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Dopo l'abbraccio dei 100.000 di Campovolo Luciano Ligabue rilancia

di TMNews lunedì 23 giugno 2025
2' di lettura

Milano, 23 giu. (askanews) - Il lungo e festoso abbraccio dei 100.000 dell'RCF Arena di Reggio Emilia ha dimostrato che Campovolo è la 'casa di Luciano Ligabue'. Un grande successo a 20 anni dal debutto su questa venue dove il Liga è tornato per la quinta volta con 'La Notte di Certe Notti'. A 65 anni, di cui 35 di carriera, festeggia tanti anninversari e tanti record, ma soprattutto celebra la potenza di un brano diventato un inno generazionale.

"No, non potevo immaginare che Certe Notti avrebbe fatto tutto quello che fatto. Sarebbe stato proprio inimmaginabile per me. Però diciamolo, ognuno con una sua canzone spera sempre che succeda il meglio che le possa capitare e sappiamo sempre di più che però questa cosa non la possiamo regolare noi".

Liga ha ancora fame, ha voglia di stare tra la sua gente e non c'è nessuna pausa in vista, ma tante novità in arrivo a cominciare dalla musica dal vivo: Sabato 20 giugno 2026, a distanza di un anno esatto da Campovolo2025, la grande festa arriverà anche al nord con "Certe notti a Milano" allo Stadio San Siro.

"Allora, San Siro è stato il primo concerto negli Stadi che ho fatto, era il 1997, e l'idea è che per una volta arriviamo a fare San Siro con tutto l'ambaradan di Campovolo, cioè quindi con tutto quello che c'è nel boulevard, nella Ligastreet, quindi con tutte le attività che ci sono nei due giorni di festa che si concludono con il concerto, è un'idea che mi piace moltissimo. Voglio andare a vedere cosa succede anche in questo caso, pensando quindi che San Siro possa diventare un contenitore già dal giorno precedente di gente che fa cose per stare insieme".

La terza tappa de "La Notte di Certe Notti", dopo Campovolo e la Reggia di Caserta si terrà in luogo iconico che ha segnato la carriera di Ligabue e che è un suo altro luogo del cuore.

"L'aneddoto che riguarda San Siro, a parte tutta l'emozione che vi potete immaginare, che uno prova quando affronta per la prima volta uno stadio del genere, è soprattutto di carattere sportivo, perché dovreste sapere che sono interista, quell'estate l'Inter aveva comprato Ronaldo, quello che per me è quello vero e mentre stavo preparando per l'appunto il concerto calpestavo un po' il prato e dicevo qua fra un mesetto ci metterei piedi quello lì e quindi era una doppia emozione che si sommava".

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A fare gli onori di casa è stata la sindaca del Comune di Trasaghis Stefania Pisu:

"Siamo veramente orgogliosi che il Consorzio di San Daniele abbia scelto il nostro territorio per realizzare quest'impianto perché rappresenta a tutti gli effetti un modello, un esempio di economia circolare e di sostenibilità ambientale. Il nostro territorio ha la fortuna, pur essendo una piccola realtà, di avere una zona industriale che all'epoca è stata sapientemente strutturata e organizzata, per cui siamo orgogliosi che ad oggi abbia di nuovo vitalità e possa rifiorire ancor di più con l'insediamento di un'azienda che ha un nome, una storia, una certa solidità e un prodotto d'eccellenza".

Unica nel suo genere a livello europeo, la struttura permette di trattare e rigenerare due tipologie di rifiuti, il sale solido esausto e la salamoia, trasformandoli in prodotti riutilizzabili nell'ambito del trattamento stradale antighiaccio, della concia delle pelli e dell'industria. A sottolineare l'importanza dell'impianto è il Direttore Generale del Consorzio Mario Emilio Cichetti:

"La sostenibilità è uno dei pezzi della nostra filosofia. Essendo un prodotto d'indicazione geografica fortemente legato a un territorio, il legame con l'ambiente e il rispetto dell'ambiente sono due pilastri importanti della nostra filosofia e quindi questo è un dato concreto, un esempio concreto di quello che abbiamo voluto fare e potuto fare, in termini concreti, per tutto l'ambiente".

Il trasporto dei rifiuti salini, prima fuori regione, è ora quasi completamente eliminato: gli automezzi che partono da San Daniele del Friuli percorrono solo 35 km tra andata e ritorno, con una riduzione delle distanze stimata dell'88% e una conseguente diminuzione del 90% delle emissioni di CO2. L'impianto è quindi anche un vanto per la Regione Friuli-Venezia Giulia, come ammesso dall'assessore regionale alle attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini:

"Siamo abituati a dare esempi positivi anche ad altre regioni d'Italia. Questa è stata un'idea eccellente che abbiamo portato avanti assieme al Consorzio fin dal 2020. I tempi per il rilascio delle autorizzazioni sono stati molti brevi, a dimostrazione dell'efficienza della macchina regionale".

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