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David Grossman all'Accademia Tedesca legge i suoi testi in ebraico

di TMNews giovedì 12 giugno 2025
2' di lettura

Roma, 12 giu. (askanews) - Durante la "Festa dell'Arte" all'Accademia Tedesca - Villa Massimo a Roma, il grande scrittore israeliano David Grossman, che qui è borsista "Distinguished fellow" 2024-2025, ha letto in ebraico alcuni estratti dei suoi libri - tra cui "A un cerbiatto somiglia il mio amore", "Applausi a scena vuota", "La vita gioca con me" e "Caduto fuori dal tempo", pubblicati da Mondadori nella traduzione in italiano di Alessandra Shomroni. Accanto a lui l'attore Ermanno de Biagi, che ha condotto una vivace lettura degli stessi testi in italiano.

Durante la sua residenza a Villa Massimo (come vincitore del Premio Roma Villa Massimo 2024-2025), alternata a frequenti visite in Israele dove si trova la sua famiglia, lo scrittore pluripremiato del Man Booker International Prize 2017, ha lavorato al suo nuovo libro, sul quale vige massimo riserbo. La lettura non ha lasciato spazi a commenti di attualità, ma ci sarà un altro incontro a Roma con l'autore de "La Pace è l'unica strada" il 25 giugno alle 21 alla Casa del Jazz in dialogo con Melania Mazzucco come anteprima del Letterature Festival internazionale.

La lettura di Grossman è stato uno dei momenti più intensi della "Kunstfest 2025", che ha regalato ai presenti un susseguirsi di performance, concerti, mostre, video e installazioni. È tradizione che alla Festa dell'Arte le vincitrici e i vincitori del Premio Roma Villa Massimo 2024/25 al termine del loro soggiorno di dieci mesi a Roma, si presentino al pubblico nei loro atelier e nel parco.

Lo scrittore tedesco Thomas Brussig ha presentato un estratto del suo nuovo romanzo distopico inedito "2084": la traduzione italiana di Gabriella Pelloni è stata letta da Rinaldo Rocco; la borsista di breve periodo, scrittrice e pubblicista Thea Dorn ha letto "Sul dorso del pesce" tratto da "Democrazia - Per cosa vale la pena lottare ora" (Rowohlt Verlag) e la traduzione italiana letta da Patriza Romeo.

I lavori esposti per l'occasione, in parte anche site-specific, sono nati durante la loro permanenza romana. Presenti anche i borsisti residenti nelle due case di Olevano Romano, Casa Baldi e Villa Serpentara.

Di Stefania Cuccato

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