CATEGORIE

Slow Fiber, la rivoluzione etica del tessile parte da Torino

di TMNews venerdì 7 novembre 2025
2' di lettura

Torino, 7 nov. (askanews) - Si è svolto oggi, presso la Fondazione "Sandretto Re Rebaudengo" di Torino, il primo congresso di Slow Fiber, che ha presentato la sua visione per un nuovo futuro del settore tessile: un modello produttivo fondato sulla bellezza etica e responsabile, dove i capi e i tessuti non siano soltanto belli, ma anche buoni, puliti, giusti e durevoli.

Nata nel 2022 dall'incontro tra Slow Food e una rete di aziende italiane virtuose, Slow Fiber si pone l'obiettivo di trasferire i valori del "buono, pulito e giusto" dal cibo al tessile, promuovendo una cultura industriale che rispetti la dignità dei lavoratori, la salute dei consumatori e gli equilibri della natura.

"Slow Fiber nasce dall'incontro con Slow Food con l'idea di portare la filosofia del buono, sano, giusto e pulito anche nel tessile. Le simmetrie e le vicinanze sono enormi: entrambe le industrie purtroppo hanno una grandissima parte di produzione che viene sprecata, hanno un tema di rifiuto di sovraconsumo e sovrapproduzione. L'idea è quella di portare i medesimi valori che Slow Food ha ben inculcato in 40 anni di attività anche nel settore del tessile. L'obiettivo è quello di partire con uno studio multidisciplinare e provare a fare della ricerca per creare modelli di produzione di consumo nuovi, che non siano fondati appunto sullo spreco". Durante la presentazione, Dario Casalini, presidente di Slow Fiber, ha sottolineato come la sfida più grande sia quella culturale: educare i consumatori a riconoscere la qualità vera, a informarsi sull'origine dei prodotti e a chiedere trasparenza, per superare la logica dell'iperconsumo e dell'usa e getta.

A portare il punto di vista della ricerca è stata Ada Ferri, docente e ricercatrice del Politecnico di Torino, che ha evidenziato il legame profondo tra innovazione e sostenibilità: nuovi materiali, processi più puliti e tracciabilità digitale rappresentano la chiave per ridurre l'impatto ambientale dell'industria tessile e restituire valore alle filiere locali: "I consumi di prodotti tessili sono aumentati come i consumi di tutti i prodotti. Tutto questo va di pari passo con l'aumento del PIL mondiale, ed è sicuramente un grosso problema che anche il comparto tessile, abbigliamento, moda, che è un comparto enorme che fa 1,8 trilioni di dollari di fatturato e impiega 60 milioni di persone nel mondo. Ovviamente anche questo comparto industriale deve fare i conti con gli aspetti legati alla sostenibilità".

Slow Fiber promuove una rete di aziende che rispettano precisi criteri di sostenibilità: dal controllo dell'impatto ambientale alla parità di genere, dall'uso di materie prime certificate alla valorizzazione dei saperi tradizionali. L'obiettivo è cambiare il paradigma del settore, dimostrando che la bellezza può e deve essere anche sinonimo di responsabilità.

Con questo progetto, Torino conferma il proprio ruolo di laboratorio d'innovazione e di capitale etica del Made in Italy, dove l'eccellenza artigiana incontra la ricerca scientifica per costruire un futuro più sostenibile, dentro e oltre le nostre case.

tag

Ti potrebbero interessare

Trump riceve Orban: "L'Europa dovrebbe rispettare questo leader"

Roma, 7 nov. (askanews) - Donald Trump ha ricevuto il primo ministro ungherese Viktor Orban alla Casa Bianca e ha affermato che i leader dell'Unione Europea dovrebbero mostrare maggiore rispetto al primo ministro ungherese di destra. "Penso che dovrebbero rispettare l'Ungheria e rispettare questo leader molto, molto fortemente, perché ha avuto ragione sull'immigrazione", ha detto ai giornalisti dopo il loro incontro.

"Guardate cosa è successo all'Europa con l'immigrazione - ha aggiunto - hanno persone che inondano l'Europa ovunque e questo la sta danneggiando. I tassi di criminalità sono in forte aumento. Stanno succedendo un sacco di cose brutte. I loro tassi di criminalità sono molto bassi - ha detto riferendosi all'Ungheria - sono gli stessi di sempre, perché lui ha mantenuto le cose come dovevano essere".

TMNews

Parigi, protesta al concerto dell'Orchestra filarmonica di Israele

Milano, 7 nov. (askanews) - Durante un concerto dell'Orchestra filarmonica di Israele alla Philharmonie de Paris, un manifestante accende un fumogeno tra il pubblico mentre nella sala Pierre Boulez si alza una colonna di fumo rosso e si sentono urla di "antisemite". Alcuni spettatori intervengono per bloccarlo, i musicisti interrompono brevemente l'esecuzione e il concerto riprende pochi minuti dopo tra applausi e tensione. La direzione della Philharmonie condanna "i gravi incidenti" e presenta denuncia. La ministra della Cultura Rachida Dati parla di "violenza inaccettabile in una sala da concerto". Quattro persone - tre uomini e una donna - sono state arrestate. Il concerto si è poi concluso regolarmente.

Immagini di JEAN-MICHEL TRANSON

TMNews

Meloni incontra il presidente palestinese Abu Mazen a Palazzo Chigi

Roma, 7 nov. (askanews) - Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen è stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni, nell'ultima tappa della sua visita ufficiale in Italia. L'incontro avviene a quasi un mese dal fragile cessate il fuoco tra Hamas e Israele, dopo due anni di conflitto.

Le immagini mostrano l'arrivo di Abu Mazen nel cortile di Palazzo Chigi, la stretta di mano con Meloni e il passaggio davanti al picchetto d'onore. I due leader si sono poi intrattenuti in un colloquio privato.

Il capo dell'Autorità nazionale palestinese aveva incontrato ieri in Vaticano Papa Leone XIV, con cui aveva discusso dell'"urgente necessità di aiutare la popolazione civile di Gaza" e della prospettiva di una soluzione a due Stati.

La visita a Roma chiude un viaggio diplomatico che, secondo fonti palestinesi, punta a rilanciare i rapporti con l'Europa e a rafforzare il sostegno politico e umanitario nei Territori.

TMNews

Zelensky: non si può permettere che petrolio russo si venda in Ue

Kiev, 7 nov. (askanews) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che non si può consentire alla Russia di vendere petrolio in Europa, in vista dell'incontro tra Victor Orbàn con Donald Trump, che chiede una deroga alle sanzioni americane sul petrolio russo.

Zelensky ha inoltre esortato il leader ungherese a smettere di bloccare il tentativo di Kiev di aderire all'Ue.

"Non possiamo permettere che i russi traggano profitto da questo, dall'energia. E anche laddove le nostre mani sono legate da determinati contratti e obblighi, troveremo comunque un modo per garantire che non ci sia petrolio russo in Europa. È molto positivo che gli Stati Uniti siano interessati a questo. E noi, in quanto Paese sotto aggressione russa, siamo sicuramente interessati a questo" ha detto Zelensky.

"E Orbàn, che discute costantemente di questioni con vari attori importanti affinché ci influenzino... Secondo me, avrebbe dovuto basare la sua campagna elettorale sull'amicizia, non sull'odio verso l'Ucraina - ha aggiunto - non pensa alle persone o alla soluzione del problema, pensa a se stesso. E pensa che odiando l'Ucraina riuscirà a raggiungere il suo obiettivo. Non lo farà. Perché? Perché non glielo permetteremo. Non permetteremo ai russi di vendere petrolio lì. È questione di tempo".

TMNews