Roma, 17 giu. (askanews) - Tra tradizione e sperimentazione, con tanti giovani accanto a professionisti di fama. Sarà così la nuova stagione del Teatro Verdi di Pisa, celebrata anche nell'immagine simbolo scelta per rappresentarla, l'opera "Manifesto" realizzata dal writer e pittore pisano Francesco Barbieri. Il cartellone 2025/2026, presentato nel giorno della Luminara, in occasione della festa patronale di San Ranieri, si aprirà venerdì 31 ottobre con il "Macbeth" verdiano, con la regia di Fabio Ceresa e la direzione di Giuseppe Finzi.
Diego Fiorini, Presidente Fondazione Teatro di Pisa: "Sogno un teatro aperto alla città, un luogo di incontro, dove i giovani possono sentirsi a casa, e dove gli è data la possibilità di esprimersi. Ho investito molto per trasformare il Teatro di Pisa in un luogo di formazione, questo è il motore che animerà il teatro in questa stagione e negli anni che ho davanti, un teatro che si apre anche alle realtà territoriali della città".
In programma dal 26 novembre il dittico formato da "Le bal masqué" di Francis Poulenc e la prima esecuzione assoluta de "La Torre", progetto di impronta glocal grazie al compositore pisano Marco Bargagna e al libretto elaborato da Vincenzo de Vivo, su soggetto del celebre scrittore pisano Marco Malvaldi, noto anche per la serie de "I Romanzi del Barlume". In buca l'Ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro e alla regia Stefania Panighini.
A gennaio 2026, Beatrice Venezi dirigerà la "Carmen" di Bizet con l'Orchestra Sinfonica Fiorentina, la regia e le scene di Filippo Tonon. Si prosegue a febbraio con "The Turn of the Screw" che celebra Benjamin Britten in una nuova produzione firmata dal regista Davide Livermore, ripresa da Giancarlo Judica Cordiglia. In buca Ensemble Orchestra Corelli e sul podio il giovane direttore Francesco Cilluffo.
Con "L'Elisir d'Amore" di Donizetti a marzo 2026 si chiuderà la stagione d'opera: la coproduzione guidata dal Teatro Sociale di Como vedrà la regia di Andrea Chiodi, sul podio dell'Orchestra Roma Tre, e la direzione di Massimiliano Caldi.
Marco Tutino, Direttore Artistico Fondazione Teatro di Pisa: "Abbiamo programmato sei titoli, tre opere che appartengono al grandissimo repertorio del passato, un'opera in prima esecuzione assoluta e due titoli del '900 storico. Abbiamo cercato di ottimizzare le nostre risorse con quelli dei teatri con cui collaboriamo, ben 22 quelli coinvolti in questa stagione". "Il pubblico apprezzerà questo sforzo che cerca di proporre a chi assiste a questi spettacoli di restituire quella passione che l'opera sa produrre e che il pubblico chiede sempre di tenere, un grande momento collettivo di condivisione e sentimento forte" ha aggiunto.