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Favino è "Il Maestro": tifo Sinner ma amo quelli come Vilas e McEnroe

di TMNews mercoledì 5 novembre 2025
2' di lettura

Roma, 5 nov. (askanews) - Pierfrancesco Favino è un ex campione di tennis tutto genio e sregolatezza in "Il Maestro", diretto da Andrea Di Stefano, nei cinema dal 13 novembre. Il film è ambientato alla fine degli anni Ottanta e racconta l'incontro tra quell'ex tennista, Raul Gatti, che prova a fare a suo modo il Maestro, e un ragazzino di tredici anni abituato dal padre a regole ferree e disciplina.

"E' un omaggio ai maestri che tutti noi abbiamo incontrato nelle nostre vite, che non devono essere persone perfette, integerrimi, ma che ci dicono quella cosa al momento giusto, quando siamo pronti ad ascoltarla, e in qualche modo cambia le nostre vite" ha detto il regista, mentre Favino ha spiegato: "Io non credo che Raul Gatti cambi, non penso che Raul Gatti cambierà, non ci sarà un sequel, probabilmente continuerà a essere Raul Gatti, in questa sua capacità così guascona e arraffano di vivere la vita, oggi io ci vedo una liberazione da una serie di imposizioni mentali che spero che chi vedrà il film troverà di sollievo".

Gatti nel film ha il mito di Vilas, il tennista simbolo del genio e sregolatezza, e alla domanda chi preferisca tra lui, Borg o Sinner, Favino ha risposto: "Vabbè, Sinner c'è il tifo che comunque mi coinvolge, però sì, io sono sempre stato attratto da quelli che urlavano, da quelli che si buttavano per terra, da quelli che facevano anche un po' di spettacolo e ancora oggi un pochino sono quelli che ti divertono. E sicuramente c'è stata un'intera generazione, a partire da Vilas, Connors, McEnroe. Era il tennis in cui questi quando andavano a fare i tornei dormivano in aereo sdraiati per terra dopo che avevano fatto delle nottate. Insomma erano un po' dei moschettieri del campo da tennis, tutto sommato figure più leggendarie da un punto di vista umano, e forse lievemente più simpatici".

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New York, Cuomo concede la sconfitta: "Aiuteremo l'amministrazione"

New York, 5 nov. (askanews) - A New York la vittoria del democratico "socialista" Zohran Mamdani segna un cambio d'epoca. Il 34enne, primo sindaco musulmano della città, ha sconfitto nettamente l'ex governatore Andrew Cuomo, che ha riconosciuto il risultato davanti ai suoi sostenitori a Manhattan.

"Sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto e di quello che abbiamo costruito insieme. Con la campagna abbiamo voluto mettere in discussione le idee che oggi permeano il Partito Democratico, il futuro della nostra città e del Paese.

Aiuteremo in ogni modo possibile, perché vogliamo che l'amministrazione funzioni per tutti i newyorkesi. La nostra è la città più bella del mondo, e la uniremo perché amiamo New York. Dal profondo del cuore, vi ringrazio e vi voglio bene."

Ma nella sala del suo quartier generale, l'atmosfera è di sconforto: "Quest'altro tipo non è qualificato. Molti di quelli che hanno votato per lui non sono nemmeno cittadini modello. Ora la nostra città, la nostra amata città, è nelle mani di una persona senza alcuna esperienza, né lavorativa né di gestione. E questo mi fa davvero paura".

Come ebrea a New York, è spaventoso pensare che avremo un sindaco che ci odia e che non si prenderà cura di noi. Non credo che la polizia collaborerà con lui, e penso che la città diventerà molto più pericolosa.

Nel frattempo, Mamdani ha festeggiato la vittoria a Brooklyn con centinaia di sostenitori, promettendo una "generazione di cambiamento" e dicendo che New York potrà mostrare "a una nazione tradita da Donald Trump come sconfiggerlo".

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Giorgia brilla di nuova luce: dopo 30 anni ricomincio dalla musica

Milano, 5 nov. (askanews) - Capace di trasfomarsi, rialzarsi e ripartire, mostrando sempre un volto nuovo, ma senza mai snaturarsi, Giorgia, dopo un anno ricco di successi e riconoscimenti, torna con nuova musica. "G" è il suo nuovo album di inediti.

"Non mi aspettavo affatto tutto questo perché dopo 30 anni essere qui come se fosse quasi ricominciato tutto è incredibile, è qualcosa che non puoi prevedere e se te la dicono prima non ci credi. È stato un anno veramente intenso, veramente pieno anche dei risultati che mi fanno piacere anche per chi lavora insieme a me, che fatica tanto quanto me. Insomma, vedere ogni tanto dei sorrisi è bello, raccogliere dei frutti del lavoro che si fa. Però la cosa di cui di più sono felice proprio è questa ondata di affetto, di sostegno da parte del pubblico".

"G" rappresenta la Giorgia di oggi, matura, ironica e sempre sorprendente. Il ritorno a Sanremo, l'esperienza a X Factor, lo studio e le nuove collaborazioni fanno emergere una artista unica.

"Questo album nasce quasi senza volere, ho questo team di lavoro meraviglioso, quasi tutto al femminile, che mi ha detto rimettiamoci nella musica perché io cominciavo a pensare di poter fare altro... anche. Mi è stato detto anche perché comunque come diceva Pino Daniele il disco è il tuo documento quindi il documento del tuo momento musicale. Non era semplice mettere insieme un disco dopo tanto tempo, dopo tanta musica e in questa musica nuova italiana che è obiettivamente cambiata negli ultimi anni, quindi un cambiamento anche di scrittura, di suono che mi piace, però esserci dentro senza snaturarsi non era semplicissimo, quindi è iniziata questa ricerca di brani. Non è un disco nato da un concetto, ma è nato da una volontà proprio di rimettersi dentro la musica".

Un progetto che ha come unico fil rouge proprio la stessa Giorgia, che la fa brillare di nuova luce.

"È un album circolare, così come dice questa G grossa che c'è nel retro del disco, inizia con La Cura e finisce con La Cura. La fine è La Cura insieme a Blanco".

Dopo il grande successo per il "Come saprei live 2025", da fine novembre Giorgia tornerà sul palco dei palasport italiani.

"Il tour nei Palasport sarà di nuovo un'occasione di trovarci e ritrovarci con il pubblico di sempre e con il pubblico nuovo. Anche io sono già agitatissima, ovviamente, perché stiamo mettendo su uno spettacolo diverso da quello che abbiamo portato in giro quest'estate, perché poi il palazzetto ti impone anche una dinamica musicale dei momenti anche diversi e poi ci sarà una produzione importante, un palco molto bello su cui ci muoveremo, io e tutta questa band meravigliosa che ho, che mi accompagna. Sarà importante la parte musicale come sempre fondamentale anche quella delle canzoni nuove ma anche quella delle solite, tra virgolette, che canteremo insieme al pubblico però sarà importante anche la parte visiva e vediamo".

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Apre il primo negozio Shein a Parigi, tra inchieste e polemiche

Milano, 5 nov. (askanews) - C'è la ressa nel negozio Shein, il primo store permanente del gigante asiatico della vendita al dettaglio online all'interno del grande magazzino BHV di Parigi, nonostante le polemiche e un'indagine giudiziaria sulla vendita di bambole gonfiabili simili a bambini.

La procura di Parigi ha sottolineato di essere stata informata dalla Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi (Dgccrf) "della possibilità che minori accedano a contenuti sessuali e della vendita di oggetti sessuali dall'aspetto infantile, e quindi di carattere pedopornografico".

L'azienda cinese ha affermato di aver bloccato la vendita di tutte le sue bambole sessuali.

"È stata una situazione turbolenta, con controversie alle quali credo Shein abbia risposto e si sia assunto la responsabilità", ha ammesso Karl-Stéphane Cottendin, direttore di BHV, il grande magazzino francese che ospita il primo store fisico di Shein nel Marais.

Quello di Shein è diventato un caso in Francia, in vista dell'apertura del negozio. E nel giorno dell'inaugurazione in molti si sono raccolti davanti al grande magazzino BHV per protestare.

"Non è normale. Non si tratta solo di bambole del sesso. Ci sono pedofili là fuori. Ci sono persone che diventeranno pedofili, in realtà, attraverso queste bambole. Ecco perché è una questione che riguarda tutti", ha detto l'attivista Khadidja.

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Dl Sicurezza, D'Ascenzo: ruolo chiave Inail, prevenzione al centro

Roma, 5 nov. (askanews) - Il nuovo Decreto Sicurezza assegna all'Inail un ruolo centrale sul fronte della prevenzione e anche della formazione. A commentare il provvedimento è il presidente dell'Istituto, Fabrizio D'Ascenzo.

"Siamo molto soddisfatti, era un provvedimento che attendevamo e mette finalmente luce su un aspetto relativo alla sicurezza e alla prevenzione che noi aspettavamo. Siamo molto riconoscenti al governo che ha portato avanti quest'iniziativa. Ovviamente ci sono tutta una serie di attività che dovranno essere sviluppate, però siamo anche soddisfatti come Inail perché abbiamo un ruolo importante, lo avevamo già prima, ma adesso viene confermato. Abbiamo un ruolo importante soprattutto nella prevenzione e nella possibilità veramente d'incidere sul fenomeno degli infortuni".

Molte le novità introdotte dal Decreto. "Sicuramente metterei in evidenza il nostro ruolo dal punto di vista della prevenzione, il nostro ruolo incisivo anche dal punto di vista della formazione. E' un punto che è stato richiesto sia dalle organizzazioni sindacali che dalle organizzazioni datoriali. Noi siamo particolarmente convinti che la formazione sia un elemento essenziale per poter andare nella giusta direzione della prevenzione. E anche la possibilità di entrare nelle scuole in maniera convinta, in maniera decisa e partire dalle giovani generazioni perché la cultura della sicurezza si compone di tanti elementi. Uno di questi è sicuramente il contributo da parte dei singoli ed io dico sempre che la sicurezza è un sistema partecipato. Incidere sui giovani, spiegare loro quali sono i valori della cultura della sicurezza è essenziale perché capiscano effettivamente, poi una volta che andranno a lavorare, qual è il loro contributo. E' chiaro che in questo cerchiamo anche di preservarli, quindi oltre all'estensione della garanzia alle scuole e ai loro studenti, oltre che ai docenti, abbiamo anche esteso, in questo decreto, la copertura per tutte le attività che si fanno in Pcto, nei cosiddetti possibili infortuni in itinere, quindi il collegamento che c'è fra il luogo di residenza dello studente e il luogo dove deve andare a svolgere le attività".

Il presidente dell'Inail si sofferma, poi, su ulteriori misure previste dal provvedimento. "Abbiamo consentito la stabilizzazione di un contingente importante di personale sanitario che già lavorava da noi a tempo determinato perché era stato assunto in tempi di Covid e, con questo decreto, possiamo finalmente stabilizzarli perché ne abbiamo assoluto bisogno e su questo ci siamo particolarmente impegnati perché potessero rimanere con noi. Un altro elemento importante è sicuramente il premio nei confronti delle aziende virtuose, il sistema bonus-malus che noi utilizziamo cerca ancor di più di premiare le aziende che s'impegnano nell'ambito della sicurezza, che non hanno incidenti e che quindi dimostrano di essere particolarmente motivate nel preservare la salute dei propri dipendenti".

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