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Giustizia, Maruotti: "Movente riforma è controllare la magistratura"

di TMNews sabato 8 novembre 2025
1' di lettura

Roma, 8 nov. (askanews) - "Invece di parlare di noi sarebbe utile che il governo discuta di come ridurre i tagli alla giustizia annunciati nella finanziaria. Parliamo di decine di milioni di euro, di tagli che sicuramente non renderanno i processi più rapidi". Lo ha detto il segretario generale dell'Anm, Rocco Maruotti, parlando a margine del Comitato direttivo centrale dell'associazione.

Rispondendo poi al sottosegretario Alfredo Mantovano che aveva parlato di una "invasione di campo" della magistratura rispetto all'operato dell'esecutivo, Maruotti ha spiegato: "E' evidentemente il segno del valore e del movente reale di questa riforma, cioè quello fondamentalmente di consentire al governo di turno di controllare la magistratura: non ci sono altre interpretazioni possibili ad espressioni letterali cosìàchiare".

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato la mancanza di sufficiente pressione sulla Russia da parte della comunità internazionale, spiegando che sta negoziando con gli Stati uniti l'invio di più sistemi di intercettazione, e più moderni.

"Gli obiettivi principali di questo attacco erano le nostre città, le nostre infrastrutture energetiche e la nostra popolazione - ha detto Zelensky - purtroppo ci sono state vittime. A Dnipro, un drone russo ha colpito direttamente un edificio residenziale; al momento si sa che tre persone sono morte in città. Purtroppo c'è anche una vittima a Kharkiv. Le mie più sentite condoglianze a tutte le famiglie e ai loro cari".

"La pressione sulla Russia - ha aggiunto - è insufficiente e qualsiasi allentamento delle misure di pressione esistenti non farà altro che motivare Putin a prolungare questa guerra, causando danni ancora maggiori al nostro Paese, al nostro popolo e ad altri popoli in tutto il mondo. Le risposte deboli all'audacia russa forniscono alla Russia la motivazione per continuare la guerra. Devono esserci sanzioni sufficienti, pressioni sufficienti e sostegno sufficiente alla vita per garantire che la Russia non abbia i mezzi per sustentarsi in guerra".

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"Il problema è complesso: prima di tutto, se dovessi andare assolverei ad un dovere di rispetto istituzionale nel senso che sarebbe difficile dire di no al ministro - ha continuato Parodi - certamente questo sarebbe un argomento che verrebbe utilizzato contro di noi, ma credo che a qualunque domanda mi venisse posta quel giorno risponderei con le ragioni tecniche che ci portano a non condividere la riforma e quindi non sarei lì come rappresentante di una forza politica, perché noi non siamo e non possiamo essere una forza politica per il nostro statuto ce lo vieta espressamente".

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