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Trump in Corea del Sud, salta incontro con Kim ma vedrà Xi

di TMNews mercoledì 29 ottobre 2025
2' di lettura

Milano, 29 ott. (askanews) - La Cina ha confermato che il leader Xi Jinping incontrerà giovedì il suo omologo americano, Donald Trump, a margine del vertice APEC in Corea del Sud. Nel frattempo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump spiega di non essere riuscito a "trovare il momento giusto" per incontrare il leader nordcoreano Kim Jong Un durante la sua visita in Corea del Sud, ma aggiunge che cercherà di "risolvere" le tensioni nella penisola coreana durante un incontro con il presidente sudcoreano Lee Jae Myung nella città sudcoreana di Gyeongju. E tuttavia osservatori fanno notare che il leader statunitense si trova ora di fronte a un Kim diverso rispetto al 2019: un Kim incoraggiato dal sostegno fondamentale della Russia, dopo aver inviato migliaia di soldati nordcoreani a combattere al fianco delle forze di Mosca in Ucraina.

Trump ha inoltre dichiarato di aspettarsi un "incontro eccellente" con la sua controparte cinese, ritenendo che "molti problemi saranno risolti".

"Solo in questo viaggio, ho firmato accordi rivoluzionari con Malesia, Cambogia e Giappone: il nostro accordo con la Repubblica di Corea sarà finalizzato molto presto."

Trump intanto ha dichiarato di voler abbassare i dazi doganali contro la Cina relativi al traffico di fentanyl.

"La Cina collaborerà con me" ha detto. "Agiremo, ne sono convinto. Dobbiamo tenere questa riunione domani".

Non escluso che uno dei temi sul tavolo sia pure la possibile influenza che Xi avrà su Vladimir Putin. Trump ha ribadito di essere riuscito a risolvere un totale di otto conflitti. "L'unico che non ho risolto - ha detto - è quello tra Russia e Ucraina".

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Negli ultimi anni, i social network, come Instagram, Facebook e Tik Tok si sono trasformati in un terreno fertile per la raccolta del consenso politico, diventando strumenti indispensabili per la comunicazione diretta dei politici, l'engagement degli elettori e la formazione dell'opinione pubblica. Tutti i partecipanti all'evento si sono trovati d'accordo nell'affermare che l'errore che deve evitare un politico sui social è quella di cucirsi addosso un abito che non è il suo e comunicare in maniera diversa rispetto a come appare nella vita reale. Ecco allora la necessità di affidarsi a un social media strategist.

"La figura del social media strategist è fondamentale perché in un'epoca in cui il consenso si costruisce soprattutto on-line servono dei professionisti che conoscano nel dettaglio le piattaforme e che siano in grado, una volta identificati gli obiettivi di una campagna elettorale, di distribuire i messaggi chiave in maniera ottimale", afferma Raffa.

C'è un altro aspetto fondamentale che i social media strategist conoscono: il coinvolgimento, l'interazione, i like sui social, anche da parte di milioni di follower, non sempre si tramutano in consenso elettorale.

"Credo che non ci sia un vero report che permetta di paragonare quanto il mondo social poi trasporti nelle urne le persone. Posso dire che i social non sono una bacchetta magica, sono un mezzo, sono una una piattaforma che permette di dare una cassa di risonanza a un messaggio ma che quel messaggio è il vero fulcro su cui ruota poi il consenso o meno. Tutto si basa su quello che è poi l'essenza della politica perché la comunicazione è sicuramente una parte fondamentale della politica ma senza una vera politica dentro un vero messaggio non è nulla", sottolinea Longobardi.

Le novità nel mondo digitale sono sempre dietro l'angolo e in vista delle elezioni politiche del 2027 i leader politici dovranno confrontarsi con nuove regole adottate da alcune piattaforme.

"Nella campagna elettorale del 2027 ci saranno senza dubbio delle novità alcune sono figlie delle scelte di quest'ultimo mese da parte delle piattaforme. Meta ad esempio per adeguarsi al regolamento Ue ha deciso di bloccare l'advertising politico sui propri canali: questo comporterà un ritorno all'importanza del contenuto da parte dei partiti e dei leader politici e quindi una maggiore attenzione alla costruzione di quelli che possono essere i formati a cui l'elettorato risponde meglio", conclude Raffa.

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