Roma. La serata-evento ha riunito autorità vaticane, rappresentanti del corpo diplomatico, personalità del mondo culturale, religioso e dei media, oltre a numerosi amici del Paese.

Dopo l'esecuzione degli inni, a dare il benvenuto agli ospiti è stato l'Ambasciatore azerbaigiano presso la Santa Sede, S.E. Ilgar Mukhtarov, che ha ricordato l'importanza storica del 28 maggio, quando "in Azerbaigian fu istituita la prima Repubblica Democratica laica del mondo musulmano, con l'adozione della Dichiarazione di Indipendenza."

Citate le parole di Sua Santità Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita in Azerbaigian nel 2002, quando osservò che "lo zoroastrismo, il cristianesimo dell'antica Chiesa albana, l'Islam e l'Ebraismo hanno tutti convissuto in questa terra grazie a uno spirito di tolleranza e di rispetto reciproco" e di Sua Santità Papa Francesco, durante la sua visita del 2016, per il quale il Paese rimaneva "un centro di tolleranza".

L'Ambasciatore ha sottolineato la nuova pace raggiunta nella regione del Caucaso meridionale, grazie all'impegno dell'Azerbaigian e la liberazione dei territori azerbaigiani dopo 30 anni di occupazione. "In linea con questi valori, dopo un conflitto trentennale, l'Azerbaigian ha teso una mano di pace all'Armenia, proponendo una bozza di accordo di pace". Sottolineato anche il contributo costante della Fondazione Heydar Aliyev alla preservazione del patrimonio culturale cristiano. Per il suo impegno, la presidente della Fondazione e Primo vicepresidente della Repubblica Mehriban Aliyeva è stata insignita da Papa Francesco della Gran Croce dell'Ordine Piano.

Con un riferimento a Sua Santità Papa Leone XIV, ricordandoci che "la pace è un dono, la giustizia è un dovere e la verità è una vocazione", l'Ambasciatore ha dato la parola al Cardinale George Jacob Koovakad, Prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso della Santa Sede, che ha portato gli auguri del Vaticano di prosperità, progresso e pace al popolo azerbaigiano, sottolineando la solida amicizia con l'Azerbaigian.

Dopo gli interventi, gli ospiti sono rimasti incantati dall'esibizione del talentuoso ed emozionante Ensemble - "7 Bellezze", rappresentato da sette musiciste provenienti da sette diversi paesi del mondo turco: Azerbaigian, Turchia, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Ungheria, che hanno eseguito capolavori musicali nazionali e internazionali dell'Azerbaigian.

Gli ospiti hanno poi gustato alcune eccellenze della cucina nazionale azerbaigiana, preparata per l'occasione, con piatti che hanno unito colori, profumi e gusti a storia e tradizione.

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