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Sanità, Giorgetti: governo ha fatto cose eccezionali, 7 mld in più

di TMNews giovedì 6 novembre 2025
1' di lettura

Roma, 6 nov. (askanews) - "Quest'anno ci sono più di 7 miliardi, 7 miliardi in più che l'anno scorso. Ora che la domanda sanitaria sia profondamente cambiata e che ovviamente per vari fattori demografici e non solo e che quindi il costo della sanità aumenti, questo è indubbio, ma che questo governo non abbia fatto cose eccezionali, non soltanto per l'ordinario, ma anche per rimediare a disastri del pregresso, tipo il Payback, dove noi siamo intervenuti con un miliardo per non fare fallire migliaia di aziende per il payback del 2018 e intenderemo farlo ovviamente anche per gli anni successivi, perché ovviamente un governo si fa carico di tutto". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione alle commissioni Bilancio riunite di Senato e Camera sulla Manovra.

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"La finestra di opportunità per agire si sta chiudendo rapidamente - ha detto Lula - Il cambiamento climatico è il risultato delle stesse dinamiche che nel corso dei secoli hanno diviso la nostra società tra ricchi e poveri e hanno separato il mondo tra paesi sviluppati e in via di sviluppo".

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Per Floridia, nell'intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera, "Fazzolari sembra voler unire le due cose" ma, afferma, "non mi è sembrato di sentire questo in audizione e nessuno mai ha legato l'attentato a Fazzolari. In ogni modo io dico solo una cosa: dopo un attentato cui Ranucci è scampato per fortuna, noi abbiamo ancora querele" o azioni legali "da parte di membri del governo? Io lo vedo veramente inopportuno".

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Roma, 6 nov. (askanews) - L'audizione in Vigilanza Rai di Paolo Corsini e Sigfrido Ranucci, dopo l'attentato subito dal conduttore di Report, non ha sbloccato lo stallo, in corso da oltre un anno, dei lavori della commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Lo riferisce ad Askanews la presidente della stessa commissione di Vigilanza, Barbara Floridia (M5S), la quale evidenzia la gravità di questa "paralisi" e rilancia annunciando iniziative di piazza per coinvolgere "sempre di più i cittadini" in "difesa della democrazia", della "Costituzione" e della "libertà di stampa" su cui "l'opposizione - assicura - è unita".

L'impasse va avanti da ottobre del 2024 e riguarda il nome della presidente Rai designata dal governo, Simona Agnes, che non ha incontrato il gradimento delle opposizioni. L'accordo almeno con parte dei gruppi di minoranza è una strada obbligata poiché il voto sulla presidenza della Rai richiede una maggioranza qualificata, in quanto figura di garanzia. La 'mossa' della maggioranza da allora è stata quella di disertare le sedute della commissione: ci sono state undici fumate nere e l'attività della commissione, anche quella "ordinaria" è bloccata da un "ricatto", denuncia Floridia.

Dopo la decisione unanime in ufficio di presidenza di riunirsi per l'audizione seguita all'attentato contro Sigfrido Ranucci, "ero molto contenta e speranzosa sul fatto che la commissione potesse ricominciare il proprio lavoro, ma la maggioranza in maniera chiara e assertiva ha voluto sottolineare" che si è trattato di "un'audizione particolare ed esclusiva e mi hanno confermato che i lavori continueranno a essere bloccati", spiega Floridia.

In stand by è pure la richiesta delle opposizioni di una seduta straordinaria per poter audire, almeno l'Ad della Rai Giampaolo Rossi dopo "un anno che opera e fa scelte". Su questo si attende da febbraio che si esprima la Giunta per il Regolamento del Senato, chiamata in causa dal centrodestra. Un "paradosso", attacca Floridia: il regolamento "tutela la funzionalità delle commissioni e il regolamento prevede che in casi eccezionali si possa fare una audizione non condivisa in ufficio di presidenza. Il centrodestra ha contestato la decisione della presidente di accogliere la richiesta e l'ha accusata di aver "interpretato malamente il regolamento e mi ha segnalato alla giunta. Eppure, nonostante le sollecitazioni, non si è mai pronunciata. Io - sottolinea - ho chiesto che mi venisse dato anche torto, ma lo voglio vedere scritto nero su bianco".

A questo punto, come se ne esce? "Come presidente di commissione continuerò questa battaglia, continuando a scrivere e sollecitare le istituzioni", afferma ricordando di avere in questi mesi scritto ai presidenti di Camera e Senato e anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "che ha pubblicamente espresso un monito nei confronti di questo atteggiamento, l'ha stigmatizzato. Ma adesso - sottolinea - deve cominciare una battaglia politica, con la P maiuscola", di un paese "che vuole che le istituzioni funzionino".

Come se la immagina questa battaglia politica? "Sicuramente cominciando a coinvolgere sempre di più i cittadini, perché quando si parla di commissioni sembra che sia qualcosa che riguardi solo la politica, no". In gioco ci sono "la difesa della Costituzione, la libertà di stampa". La mancata vigilanza "è un danno gravissimo per i cittadini che, imbavagliati anche loro, sono costretti a sentire tutto ciò che viene detto dal servizio pubblico senza che nessuno" possa controllare.

La paralisi dei lavori della Vigilanza Rai, mentre si stanno svolgendo diverse tornate elettorali e si va verso il referendum costituzionale sulla Giustizia, "è un danno gravissimo per la tenuta democratica, mai si era visto" prima. "Penso di essere la prima presidente che ha subito un bavaglio istituzionale. In commissione, a parte le delibere, che sono obblighi di legge, non abbiamo la possibilità di monitorare cosa accade nel servizio pubblico".

La "battaglia" nel Paese "è già partita - conclude - lo abbiamo visto con la sensibilità nei confronti di Ranucci, le persone sono già scese in piazza, sono scese in piazza per Gaza, per la libertà di stampa. L'opposizione in questa battaglia", come "in molte altre, è unita. Adesso la questione è diversa: le persone devono sposare questa battaglia per evitare di essere pilotati dal servizio pubblico, non c'è niente di peggio che può accadere a una democrazia e alla libertà delle persone".

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